L’anno che verrà tra Blockchain, intelligenza artificiale e IoT

Le tendenze del 2019 per industria 4.0 vedranno protagoniste blockchain, IoT e intelligenza artificiale. Lo dicono aziende del calibro di Sap, IBM, Dell e Teamsystem

Pubblicato il 20 Dic 2018

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Se nell’anno che si sta concludendo le parole chiave per l’industria 4.0, e per tutto il processo di digitalizzazione delle imprese, sono state Gdpr, fatturazione elettronica, ma anche diffusione dei servizi in cloud, nel 2019 sicuramente a fare la parte del leone saranno tutti i temi legati all’internet delle cose (IoT), all’intelligenza artificiale e alla Blockchain, che permette la tracciabilità e la sicurezza delle transazioni grazie alle sue caratteristiche di immutabilità.

Ne hanno discusso ieri sera a Italia 4.0, la trasmissione di Class Cnbc condotta da Andrea Cabrini (potete rivederla in streaming qui), quattro aziende del calibro di Sap, Dell Emc, IBM Cloud Teamsystem.

Intelligenza artificiale, il meglio deve ancora arrivare

Il 2018 è stato un anno che, secondo tutti gli intervistati, è stato positivo e ha visto iniziare un processo di penetrazione delle nuove tecnologie nelle aziende italiane, anche in quelle più piccole.

Si sono viste applicazioni molto interessanti delle nuove tecnologie, che sono passate dal superamento dell’efficentamento dei costi per affrontare la sfida della maggiore competitività globale. “Nelle telecomunicazioni reinventarsi è all’ordine del giorno – ha ricordato Alessandro La Volpe vicepresidente IBM Cloud Italia – e WindTre ha scelto di integrare l’intelligenza artificiale per aumentare la capacità del proprio call center migliorando, così, l’attenzione nei confronti del cliente”. 

Ma il meglio deve ancora venire. Secondo le stime fornite in trasmissione, su fonte IDC, entro il prossimo anno il 40% dei progetti di digital transformation userà l’intelligenza artificiale, e, entro il 2021 il 50% delle infrastrutture IT aziendali incorporerà tecnologia machine learning con capacità di autodiagnosi e autoconfigurazione e il 75% delle applicazioni business userà l’AI. 

A livello globale, inoltre, nel 2019 la spesa per ICT mondiale supererà per la prima volta i 5.000 miliardi di dollari, dei quali 4.100 mld in tecnologie più “tradizionali”, dal cloud al mobile all’analitycs, e 960 in nuove tecnologie come internet delle cose, intelligenza artificiale e realtà aumentata.

La grande scommessa della Blockchain 

Tra i temi centrali del 2019, quindi, il quello più rilevante potrà essere quello della blockchain, come ha spiegato Federico Leproux Ceo Gruppo Teamsystem. “La blockchain consentirà di avere la certezza di tutta una serie di informazioni e di transazioni nei campi più disparati – ha sottolineato – che può facilitare tantissimo. Pensiamo alla stessa fattura, certificata con la blockchain quante cose permette di fare, dalla gestione del credito, all’anticipo della cassa”.

“C’è poi, tutto il tema della tracciatura dei lotti, in industrie che sono fondamentali per un paese come l’Italia. Pensiamo, ade esempio, al mondo della moda – prosegue Leproux – e alla necessità di evitare la contraffazione. Ma poi anche tutto il comparto legato all’alimentare, per cui, grazie alla blockchain, possiamo certificare la provenienza degli ingredienti di qualsiasi cibo”. 

A puntare sulle blockchain e anche  Alessandro La Volpe vicepresidente IBM Cloud Italia. “Pensiamo che nel 2019 oltre all’intelligenza artificiale la blockchain possa diventare una delle leve fondamentali di trasformazione dei processi di business.  L’esempio più lampante – spiega – è quello che riguarda tutta la parte relativa alla certificazione della filiera alimentare. A noi serve che, dalla produzione alla distribuzione, al trasporto, tutta la filiera venga certificata. Noi abbiamo visto due grossi filoni emergere, da una parte della quello della logistica e delle spedizioni e dall’altra parte il cibo.  Pensiamo che in particolar modo quello del cibo, e in generale tutto ciò che è protezione del made in Italy, possa avere una grandissima accelerazione sull’anno prossimo”.

