Trentanove imprese, suddivise tra provider tecnologici, consulenti, integratori di sistema, esperti della formazione, industrie manifatturiere, quattro atenei, Politecnico di Milano con molti dei suoi dipartimenti, che è capofila, con Università di Bergamo, Università di Brescia e Università di Pavia, e Inail, 20 milioni di investimenti in infrastrutture, conferimenti di attrezzature e messa a disposizione di personale qualificato. Sono questi i numeri del Competence Center Made in Italy 4.0, che avrà sede all’Innovation District della Bovisa e che sarà pronto a partire già dalla metà del 2019.
Made in Italy 4.0 punta, quindi, a costituire un centro di competenza industriale di rilevanza nazionale sui temi della digitalizzazione della manifattura in grado di fornire alle imprese, specialmente alle PMI, gli strumenti necessari, dall’orientamento, alla formazione, dal trasferimento tecnologico alla co-progettazione, per affrontare la digitalizzazione dei processi produttivi in ottica Industria 4.0.
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Made in Italy 4.0, il digitale protagonista, dalla progettazione al servizio al cliente
“La vision è, da un punto di vista tematico e di contenuti, quella di focalizzarci sui cyber physical system – spiega Marco Taisch, ordinario di Advanced & Sustainable Manufacturing del Politecnico di Milano – che vuol dire tutta la parte delle tecnologie digitali dell’industria 4.0.
“Abbiamo deciso di mostrare come si possono utilizzare le tecnologie digitali disponibili e mature sull’intero ciclo di vita del prodotto. Dalla progettazione all’ingegnerizzazione, alla gestione della produzione sino ad arrivare alla consegna del prodotto e alla gestione presso il cliente. Quindi il nostro focus è verticalmente sulle tecnologie digitali e in senso orizzontatale sull’intero ciclo di vita del prodotto”.
Una struttura a isole, come l’Ikea
“Il nostro Competence Center sarà organizzato a isole – spiega Taisch – prendendo, come esempio pratico, l’esperienza di Ikea dove non vedi un appartamento completo ma solo esempi di pezzi di arredamento e, dopo che hai finito il giro hai costruito nella tua testa un’immagine completa di appartamento. La nostra idea è esattamente quella, ovvero non mostrare una fabbrica ma solo pezzi di fabbrica, a isole, appunto.
“Ci sarà quella dove poter vedere il CAD tridimensionale, quella dedicata alla robotica collaborativa, l’isola dove poter vedere la sensoristica evoluta o la manutenzione predittiva. Una struttura modulare che, tra l’altro, ci permette di tenere aggiornate le tecnologie. È più facile cambiare un’isola piuttosto che una fabbrica totalmente integrata, che rischia di diventare totalmente obsoleta dal punto di vista della tecnologia”.
Servizi a 360 gradi per ogni tipo di impresa
Il target del Competence Center sarà, quindi, quello delle le piccole e medie imprese italiane, aziende che hanno l’esigenza di utilizzare le tecnologie, che oggi sono allo stato dell’arte, ma che devono riuscire a farlo in modo veloce e semplice. “Questo non vuol dire che le grandi non possano essere utenti del nostro Competence Center – prosegue – perché lo abbiamo organizzato in modo tale da poter servire le esigenze di imprese che si trovano a diversi livelli di maturità della comprensione di Industria 4.0”.
“Abbiamo servizi di orientamento, dedicati a quelle imprese che sono ancora molto immature – ricorda Taisch – che hanno bisogno di capire che cosa è industria 4.0 e che vengono al competence center per un primo approccio, per un’introduzione al tema. Per poi passare al secondo step, che sono quelle aziende che vogliono imparare, approfondire, e quindi chiedono attività di formazione, una formazione pratica, sul campo, dove la disponibilità pratica del Competence Center, con le sue attrezzature fisiche, viene messa al centro. Una formazione non teorica ma molto pratica con una sorta di teaching factory, la fabbrica usata per la formazione”
“E poi ci sono quelle imprese già molto evolute, che vogliono implementare il 4.0 e che troveranno nel Competence Center un supporto di conoscenze, know–how, attività di consulenza e di innovazione. Noi, infatti, non faremo ricerca nel Competence Center, non entriamo in competizione con le strutture che già esistono, come università e centri di ricerca ma ci affiancheremo a questi. Quella parte di consulenza per le imprese che vogliono essere accompagnate nell’implementazione del 4.0”.
