Promuovere e tutelare le produzioni italiane: le misure del nuovo disegno di legge per il Made in Italy

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge sul Made in Italy, che reca disposizioni organiche per valorizzare e promuovere le produzioni di eccellenza, le bellezze storico artistiche e le radici culturali nazionali: oltre al Fondo strategico nazionale da un miliardo, arrivano i Licei del Made in Italy e un contrassegno ufficiale di origine italiana delle merci

Pubblicato il 01 Giu 2023

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Come aveva anticipato recentemente il ministro Adolfo Urso, il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge sul Made in Italy, che reca disposizioni organiche per valorizzare e promuovere le produzioni di eccellenza, le bellezze storico artistiche e le radici culturali nazionali come fattori da preservare e trasmettere per la crescita dell’economia del Paese. Le misure di promozione e incentivazione previste dovranno essere “coerenti con il principio di sostenibilità ambientale della produzione, con la transizione dei processi produttivi verso la digitalizzazione nella salvaguardia delle peculiarità artigianali, con l’inclusione sociale e la valorizzazione del lavoro femminile e giovanile e con il principio di non discriminazione tra le imprese”.

Il provvedimento, che avendo la forma del DDL è solo una proposta normativa che sarà inviata alle Camere per l’approvazione, prevede una serie di misure e iniziative volte a incentivare il sistema imprenditoriale di eccellenza italiana con l’obiettivo di dotare il Made in Italy di nuove risorse, nuove competenze e nuove tutele.

Il Governo ha reso noti i contenuti del disegno di legge, ma non il suo testo: per conoscerlo occorrerà quindi attendere l’approdo alle Camere.

Fondo Strategico Nazionale del Made in Italy

Una delle novità più importanti è la creazione del Fondo Strategico Nazionale del Made in Italy, con una dotazione iniziale di 1 miliardo di euro per l’attrazione di capitali e la realizzazione di investimenti governativi diretti e indiretti.

Il Fondo avrà l’obiettivo di stimolare la crescita e il consolidamento delle filiere strategiche nazionali anche per la fase dell’approvvigionamento delle materie prime critiche.

Come aveva spiegato Urso, il Fondo potrà partecipare, in una logica di complementarità rispetto al mercato, al capitale di imprese ad alto potenziale o rilevanti da un punto di vista sistemico. Il Governo conta poi sull’effetto moltiplicatore di altri investitori, come le Casse previdenziali, i fondi pensioni, le assicurazioni e possibili soggetti stranieri.

È inoltre previsto il rifinanziamento o la rimodulazione d’incentivi specifici tra cui: il rifinanziamento a decorrere dal 2024 del c.d. “Voucher 3i” per l’acquisto di servizi di consulenza per la brevettazione; misure di sostegno per l’imprenditoria femminile; misure a favore delle filiere legno-arredo, fibre tessili naturali, ceramica, nautica da diporto; disposizioni in materia di pubblico approvvigionamento di forniture di qualità; informazione del consumatore sulle fasi di produzione della pasta.

Il marchio “Made in Italy” e la tutela anticontraffazione

Il disegno di legge prevede anche azioni per la promozione e la tutela del Made in Italy, come la creazione di un contrassegno ufficiale di origine italiana delle merci con la dizione Made in Italy per la promozione della proprietà intellettuale e commerciale dei beni, l’utilizzo della Blockchain per la certificazione delle filiere e la creazione di un catalogo nazionale per il censimento delle soluzioni conformi alla normativa in vigore per la tracciabilità delle filiere e per sostenere e promuovere la ricerca applicata, lo sviluppo e l’utilizzo della tecnologia basata sui registri distribuiti (DLT) utile ai fini informativi per i consumatori.

Inoltre, il disegno di legge prevede misure per la lotta alla contraffazione, come l’introduzione di modifiche del sistema sanzionatorio e del codice di procedura penale in materia, la riorganizzazione degli Uffici per favorire la specializzazione in materia attraverso la concentrazione distrettuale della competenza degli uffici requirenti e l’avvio di iniziative di formazione specifica, e misure per la formazione specialistica dei magistrati per il contrasto ai reati di contraffazione.

Per promuovere il Made in Italy sarà istituita un’”Esposizione nazionale permanente del made in Italy” con l’obiettivo di rappresentare “l’eccellenza produttiva e culturale italiana attraverso l’esposizione dei prodotti della storia del Made in Italy e dell’ingegno italiano”. Sarà inoltre attivata la registrazione dei luoghi della cultura e dei titoli di proprietà industriale e rafforzata della tutela dei Domini internet registrati e azioni più efficaci per la loro salvaguardia.

Si istituisce infine, il 15 aprile di ogni anno, giorno della ricorrenza della nascita di Leonardo da Vinci, la “Giornata nazionale del Made in Italy”, al fine di celebrare la creatività e l’eccellenza italiana presso le istituzioni, le scuole di ogni ordine e grado e i luoghi di produzione, di riconoscere agli stessi il ruolo sociale e il contributo allo sviluppo economico e culturale della Nazione e del suo patrimonio identitario, di sensibilizzare l’opinione pubblica nei confronti dei temi della promozione e della tutela del valore e delle qualità peculiari delle opere dell’ingegno e dei prodotti italiani.

La Formazione e le competenze

Il disegno di legge prevede anche l’istituzione del Liceo del Made in Italy, un percorso liceale in grado di dare competenze storico-giuridiche, artistiche, linguistiche, economiche e di mercato idonee alla promozione e alla valorizzazione dei singoli settori produttivi nazionali che tengano conto delle specifiche vocazioni dei territori.

Inoltre, viene istituita una Fondazione denominata “Imprese e Competenze per il Made in Italy” per promuovere il raccordo tra il nuovo Liceo del Made in Italy e le imprese favorendo al contempo l’inserimento degli studenti nel mondo del lavoro.

Previsto infine un “tutoraggio” con il quale i datori di lavoro privati, entro parametri stabiliti, potranno stipulare con i lavoratori pensionati contratti di durata massima di 24 mesi finalizzati a svolgere tutoraggio a favore dei giovani neo-assunti (con esonero, a favore del datore di lavoro, dei contributi nei confronti dei neo-assunti).

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Redazione

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