Industria 5.0: la sostenibilità come nuovo elemento del paradigma industria 4.0

L’evoluzione dal paradigma dell’Industria 4.0 a quello dell’Industria 5.0 impone un focus sulla sostenibilità e richiede di risolvere in maniera adeguata diverse sfide sia sul piano tecnologico sia su quello della cultura d’impresa e delle competenze. L’intervista a Matteo Iubatti e Erik Pedrielli di Archita Engineering

Pubblicato il 03 Mag 2022

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Aziende e imprese di ogni settore, dalla manifattura alle costruzioni e infrastrutture, con l’innovazione tecnologica hanno di fronte a sé un grande ventaglio di opportunità da cogliere e valorizzare.

Gli incentivi e le agevolazioni a favore della transizione digitale – come il Piano nazionale Transizione 4.0 del Mise, e ancora prima quello per l’Industria 4.0 – rappresentano ulteriori possibilità da sfruttare al meglio.

Ma questo ampio panorama di potenzialità rappresenta anche e spesso un percorso nel quale non è facile orientarsi, districarsi tra tecnologie e bandi di finanziamento, conoscere tutto ciò che occorre sapere per muoversi in maniera efficace e percorrere la strada più veloce che porta un’azienda a diventare una realtà sempre più moderna, efficiente e innovativa.

Una ‘bussola’ a 360 gradi per l’innovazione è ciò di cui molte aziende hanno bisogno, ed è ciò che alle aziende offre Archita Engineering, società specializzata in questo ambito e che raccoglie un’affiatata squadra di ‘consulenti in innovazione. Archita si occupa di certificazioni, energia e ambiente, sicurezza sul lavoro e innovazione con particolare riferimento alla Transizione digitale.

Lo sviluppo e le attività di Archita Engineering iniziano nel 2013 e partono proprio dalle esigenze più sentite e urgenti che nascono dalle imprese: l’innovazione tecnologica e digitale – la cosiddetta Digital transformation – mette a disposizione tanti strumenti straordinari per rendere aziende e stabilimenti più efficienti e performanti – dalla robotica all’intelligenza artificiale all’IoT –, ma ogni imprese ha bisogno di costruire e ritagliare il proprio ‘abito’ digitale e tecnologico su misura. O quantomeno più su misura possibile, adattando a ogni diversa realtà risorse che nascono standardizzate. Partendo dalle criticità più urgenti e prioritarie da affrontare e risolvere, per capire e definire quelle che possono essere le soluzioni più adeguate.

“Le nostre competenze e i nostri servizi permettono alle aziende italiane di ogni dimensione e settore di affrontare al meglio e velocemente il proprio percorso di innovazione ed efficientamento”, rimarca Matteo Iubatti, amministratore delegato di Archita Engineering, “una società di ingegneria che si è evoluta e sviluppata per comprendere attività di consulenza ad ampio spettro, dalla riorganizzazione dei flussi aziendali alla finanza agevolata. Archita Engineering è una realtà costruita unendo l’esperienza acquisita dai fondatori nel corso di anni dedicati alla consulenza alle imprese”.

Aziende di ogni settore fanno spesso fatica a cambiare e a innovare per aumentare il valore intrinseco dei loro prodotti e risultati. Archita Engineering rappresenta quindi un ‘facilitatore’ al cambiamento. “Aiutiamo le imprese, gli imprenditori e i manager a cogliere tutta la portata del cambiamento”, spiega Erik Pedrielli, Responsabile Innovazione e Finanza d’Impresa per Archita.

Che sottolinea: “il sistema produttivo si sta già spostando ed evolvendo dal paradigma dell’Industria 4.0 a quello dell’Industria 5.0, come viene anche indicato e incoraggiato dalla Commissione Europea. Ma per fare tutto ciò ci sono problematiche da affrontare e risolvere in maniera adeguata ed efficiente, è essenziale una corretta attuazione di questi paradigmi di sviluppo e innovazione. Occorre anche renderli attrattivi, operativi, e convenienti, profittevoli”.

Il Change management è uno dei numerosi ostacoli da affrontare

Il Change management è uno dei numerosi problemi da affrontare, “per rendere le imprese più sostenibili e anche ‘umano-centriche’ oltre che innovative dal punto di vista di strumenti e macchinari”, fa notare Iubatti, “non basta acquisire le tecnologie digitali se non si sanno ottimizzare e sfruttare al meglio”.

Mentre un’altra necessità prioritaria è quella di “interagire con dipendenti, stakeholder e fornitori, nel fare innovazione”. Quindi, rilevano gli specialisti di Archita Engineering, “occorre trasmettere alle PMI che per migliorare non basta la tecnologia, che deve essere necessariamente sostenibile, ma bisogna puntare molto anche sulla formazione e sulle competenze”.

E se queste competenze in azienda non ci sono, o non ci sono ancora, o vanno rafforzate, integrate, sviluppate, Archita Engineering ha le risorse e i servizi adeguati per affiancare le imprese nei loro percorsi di innovazione, a partire dalle opportunità di finanziamento e agevolazione fondamentali per poter concretizzare gli investimenti necessari.

Archita Engineering, approccio tecnico ma personalizzato

Ma “Archita non è la classica società che fa consulenza solo in materia di finanza agevolata”, osserva Iubatti, “in questo ambito seguiamo quelle organizzazioni che hanno la necessità di avere una dualità sia finanziaria-economica che tecnico-ingegneristica. Questo ci permette di presentarci come partner tecnici di tante realtà che fanno finanza agevolata o che vendono questo tipi di servizi”.

Un approccio tecnico ma personalizzato che, come rileva Iubatti, “è riconosciuto e apprezzato dalle aziende, sia PMI che grandi realtà”, e che ha permesso all’azienda di essere inserita, lo scorso anno, nelle top aziende cresciute di più dal punto di vista del fatturato da Il Sole 24 ore, passando dal milione fatturato nel 2017 ai 3,5 milioni del 2021.

Dall’efficientamento energetico agli incentivi per l’innovazione

“Uno dei filoni principali sui quali un’impresa deve svilupparsi e migliorare è senza dubbio quello dell’efficientamento energetico, per realizzare un’Industria sostenibile”, fanno notare in Archita Engineering: “gestire bene l’efficienza energetica è un’esigenza ormai imprescindibile, non solo per motivi ambientali ma anche di consumi e costi in energia”.

Un altro filone importante è quello delle “agevolazioni e incentivi per investire in innovazione. Gli strumenti e le opportunità per fare bene, produrre meglio, consumare e spendere meno, ci sono tutti. La vera sfida è portare questi concetti e queste possibilità e vantaggi anche alle PMI, che spesso, anche se non sempre, fanno più fatica a cogliere questi vantaggi e ad adattarsi al meglio al cambiamento”.

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Stefano Casini

Giornalista specializzato nei settori dell'Economia, delle imprese, delle tecnologie e dell'innovazione. Dopo il master all'IFG, l'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Milano, in oltre 20 anni di attività, nell'ambito del giornalismo e della Comunicazione, ha lavorato per Panorama Economy, Il Mondo, Italia Oggi, TgCom24, Gruppo Mediolanum, Università Iulm. Attualmente collabora con Innovation Post, Corriere Innovazione, Libero, Giornale di Brescia, La Provincia di Como, casa editrice Tecniche Nuove. Contatti: stefano.stefanocasini@gmail.com

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