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Da Anitec-Assinform un’agenda rivolta ai legislatori europei per un futuro digitale avanzato e competitivo in Europa

In vista delle prossime elezioni europee di giugno, Anitec-Assinform presenta un’agenda per promuovere la digitalizzazione e la competitività in Europa, sottolineando l’importanza degli investimenti in tecnologie avanzate e della cooperazione internazionale per garantire una crescita sostenibile.

Pubblicato il 21 Mar 2024

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Promuovere la transizione verso un futuro digitale più avanzato e competitivo per l’Europa: è questo l’obiettivo dell’Agenda “Per una nuova Unione europea fondata sul digitale” presentata da Anitec-Assinform, l’Associazione di Confindustria delle imprese ICT italiane.

L’obiettivo è affrontare le sfide attuali e guidare l’Unione europea verso una crescita sostenibile e dinamica nel contesto globale, garantendo opportunità ai cittadini e prospettive di sviluppo alle imprese.

L’agenda, realizzata dai soci di Anitec-Assinform, vuole suggerire ai candidati delle prossime elezioni europee alcuni spunti di riflessione ritenuti di primario interesse tra cui: investimenti, digitalizzazione, regolamentazione, sostenibilità, competenze digitali e cooperazione internazionale.

Investimenti, gli obiettivi per costruire un’industria europea digitale e competitiva

Per assicurare la competitività dell’industria digitale europea e favorire una trasformazione digitale efficace delle imprese, della pubblica amministrazione e della società nel suo insieme, l’Unione Europea si trova di fronte alla sfida di creare un contesto propizio allo sviluppo tecnologico.

In questo scenario, sostiene l’Associazione, è imperativo che l’UE si doti di strumenti e iniziative che promuovano gli investimenti in tecnologie chiave quali l’intelligenza artificiale, la cybersecurity, le tecnologie quantistiche, e le reti 5G e 6G, che rappresentano i pilastri della competizione internazionale.

Tra gli obiettivi principali, risalta l’importanza di facilitare la cooperazione tra i vari attori europei mediante progetti su larga scala che uniscano finanziamenti UE, contributi statali e investimenti privati.

Inoltre, nel documento si sottolinea la necessità di puntare alla reindustrializzazione del continente attraverso l’impiego di tecnologie avanzate, favorendo al contempo un ambiente normativo adatto e incentrato sulla gestione del rischio.

La coerenza e le sinergie tra i vari programmi e strumenti di finanziamento diventano un pilastro per il rafforzamento del settore, così come lo è l’ambizione di posizionare l’Europa alla guida delle tecnologie emergenti, stabilendo standard globali a partire dall’intelligenza artificiale.

Tra le principali azioni da perseguire in questo ambito, l’Associazione sottolinea la necessità di garantire che ogni programma di supporto e finanziamento dell’UE includa un chiaro obiettivo digitale, per garantire un impatto concreto e misurabile sulla trasformazione digitale del continente.

Gli obiettivi di digitalizzazione per la pubblica amministrazione

Un programma, quello presentato da Anitec-Assinform, rivolto ad accelerare la trasformazione digitale dell’UE, a 360°, in vista delle prossime elezioni europee. Obiettivo che richiede quindi anche un’accelerazione sulla trasformazione digitale della pubblica amministrazione, con un focus sullo sviluppo delle infrastrutture pubbliche digitali (DPI) che rappresentano sempre più dei catalizzatori di trasformazione sociale ed inclusione.

