Negli ultimi dieci anni una delle più imponenti scommesse di politica industriale del Paese è stata giocata sul tavolo della trasformazione digitale. Attraverso il piano noto prima come Industria 4.0, poi Impresa 4.0 e poi, dal 2020, Transizione 4.0, miliardi di risorse pubbliche sono stati mobilitati per spingere il sistema produttivo italiano, con il suo cuore manifatturiero storicamente afflitto da un ritardo negli investimenti tecnologici, verso l’automazione, l’interconnessione e l’innovazione. La domanda, oggi, è se quella scommessa sia stata vinta. A fornire una risposta documentata e rigorosa è l’Ufficio Parlamentare di Bilancio (UPB) che, nel suo Rapporto sulla politica di bilancio di giugno 2025, ha messo nero su bianco un’analisi di efficacia di questi incentivi, tracciando un bilancio con luci e ombre.
POLITICHE PER L’industria
Transizione 4.0, la pagella dell’UPB: più investimenti e posti di lavoro, ma non è tutto oro quel che luccica
L’Ufficio parlamentare di bilancio ha analizzato l’efficacia degli incentivi Industria 4.0 e Transizione 4.0. Il passaggio al credito d’imposta nel 2020 ha accelerato gli investimenti e allargato la platea al Sud e alle PMI. Ma i costi per lo Stato e un forte “effetto peso morto” sollevano dubbi sull’efficienza della spesa…

Continua a leggere questo articolo
Argomenti
Canali
Con o Senza – Galaxy AI per il business







