Meccanotessile, la ripresa arriverà nel 2021. Zucchi: “Le aziende puntino sull’innovazione”

L’Assemblea dei costruttori italiani di macchine tessili ha confermato la recessione del settore per l’intero 2020. Proprio per far fronte a questa incertezza il presidente Zucchi invita le imprese a puntare sull’innovazione e a ridefinire i modelli di business

Pubblicato il 06 Ott 2020

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Per il settore delle macchine tessili sarà un 2020 difficile: nonostante nel terzo trimestre si siano registrati timidi segnali di ripresa, l’anno corrente chiuderà in rosso. La ripresa arriverà soltanto nel 2021, quando l’export – motore trainante del settore – ritornerà ai livelli pre-Covid.

È questa la sintesi dei dati presentati dal presidente di Acimit, Alessandro Zucchi, in occasione dell’assemblea dei costruttori italiani di macchine tessili, dove si è parlato dell’impatto della pandemia di Covid-19 sul meccanotessile italiano e dei possibili scenari futuri.

Il consuntivo 2019

I dati di consuntivo relativi al 2019 registrano una brusca frenata della produzione italiana di macchine tessili (-11%) rispetto ai livelli del 2018 e un calo nelle esportazioni del 12%.

Il trend si è registrato sia sui mercati italiani che quelli esteri, dove ha pesato il diffuso indebolimento della domanda sui principali mercati asiatici ed europei. Indebolimento che ha interessato anche gli Stati Uniti ed il Sud America. Analogo scenario si è osservato in Italia, dove sia le importazioni di macchinari di origine estera che le consegne dei costruttori italiani hanno subito un significativo decremento.

Calano gli ordini nel 2020

L’industria meccanotessile italiana, che si è affacciata al 2020 fortemente indebolita da questa diminuizione della domanda mondiale, ha subito duramente l’impatto dovuto alla pandemia. Le ripercussioni sono evidenziate dalla raccolta ordini delle aziende italiane, monitorata da Acimit a cadenza trimestrale. L’indice degli ordinativi nei primi sei mesi dell’anno ha ceduto il 39% rispetto al periodo gennaio-giugno 2019.

Zucchi ha spiegato come le limitazioni alla libertà di movimento, ancora vigenti, rendano più difficile la ripresa del settore. “Anche dopo la ripartenza seguita al lockdown, restano oggettive difficoltà nell’operare quotidiano. La principale di queste è relativa alle trasferte estere dei nostri dipendenti, date le limitazioni che permangono alla libera circolazione delle persone”, ha dichiarato.

Inoltre, secondo l’associazione, al clima di incertezza che continuerà a caratterizzare i prossimi mesi si aggiungeranno poi tensioni geopolitiche che renderebbero questo quadro ancora più complicato.

Zucchi: “Le aziende puntino sull’innovazione”

Proprio per far fronte a questa incertezza il presidente Zucchi invita le imprese ad essere pronte al cambiamento e a puntare sull’innovazione, non solo nella produzione, ma anche nel ridefinire i modelli di business per disegnare il new normal piuttosto che adeguarsi ad esso.

La parte pubblica dell’assemblea ha affrontato le prospettive del mondo post-Covid 19, con la partecipazione di alcuni ospiti, tra cui il giornalista e scrittore Alan Friedman, Paolo Magri (vicepresidente esecutivo di Ispi) e Alberto Paccanelli (imprenditore tessile e presidente di Euratex, la federazione europea del tessile e abbigliamento).

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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