Su questo fronte, gli obiettivi dell’Unione dovrebbero essere rivolti a:

  • Adottare politiche che stimolino l’utilizzo di soluzioni digitali da parte di cittadini, imprese e PA, specie nel settore sanitario, facilitando le applicazioni industriali delle attività di R&S
  • stimolare lo sviluppo dell’industria ICT in Europa e aumentare l’offerta di prodotti e servizi tecnologici ad alto valore aggiunto, orientando coerentemente anche la domanda pubblica – a livello aggregato e di singolo stato membro – in modo da aumentare i ritorni per i cittadini europei
  • rafforzare il Mercato Unico Europeo per supportare start-up e PMI innovative, così da costruire un sistema produttivo europeo più avanzato e competitivo
  • valorizzare a pieno le opportunità fornite da DPI aperte, interoperabili ed inclusive
  • mantenere bassi i costi di compliance per le PMI, riducendo i costi burocratici transfrontalieri e facilitando l’accesso ai finanziamenti per la creazione di nuove imprese
  • costruire un ecosistema digitale che assicuri lo sviluppo del tessuto produttivo e la sicurezza cibernetica proteggendo e diversificando le nostre catene di fornitura tecnologiche
  • migliorare la collaborazione tra ENISA e le Agenzie nazionali e supportare il dialogo tra gli Stati in materia di cyber security.

Trovare un equilibrio tra innovazione e gestione dei rischi

Trovare un equilibrio tra innovazione e gestione dei rischi, promuovendo uno sviluppo sostenibile e la tutela dei diritti: questo deve essere l’obiettivo a livello normativo della prossima legislatura europea, secondo l’Agenda di Anitec-Assinform.

Cruciale, in questa direzione, sarà anche monitorare l’efficacia dei provvedimenti già adottati – tra cui il DMA, DSA, DGA, Data ACT e altri –, adoperandosi per rimuovere fattispecie di gold plating o interventi dei singoli Stati membri che rischiano di frammentare il quadro regolatorio, a discapito della costruzione del mercato unico digitale.

Un cambio di passo necessario anche alla luce della velocità con cui si evolve la tecnologia, che può rendere l’intervento legislativo tardivo o inefficace, suggerendo che un dialogo continuo con gli attori economici e il rispetto delle norme europee esistenti potrebbero favorire un ambiente più propizio agli investimenti e alla protezione dei diritti dei cittadini.

Alla luce di ciò, sul fronte normativo gli obiettivi principali sui quali dovrebbe concentrarsi la prossima legislatura includono il sostegno alla competitività e alla crescita attraverso l’adozione di regole chiare e univoche, eliminando duplicazioni e oneri superflui per garantire condizioni di parità tra le imprese.

Si dovrebbe inoltre puntare a consolidare il mercato unico digitale, armonizzando le normative europee, promuovendo standard condivisi e l’uso di regulatory sandbox per stimolare l’innovazione.

Fondamentale anche garantire un accesso non discriminatorio a Internet, con una regolamentazione equilibrata delle tecnologie emergenti per sostenere lo sviluppo economico e sociale.

Inoltre, i regolatori europei dovrebbero seguire il principio “think small first” nelle valutazioni d’impatto e nell’implementazione legislativa per favorire l’innovazione e la crescita internazionale delle PMI.

Infine, altro obiettivo dovrebbe essere quello di mirare ad allineare la legislazione europea ai principi internazionali che pongono al centro l’essere umano e i diritti umani nello sviluppo delle nuove tecnologie.

Digitale, la chiave per la sostenibilità dell’UE

Le transizioni digitale ed ecologica sono strettamente interconnesse e le nuove tecnologie basate sull’utilizzo e valorizzazione dei dati giocano un ruolo chiave nell’accelerare il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità dell’UE, come la riduzione delle emissioni di gas serra e inquinanti.

In questo percorso, l’industria è fondamentale nel promuovere queste tecnologie e negli investimenti in innovazione per una società e un’economia sostenibili.

Per sostenere questo contributo, la prossima legislatura deve focalizzarsi su:

  • aumentare l’adozione di strategie di trasformazione digitale in settori chiave per l’industria europea, coordinando investimenti e fondi diretti alla doppia transizione
  • garantire ai cittadini l’accesso a servizi di comunicazione di alta qualità e alle infrastrutture digitali, indipendentemente dalla posizione geografica e dalla condizione sociale ed economica
  • definire un quadro normativo stabile e coerente con l’effettiva capacità innovativa offerta dal mercato, così da incentivare gli investimenti delle imprese in nuovi prodotti e processi compatibili con i target ambientali ed energetici europei. Ciò al fine di assicurare un mercato dinamico e attraente per produttori e consumatori, capace di stimolare l’adozione di prodotti all’avanguardia e sempre più integrati con tecnologie digitali
  • agevolare politiche economiche volte allo sviluppo di nuove soluzioni digitali che possano garantire il corretto work-life balance e il benessere dei lavoratori in un contesto di forte cambiamento tecnologico.

