VERSO LA LEGGE DI BILANCIO

Iperammortamento 2026, il Governo proporrà ulteriori semplificazioni e l’aggiornamento degli allegati



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Il nuovo piano Transizione 4.0 – Transizione 5.0 per il 2026 potrebbe essere sin da subito più semplice, veloce e chiaro. Il Governo sta infatti lavorando a una serie di modifiche volte a dare più tempo alle imprese per la consegna dei beni e semplificare alcune procedure. Allo studio anche un’importante revisione degli allegati A e B.

Pubblicato il 3 dic 2025



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Il Governo ha intenzione di rendere il nuovo piano Transizione 4.0 e 5.0 2026 più semplice, veloce e chiaro sin dall’esordio. Per questo è allo studio un emendamento (uno nuovo da parte del Governo o una rielaborazione di quelli ancora in pista), che sarà presentato tra qualche giorno in Commissione Bilancio al Senato, per correggere, migliorandolo, il testo previsto nell’articolo 94 del disegno di legge di bilancio.

Più tempo per le consegne e gli acconti e più semplicità

Tante le proposte che il Governo intende mettere sul tavolo. La prima riguarda l’allungamento delle consegne per i beni per i quali è stato versato un acconto pari ad almeno il 20% entro il 31/12/2026: l’attuale termine è fissato nel DDL di Bilancio al 30 giugno 2027, mentre il Governo, su richiesta delle imprese, concederà tre mesi in più, spostando quindi il termine al 30 settembre 2027. Non solo: questo termine potrebbe essere ulteriormente spostato al 30 settembre 2028 se il Governo riuscirà a trovare le risorse per rendere da subito pluriennale il piano.

La seconda novità prevede che il versamento dell’acconto del 20% sarà dovuto non più entro 30 giorni dalla presentazione della comunicazione ex ante, ma entro 60 giorni.

A proposito di comunicazione ex ante, non sarà più richiesta la certificazione “preventiva” del risparmio energetico per i progetti che puntano alle aliquote più alte grazie al conseguimento di un risparmio energetico pari al 3% dei consumi della struttura produttiva o al 5% dei consumi del processo interessato. Il risparmio andrà dimostrato solo nella certificazione ex post di chiusura.

Altra novità è che non sarà più necessario un decreto attuativo interministeriale: i dettagli operativi dell’incentivo saranno contenuti in un decreto direttoriale del Mimit, con conseguente velocizzazione dei tempi e l’effettiva operatività del piano sin dai primi giorni del nuovo anno.

L’aggiornamento degli allegati A e B

E poi si sta lavorando a un importante aggiornamento degli allegati A e B, fermi all’ultima revisione del dicembre 2017. Nelle intenzioni del Governo l’idea è di recepire l’allargamento sostanziale già introdotto dalla prassi e mettere ordine negli allegati. Ma è anche l’occasione di integrare nuove tecnologie finalizzate all’efficientamento energetico e all’introduzione di soluzioni di AI e per la cyber security.

Per quanto riguarda l’Allegato A, quello dei beni materiali, le principali novità dovrebbero riguardare l’inclusione di tecnologie in grado di avere un impatto sui consumi energetici, come per esempio i sistemi HVAC, i sistemi per la produzione di energia esclusivamente asservita al processo produttivo e i sistemi per il recupero dell’energia (inclusa la meccatronica avanzata). Altro capitolo riguarda il mondo dell’hardware legato all’AI, alla simulazione e al calcolo ad alte prestazioni (HPC), così come i sistemi di edge computing per elaborare i dati direttamente in fabbrica. Focus anche sulle tecnologie per la connettività industriale, la cyber security (firewall industriali, sistemi per rilevare intrusioni e dispositivi per proteggere le reti operative).

Quanto all’Allegato B, l’elenco dei software si dovrebbe estendere verso l’AI generativa, la sostenibilità (ESG) e, fatto molto rilevante per le imprese, i software gestionali classici (prima limitati ai soli moduli legati alla produzione) e altre nuove tecnologie come Metaverso, Robotic Process Automation, soluzioni Low-code/No-code per sviluppare app rapidamente.

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