FABBRICA SOSTENIBILE

Ergonomia e innovazione digitale ingredienti fondamentali di una “buona produttività”

Utilizzando tecnologie intelligenti è possibile migliorare la produttività e creare un ambiente di lavoro più sicuro e sostenibile. A Daverio, in provincia di Varese, nascerà uno spazio dedicato a formazione, ricerca applicata e trasferimento tecnologico. Presentati anche gli aggiornamenti della piattaforma EWAS per promuovere la “buona produttività”.

Pubblicato il 23 Ott 2023

Rockwell Automation

Portare anche all’interno del contesto industriale la bellezza, grazie alla valorizzazione della capacità innovativa di ciascun territorio, con la collaborazione di tutti gli stakeholder rilevanti e l’utilizzo di tecnologie intelligenti per migliorare l’ergonomia dei lavoratori e rendere i processi più produttivi: su questi due fronti si sta muovendo la Fondazione Ergo insieme a partner del mondo della ricerca universitaria e dell’industria.

Nello specifico, nel corso dell’ultimo simposio internazionale EAWS, la fondazione Ergo ha presentato due importanti aggiornamenti che le permetteranno di aiutare a promuovere ergonomia, sostenibilità e innovazione nell’industria: il lancio di una partnership per costruire un’Academy nella provincia di Varese nell’ambito del progetto S.M.A.R.T.T e gli aggiornamenti della piattaforma EWAS che, grazie a tecnologie avanzate (prima fra tutte l’AI), promuove la “buona produttività”, consentendo di trasformare le fabbriche in luoghi sicuri, efficienti, più confortevoli per i lavoratori e pertanto più sostenibili.

Il progetto S.M.A.R.T.T

Sostenibilità intesa come cura del territorio e delle sue risorse, quindi promozione di valore attraverso la creazione di nuove opportunità per la forza lavoro locale, riuscendo così a ridurre il mismatch di competenze tra il mercato del lavoro e le imprese. Un obiettivo che non implica solamente l’aggiornamento delle competenze nella forza lavoro, ma anche un’educazione delle imprese a individuare quelle che saranno le competenze per loro più rilevanti in futuro e saperle costruire sul proprio territorio.

A questi obiettivi mira il progetto S.M.A.R.T.T (acronimo di “Space for manufacturing Academy Research & Tech Transfer”), un centro di eccellenza che nascerà a Daverio in un’ala dello stabilimento Polinelli, una superficie di circa 800 metri quadri.

Le attività del progetto S.M.A.R.T.T poggeranno su tre pilastri: l’Academy, la ricerca applicata e il trasferimento tecnologico. Gli obiettivi che sono stati individuati  nell’ambito del progetto sono infatti quelli di:

  • contribuire alla creazione di opportunità lavorative incentrate su digitale e sostenibilità
  • fornire laboratori pratici per attività di ricerca e sviluppo, attirando così talenti dal territorio, ma anche dal resto del Paese e dall’estero
  • fungere da pilastro per il trasferimento tecnologico alle PMI insieme agli altri centri dedicati

Obiettivi che la Fondazione Ergo, con il sostegno di PWC – che finanzierà il progetto pro-bono – intende raggiungere grazie al coinvolgimento nel progetto di ricercatori, dottorandi, startup, istituzioni, PMI e importanti partner industriali. Tra le realtà già coinvolte e che hanno contribuito a disegnare le attività e l’offerta formativa dell’Academy si contano: Leonardo, Confindustria Varese, Università Liuc, Whirlpool, Marelli, Tecniplast e il Competence Center Made.

L’Academy

Ed è con il coinvolgimento di questi stakeholder che si sono individuate le tecnologie e le competenze più importanti per il territorio. Per quanto riguarda le tecnologie, i corsi offerti dall’Academy verteranno su: tecnologie e materiali avanzati, AI, realtà aumentata, Cloud, IoT, fotonica, robotica, blockchain, Big Data e mobility.

