Intelligenza artificiale, per Assintel il mercato italiano quest’anno supererà 1 miliardo (+40% nel triennio 2021-2023)

Secondo Assintel, l’associazione nazionale delle imprese ICT di Confcommercio, il mercato italiano dell’Intelligenza Artificiale crescerà, nel triennio 2021-2023, del 40%, fino a raggiungere un valore di 1,4 miliardi di euro nel 2023. Quasi l’80% delle imprese che investe nell’AI sta portando avanti anche un processo di riorganizzazione interna e oltre il 60% sta cercando di realizzare nuovi modelli di interazione con i clienti o guarda a processi di internazionalizzazione e ingresso in nuovi mercati.

Pubblicato il 05 Apr 2022

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Il mercato italiano dell’Intelligenza Artificiale continuerà a crescere nei prossimi due anni, passando da un valore di 860 milioni di euro del 2021 a 1,1 miliardi nel 2022, fino a raggiungere 1,4 miliardi di euro nel 2023. Sono le nuove stime di Assintel Report, l’osservatorio permanente sul mercato digitale realizzato dall’associazione nazionale delle imprese ICT di Confcommercio e curato da IDC.

L’area di sviluppo dell’Intelligenza Artificiale è la punta di diamante di tutto quel segmento legato all’automazione dell’analisi dei big data, che ha un ruolo chiave nell’attuale economia mondiale.

Circa il 5% delle aziende in Italia, soprattutto di grandi dimensioni, ha pianificato un investimento nelle piattaforme di Big Data Analysis nei prossimi 12 mesi: il segmento ha toccato un valore complessivo di circa 2,5 miliardi di euro nel 2021 e potrebbe superare i 3 miliardi di euro nel 2023.

Quasi l’80% di queste imprese sta intraprendendo un processo di riorganizzazione aziendale più o meno ampio, oltre il 60% sta cercando di realizzare nuovi modelli di interazione con i clienti oppure sta mirando a processi di internazionalizzazione e ingresso in nuovi mercati.

Il Machine Learning e l’Intelligenza Artificiale rappresentano un’area di investimento strettamente correlata alla precedente, ma con aspettative di un altro ordine di grandezza: investire negli algoritmi è il marchio distintivo degli imprenditori più innovativi, quelli che hanno una visione chiara del futuro e un’ambizione radicale al cambiamento. Si tratta di meno del 5% delle imprese in Italia e circa un quinto delle grandi aziende.

Nel complesso, il rapporto di Assintel stima che nel triennio 2021-2023 il mercato dell’Intelligenza Artificiale crescerà del 40%.

Sono numeri discordanti rispetto a quelli diffusi dall’Osservatorio Artificial Intelligence della School of Management del Politecnico di Milano, secondo cui il valore raggiunto dal mercato dell’AI in Italia era di 380 milioni di euro nel 2021. Anche i dati sugli investimenti – che abbiamo presentato nel dettaglio in questo articolo – differiscono da quelli presentati dal rapporto di Assintel. Il motivo, verosimilmente, è legato al diverso “perimetro” dell’indagine, nel senso che nell’analisi degli Osservatori sono state escluse “le società che offrono componenti hardware o soluzione software (es. ERP, CRM ecc.) in cui le funzionalità di AI sono secondarie rispetto alle funzionalità complessive della soluzione. Inoltre, dalla stima sono esclusi gli investimenti interni (es. costi del personale) delle imprese utilizzatrici, sia auto-finanziati, sia sovvenzionati con trasferimenti pubblici” (tratto dalla nota metodologica di quel lavoro).

A non cambiare è invece la composizione del tessuto imprenditoriale che opera nel mercato dell’AI e dell’ICT in generale. Un mercato caratterizzato da poche grandi aziende e molte PMI in grado di creare soluzioni applicative innovative, ma che non dispongono delle risorse o della visibilità delle grandi aziende.

Per questo motivo, Assintel ha deciso di portare alcune di loro al primo WAICF – World AI Cannes Festival, una fiera dedicata al mondo dell’AI, in programma dal 14 al 16 aprile 2022 a Cannes e in formato ibrido.

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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