Made in Italy 4.0, un Competence Center per tutta l’Italia
L’offerta di servizi del Competence Center con sede in Bovisa sarà aperta a tutta Italia con una scelta precisa dei soci di allargare il più possibile l’area di competenza. “Una caratteristica importante sulla quale abbiamo lavorato molto e che teniamo a sottolineare – prosegue Taisch – è la copertura geografica che abbiamo in mente”.
“Questo non è un Competence Center lombardo ma è un centro che si trova a Milano e offre il proprio know–how e i propri servizi a tutto il territorio nazionale. Per questo abbiamo pensato di metterci in rete con i Digital Innovation Hub, con i PID, i punti di impresa digitale delle camere di commercio e che tutte quelle infrastrutture che, distribuite sul territorio, possono fare da cassa di risonanza delle nostre attività”.
I sindacati come “motore” per la formazione
Tra i messaggi innovativi del Competence Center milanese anche quello di una forte integrazione con i sindacati, soprattutto per quanto riguarda l’attività formativa. “Noi pensiamo a una forte connessione con i sindacati – sottolinea Taisch – che riteniamo sempre di più possano avere ruolo importante nel coinvolgimento dei lavoratori sulle attività di formazione”.
“Credo che il sindacato possa essere un soggetto che può aiutare, da un lato, a progettare le attività di formazione e i contenuti e, dall’altra parte, possa diventare un veicolo di coinvolgimento dei lavoratori. Mi aspetto che i lavoratori diano più retta ai sindacati, il cui ruolo sia spiegare i motivi e le necessità di aggiornamento piuttosto che accogliere questo input quando arriva dall’esterno”.
Investimenti per 20 milioni di euro ma struttura “light”
Dal punto di vista del partenariato “Made in Italy 4.0” ha voluto lavorare sulle imprese fornitrici di tecnologie. “Abbiamo 35 aziende che sono praticamente tutte fornitrici di software e hardware – spiega – e che hanno messo a disposizione oltre 5 milioni di investimento cash, 11 milioni di investimento in personale e 4,5 milioni in asset, composto da software e hardware. Numeri su tre anni, che, con più di 20 milioni di investimento tra privati e pubblico che ci permette di fare un bel progetto, una cosa sicuramente di impatto”.
“Per quanto riguarda la struttura, che avrà la sua sede a Bovisa, abbiamo pensato a un numero di dipendenti del competence center molto limitato, un responsabile e alcune persone con ruoli tecnici. Questo perché tutta la parte di esecuzione dell’attività, dalla formazione ai servizi, alla consulenza, sarà fatta da personale delle università e delle imprese che hanno partecipato. Ci aspettiamo un coinvolgimento di una cinquantina di persone che ogni anno ruotano attorno al competence center, in termini di erogazione di attività è di servizi. ma sono persone che restano dipendenti di partner, che vengono distaccati nel momento in cui svolgeranno questa attività”.
Ecco le imprese coinvolte nel Competence Center
Adecco, Aizoon Consulting, Alleantia, Altair, Alumotion, Beckhoff automation, BIP, Bosch, Brembo, Cefriel, Comau, Consoft, CSMT, Ecole, Enginsoft, Fincons, FPT Industrial, GI Group, Hitachi Rail, Hyperlean, IBM, Italtel, Kilometro rosso, Kuka, MBDA, Parametric Technology, Prima industrie, Reply, RF Celada, Rockwell Automation, SAP, SEI Consulting, SEW Eurodrive, Siemens, STMicroelectronics, Techedge, Tesar, Trust4value, Whirlpool