supply chain

Le regole della logistica: trasparenza, contratti e legalità. La visione di Assologistica



Indirizzo copiato

Le regole della logistica descritte da Umberto Ruggerone, Presidente di Assologistica, delineano un settore che richiede maggiore trasparenza, solide basi contrattuali e un quadro normativo più chiaro. Le sue parole mostrano come la filiera stia evolvendo verso modelli più maturi di relazione e responsabilità

Pubblicato il 4 dic 2025



regole_della_logistica_innovationpost



Le regole della logistica non sono un elemento secondario nella definizione della qualità e della sostenibilità dei servizi, e lo diventano ancora meno nel momento in cui la filiera attraversa una fase di trasformazione profonda. È quanto emerge in modo netto dalle osservazioni di Umberto Ruggerone, Presidente di Assologistica, che ha illustrato il proprio punto di vista in occasione del convegno “Intelligenza (artificiale e umana) per il futuro della Logistica”, organizzato dall’Osservatorio Contract Logistics “Gino Marchet” presso gli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano.

Le sue parole mettono in luce le esigenze di chiarezza normativa, coerenza contrattuale e responsabilità lungo tutta la catena di fornitura, evidenziando come la maturazione del settore stia passando anche dalla definizione di riferimenti più stabili.

Una logistica più matura richiede contratti più solidi

Ruggerone sottolinea che la filiera italiana è cresciuta in consapevolezza e complessità, e che ciò impone un’evoluzione della struttura contrattuale. Come afferma, «oggi servono contratti più consistenti», capaci di definire in modo preciso ruoli, responsabilità, livelli di servizio e modalità di gestione dei rischi.

Le relazioni tra committenti e fornitori non possono essere regolate da documenti generici o da accordi costruiti solo per soddisfare esigenze tattiche. Il settore opera su margini ridotti, in un contesto di costi crescenti e volumi variabili; di conseguenza, la chiarezza contrattuale diventa uno strumento per ridurre conflitti, mitigare le ambiguità e garantire continuità operativa.

Questa esigenza è resa ancora più urgente dalle dinamiche del mercato del lavoro e dagli effetti dei rinnovi contrattuali, che richiedono un allineamento più puntuale tra costi, servizi e responsabilità. Le regole della logistica, nella lettura di Ruggerone, non sono elementi burocratici, ma pilastri necessari per sostenere una collaborazione stabile.

Trasparenza e compliance: il nuovo parametro competitivo della logistica

Un punto particolarmente rilevante dell’intervento riguarda la crescente importanza della compliance. Ruggerone evidenzia che la logistica italiana sta vivendo un’evoluzione culturale, in cui cresce l’attenzione verso la legalità, la regolarità degli appalti e la trasparenza della filiera. La sua osservazione è netta: «non possiamo competere se non con le stesse regole per tutti».

Ciò significa evitare pratiche che generano concorrenza sleale, rafforzare i requisiti di affidabilità nella selezione dei partner e strutturare criteri chiari sulla gestione del personale e della subfornitura. La competizione basata su prezzi eccessivamente bassi rischia infatti di compromettere la sostenibilità economica e sociale del settore, favorendo comportamenti opportunistici e compromettendo la continuità del servizio.

Le regole della logistica, in questa prospettiva, sono anche regole di mercato: stabiliscono i confini entro cui gli operatori possono competere legittimamente.

Il sistema dei cruscotti e la tracciabilità documentale

Ruggerone richiama anche strumenti specifici pensati per rafforzare la trasparenza della filiera. Tra questi cita il tema del cruscotto, ossia un sistema formale di raccolta, aggiornamento e condivisione della documentazione necessaria a verificare la regolarità dei fornitori.

La tracciabilità non è solo un adempimento amministrativo, ma una leva per ridurre rischi operativi e legali. «La visibilità deve estendersi alla filiera completa», sottolinea, indicando che non basta verificare il fornitore diretto: occorre conoscere anche la posizione della subfornitura, dove spesso si annidano le zone grigie che possono compromettere intere commesse.

L’obiettivo è costruire un ecosistema logistico in cui la responsabilità sia distribuita ma trasparente, e in cui chi affida attività critiche possa farlo con maggiore sicurezza.

Norme che si sovrappongono: dal Codice Civile al reverse charge

Un ulteriore passaggio riguarda la relazione tra norme esistenti e la mancanza di un quadro unitario. Ruggerone citando alcuni riferimenti normativi osserva che la logistica italiana opera dentro un mosaico complesso di regolamenti, tra cui il Codice Civile, le disposizioni sul reverse charge, le regole fiscali sui pallet e altre norme che, pur avendo ambiti diversi, influenzano direttamente la quotidianità dei servizi.

Il tema non è la quantità delle norme, ma la loro coerenza. Il Presidente di Assologistica pone l’accento sulle difficoltà operative che derivano dalla mancanza di un corpus unitario dedicato alla logistica, che costringe gli operatori a interpretare disposizioni nate per ambiti limitrofi ma non pensate specificamente per il settore.

Questa frammentazione normativa rende più difficile garantire comportamenti omogenei, aumentando la possibilità di contenziosi e di applicazioni difformi sul territorio.

Pallet, responsabilità e nuove sensibilità sulla circolarità

Nel dibattito sulle regole della logistica, Ruggerone affronta anche un tema molto concreto: la gestione dei pallet. Fa riferimento a recenti interventi normativi che incidono sulla responsabilità di gestione e sulla necessità di distinguere tra pallet di proprietà, a noleggio, recuperati o immessi in circuito.

Questa attenzione deriva non solo da esigenze fiscali, ma da un cambiamento culturale più ampio verso la circolarità: la logistica è oggi chiamata a garantire tracciabilità, recupero e utilizzo efficiente degli imballaggi, con implicazioni dirette sui costi, sul servizio e sulla sostenibilità della filiera.

Anche in questo caso, la mancanza di norme chiare e univoche rischia di creare incertezza. Ruggerone evidenzia come le imprese debbano confrontarsi con interpretazioni differenti e con prassi operative non uniformi, che complicano la gestione quotidiana.

La filiera logistica ha bisogno di regole condivise, non di vincoli aggiuntivi

Dalle parole di Ruggerone emerge un messaggio sottile ma evidente: la logistica non chiede più regole, chiede regole migliori. Chiede chiarezza per competere in modo corretto, strumenti per garantire trasparenza e responsabilità lungo la filiera, modelli contrattuali maturi e norme armonizzate che evitino sovrapposizioni.

Le regole della logistica, nella visione proposta, non devono essere vissute come vincoli burocratici, ma come architetture che sostengono la professionalizzazione del settore. Sono elementi che definiscono il perimetro entro cui imprese e committenti possono operare con coerenza, costruendo relazioni basate su fiducia, reciprocità e qualità.

Articoli correlati