La Cgil di Milano crea l’osservatorio sull’innovazione digitale

Il sindacato vuole studiare da vicino i meccanismi del lavoro nella trasformazione tecnologica delle aziende: “Sarà aperto alla città”

Pubblicato il 09 Nov 2017

L'osservatorio dell'innovazione digitale della Cgil di Milano (foto da Facebook)


La Cgil di Milano continua il suo percorso di studio sul lavoro nei settori dell’innovazione digitale. Ieri sera il segretario Massimo Bonini ha riunito intorno a un tavolo tutte le categorie della Camera del lavoro meneghina per avviare il primo Osservatorio sull’innovazione digitale del sindacato. Dopo aver invitato i suoi segretari a misurarsi con la contrattazione con gli algoritmi, il numero uno della Cgil metropolitana ha deciso di istituire un gruppo di analisi e confronto sugli effetti della digitalizzazione sul lavoro.

Trasformazioni in corso

“Le modifiche nell’organizzazione del lavoro e il salto tecnologico dovuto alla digitalizzazione stanno già producendo profonde trasformazioni: nella quantità e nella composizione della forza lavoro, nei profili professionali, nei tempi e nei luoghi del lavoro, nelle forme di lavoro e nell’interazione tra esse”, si legge nella nota che annuncia la costituzione dell’osservatorio.
“Il salto tecnologico legato alla digitalizzazione, se non governato ma lasciato a tecnologie in grado di dirigere in modo automatico processi fisici e logici a complessità variabile, come gli algoritmi, produrrà sul lavoro effetti diversi a seconda del tipo di organizzazione della produzione in cui verrà inserito”, osservano dalla Cgil.

Un osservatorio per tutti

Il sindacato vuole “sviluppare un lavoro di analisi e di conoscenza nei luoghi di lavoro e nella società, che verrà messo a disposizione della città e del mondo accademico attraverso un’intensificazione di scambi e di saperi, individuando le macro-tendenze nei vari settori, perfezionando e mettendo a frutto strumenti sindacali quali l’inchiesta, la formazione continua e pervasiva, l’esercizio dei diritti di informazione e quindi, la contrattazione d’anticipo”. L’osservatorio, precisa Bonini su Facebook, “è a disposizione della città, del territorio e delle università e di tutti quei soggetti che studiano i processi di innovazione per uno scambio di saperi che possa contribuire a capire il cambiamento del lavoro”.

Valuta la qualità di questo articolo

Z
Luca Zorloni

Cronaca ed economia mi sono sembrate per anni mondi distanti dal mio futuro. E poi mi sono ritrovato cronista economico. Prima i fatti, poi le opinioni. Collaboro con Il Giorno e Wired e, da qualche mese, con Innovation Post.

email Seguimi su

Articoli correlati

Articolo 1 di 4