Trasformazioni che, tuttavia non possono avvenire se non si dispone delle competenze necessarie a utilizzare le tecnologie digitali. Un tema su cui l’UE sta accelerando molto – anche attraverso strategie e programmi, come quello del Decennio digitale –, alla luce della situazione non certo incoraggiante (anche in termini di progressi) che si registra negli Stati membri.

Sarà centrale investire per colmare il digital skill gap dei cittadini europei, definendo strumenti comuni e condivisi con gli Stati membri per far sì che questi possano acquisire le competenze necessarie nell’economia globale.

Alla luce di ciò, gli obiettivi in materia di competenze dovrebbero essere:

  • tracciare le prestazioni digitali più richieste nei diversi settori, puntando sull’orientamento continuo, efficientando i percorsi formativi, monitorando i gap da colmare
  • investire in programmi per supportare l’educazione digitale dei cittadini europei (soprattutto nel campo della sicurezza cibernetica) e per formare, attrarre e trattenere i talenti nel settore ICT
  • ridurre il divario di competenze multilivello sul fronte cybersecurity attraverso la collaborazione e lo scambio di informazioni tra pubblico e privato
  • integrare le competenze digitali nei piani didattici, nei curricula universitari e nei percorsi formativi, coinvolgendo l’industria digitale nell’elaborazione dei programmi
  • rafforzare le competenze digitali di alto profilo nei programmi universitari (e di dottorato) europei e sostenere le attività di R&S
  • facilitare l’adozione di nuove soluzioni digitali nelle aziende, favorendo la formazione continua “on the job” attraverso iniziative che promuovano l’adozione di tecnologie di frontiera.

Cooperare in un sistema di regole condivise – Data Flows

Ultimo punto su cui si focalizza l’agenda è quello della necessità di rafforzare i rapporti internazionali e la condivisione di regolamenti con partner economici e industriali globali, due elementi che possono beneficiare alla crescita dell’ecosistema digitale europeo.

A questo scopo, il Parlamento che si formerà dopo le prossime elezioni di giugno dovrebbe concentrarsi su: rafforzare, migliorare e semplificare le regole che trattano il trasferimento e la gestione dei dati transfrontalieri con il fine di agevolare e incrementare le attività economiche tra Stati; garantire rapporti internazionali basati su regole e standard condivisi, e sul rispetto del principio di reciprocità.

“È fondamentale che l’Unione europea sostenga lo sviluppo del settore digitale, essenziale per garantire la competitività delle industrie manifatturiere e dei servizi del continente, nonché un importante volano di occupazione. Il settore, in crescita costante negli ultimi sei anni, ha superato i 79 miliardi di euro nel 2023 e si prevede raggiungerà i 90 miliardi di euro nel 2026, mentre la spesa per i servizi IT nel continente europeo dovrebbe toccare i 1.000 miliardi di euro nel 2024. Questo settore continuerà a consolidare il suo ruolo di attore economico chiave del continente”, afferma Marco Gay, presidente di Anitec-Assinform.

“Attraverso la nostra Agenda per una nuova Unione europea digitale, vogliamo garantire il futuro competitivo dell’Europa nel contesto globale. Siamo determinati a promuovere gli investimenti nel digitale e a favorire la trasformazione digitale per consegnare un’Europa più forte, inclusiva e all’avanguardia nel campo delle tecnologie alle future generazioni”, aggiunge.

L’agenda sarà presentata nelle prossime settimane come un appello condiviso a tutte le istituzioni europee e agli attori del settore del digitale per adottare politiche e strategie mirate a promuovere un’Europa digitale all’avanguardia.

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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