Le skill rilevanti individuate sono 47, 31 delle quali potranno essere coltivate grazie all’offerta formativa dell’accademia. Tra queste vi sono competenze necessarie per la manifattura avanzata, come analisi e management di problemi legati alla qualità, organizzazione del layout e dei flussi di produzione, definizione di procedure standard per l’istruzione degli operatori di linea e molto altro.

Sono in tutto 46 i corsi che verranno offerti dall’Academy, divisi in sei ambiti: digitale (9% dell’offerta), ergonomics (19%), Management (19%), tech (11%), MTM (22%) e WPC (Work class productivity, 20%). Ma non si tratterà unicamente di teoria, perché l’obiettivo dell’ecosistema S.M.A.R.T.T è quello di fornire un’accademia sperimentale, un luogo dove imparare anche “sul campo”. Proprio per questo l’Academy ospiterà anche una linea pilota con cinque diverse working station dove gli studenti potranno mettere alla prova le competenze acquisite e vedere come concretamente si applicano al contesto industriale.

Verso la “buona produttività”

Un secondo momento del simposio è invece stato dedicato a dimostrare come l’integrazione degli standard EAWS (acronimo di “Ergonomic Assessment Worksheet” o anche Strumento per la valutazione ergonomica) ai sistemi di produzione industriale possa favorire una “buona produttività”.

“I nostri partner ci hanno detto che spesso quando intraprendono progetti volti all’efficientamento dei processi all’interno dei propri stabilimenti fanno fatica a capire la distanza che spesso si verifica tra i benefici dichiarati e quelli effettivamente raccolti”, spiega Huan Xu, Operations Manager della Fondazione Ergo.

Questo accade, spiega Xu, poiché mancano dei KPI obiettivi di produttività che aiutino a misurare i progressi e i risultati ottenuti e a individuare le inefficienze.

Risultati che invece possono essere raccolti attraverso l’Efficiency and Ergonomics Assistant, uno strumento digitale che aiuta le imprese a gestire in tempo reale le persone e i processi all’intenro dell’azienda tenendo conto anche dei dati ergonomici.

Tra le attività abilitate dalla piattaforma vi sono: assegnazione dei lavoratori, pianificazione dei turni di lavoro e delle ferie, notificazioni di presenza e di rilevazione di anomalie negli orari di lavoro (ad esempio, se l’operatore svolge uno straordinario autorizzato il sistema aggiornerà in automatico l’orario di lavoro) e una dashboard per monitorare KPI e altri indicatori rilevanti all’azienda.

La Piattaforma EAWS, infatti, fornisce dati (ad esempio la frequenza e la durata del movimento umano e l’intensità in ogni posizione/geometria) che possono essere facilmente verificati da tutti gli stakeholder (manager, lavoratori, sindacalisti e medici del lavoro).

Inoltre, i fattori di influenza di EAWS, se combinati con i dati di analisi del lavoro di pianificazione (ad esempio MTM), possono fornire un’analisi digitale dettagliata nella fase di progettazione del processo, evitando situazioni critiche nella fase di produzione, quando qualsiasi cambiamento avrebbe un costo e una fattibilità limitata.

Ad esempio, se un manager deve affidare un nuovo incarico a una squadra, potrà facilmente selezionare il personale più adatto per quell’attività tenendo conto di una serie di fattori, tra cui: disponibilità degli operatori; competenze specifiche per la mansione da svolgere; impedimenti fisici che ostacolerebbero il corretto svolgimento della mansione da parte dell’operatore o che renderebbero quella mansione troppo pericolosa per l’operatore.

“Questo processo integrato rappresenta una nuova frontiera nell’equilibrio tra produttività aziendale e tutela dei lavoratori“, commenta Gabriele Caragnano, Partner PwC Italia, Direttore operativo Fondazione Ergo e Coordinatore del Gruppo di lavoro UNI/CT 015/GL 06 “Antropometria e biomeccanica”

“Una frontiera che può essere messa in discussione da tutte le parti coinvolte, perché la verifica può essere facilmente eseguita anche su ogni postazione di lavoro e per movimento, producendo quel bene raro ma strategico in fabbrica che è la trasparenza, presupposto essenziale per generare fiducia, impegno e allineamento su un obiettivo comune tra tutti gli stakeholder”, aggiunge.

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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