Internet of things, siamo appena all’inizio

Nel sistema di trasformazione delle imprese, quindi, si vedono crescere assieme temi come l’esigenza del digitale, la certificazione e la sicurezza.  “Noi vediamo per esempio uno sviluppo del tema dell’IoT, che è appena partito – sottolinea Marco Fanizzi vicepresidente Dell Emc Italia – e lo stiamo sperimentando in alcuni clienti. Ad esempio Brembo, che ha inserito l’Iot sulla catena produttiva, e Costa Crociere che sta cambiando il modo di far fare l’esperienza ai propri clienti sulle proprie navi. L’Internet of Things sta pervadendo processi produttivi e situazioni dove non vedevamo prima delle applicazioni immediate.  Quello che sta succedendo è che tutti i business stanno diventando digitali e la tecnologia sta cambiando il modo di fare business”. 

Un tema che, ovviamente, non può non far pensare a modelli come Uber ma che adesso può superare frontiere inaspettate. “Solamente poco tempo fa non potevamo pensare che il dcommerce – il commercio digitale – poteva arrivare a dei livelli di dettaglio dove è adesso. Oggi possiamo, per esempio, fare la fotografia di una persona, prendere tutte le misure e cercare in rete tutti quelli che sono i capi di abbigliamento le cose per questa determinata persona”.

Machine Learning, per affiancare nei lavori ripetitivi

Il 2019, quindi, vedrà sicuramente il proseguimento di un percorso, che è iniziato con i processi di industry 40 e che deve proseguire attraverso l’adozione di tecnologie di nuova generazione. “Le applicazioni di Machine Learning – sottolinea Matteo Losi, Head of digital awareness Sap Emea South – sono lontane dal replicare un comportamento umano, ma  sono molto brave a fare dei task specifici. Possono, però, affiancare alcune figure professionali all’interno dell’azienda nelle attività più ripetitive. Accoppiare fatture con pagamenti, selezionare curriculum vitae da un elenco sterminato di job applicant, sono azioni nelle quali questo tipo di applicazione può fare la differenza. Adesso è necessario fare un grande processo di trasformazione e di change management all’interno delle aziende di queste figure professionali e delle modalità in cui lavorano”.  

Da Losi, però, arrivano anche alcune altre indicazioni per le imprese. “Uno è l’utilizzo di queste tecnologie nell’interazione col cliente,  quindi nella customer experience – spiega – perché i dati che noi generiamo come consumatori oggi sono disponibili secondo le practice gdpr. Dati che possono essere utilizzati per educare algoritmi che aiutano noi, come individui consumatori all’interno della società, a prendere decisioni attraverso i Digital Assistant”. E poi un altro grande tema, che sta emergendo, che è quello dell’economia circolare. “Le tecnologie devono essere messe a disposizione delle aziende per costruire prodotti che saranno sempre più sostenibili – conclude Losi – in questo mondo che ormai diventa sempre più sollecitato, sia dal punto di vista del consumo delle risorse che, anche, dalle dinamiche demografiche che vediamo. E in questo le tecnologie possono dare un grande aiuto”.

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Fabrizio Cerignale

Giornalista professionista, con in tasca un vecchio diploma da perito elettronico. Free lance e mobile journalist per vocazione, collabora da oltre trent’anni con agenzie di stampa e quotidiani, televisioni e siti web, realizzando, articoli, video, reportage fotografici. Giornalista generalista ma con una grande passione per la tecnologia a 360 gradi, da quella quotidiana, che aiuta a vivere meglio, alla robotica all’automazione.

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