Cisco presenta la sua nuova strategia per guidare le aziende e il Paese nella transizione green e digitale

Il nuovo Amministratore Delegato di Cisco, Gianmatteo Manghi, ha presentato la strategia dell’azienda per i prossimi 3 anni, con cui intende accompagnare il Paese verso un mondo sempre più ibrido, digitalizzato e attento alla sostenibilità. Una strategia che si fonda su 3 pilastri: persone, trasformazione cloud e software, transizione green e digitale.

Pubblicato il 30 Apr 2021

Cisco_San_Jose_Main_Campus


Persone al centro, trasformazione cloud e software, transizione green e digitale: sono questi i 3 pilastri su cui si fonda la nuova strategia di Cisco e che guideranno la crescita dell’azienda nei prossimi 3 anni, come ha spiegato il nuovo Amministratore Delegato, Gianmatteo Manghi.

“Ci aspetta il periodo di cambiamento più veloce di sempre, l’Italia dei prossimi anni sarà profondamente diversa: l’accelerazione della digitalizzazione e l’affermazione della sostenibilità, in un quadro europeo che amplifica e supporta queste trasformazioni per fondare su di esse il rilancio, avrà un impatto senza precedenti”, commenta.

In questo contesto, Cisco vuole inserirsi come azienda in grado di accompagnare il Paese in queste transizioni, con lo scopo di “creare un futuro più inclusivo, per tutti”, spiega Manghi.

Il manager, che ha assunto il ruolo ad inizio aprile, ha fatto il punto sulla situazione di Cisco Italia, che negli ultimi dodici mesi ha continuato a crescere e investire, assumendo oltre 50 persone e acquisendo di un’azienda italiana, Fluidmesh.

Manghi ricorda anche come Cisco Italia abbia messo in campo strumenti straordinari, oltre a quelli già esistenti, per sostenere l’equilibrio personale e professionale dei suoi dipendenti, come iniziative per il benessere mentale e momenti di riposo, come un giorno di ferie “collettivo” dato a tutti i dipendenti a marzo scorso, a un anno dall’inizio dell’emergenza sanitaria in corso.

Un attenzione alle persone che ha portato l’azienda ad essere dichiarata da Great Place to Work Italia il miglior posto per lavorare, per il sesto anno consecutivo. Ma l’impegno nel sociale di Cisco, spiega Manghi, esce anche al di fuori dei confini dell’azienda stessa, con le numerose iniziative per il sociale portati avanti, come le 345 Networking Academy Italiane presenti in ogni tipo di realtà, dalle scuole alle carceri, a progetti complessi nell’ambito più critico di questo periodo, la sanità.

Cisco, infatti, è partner e ha realizzato l’infrastruttura di rete e le soluzioni per gestire i flussi, la somministrazione dei vaccini, l’afflusso regolare e in sicurezza delle persone nel più grande centro vaccinale della Lombardia, realizzato a Milano presso il Palazzo delle Scintille. Sempre nella sanità, l’azienda ha creato un servizio di telemedicina che sta consentendo ai medici dell’ospedale di Alessandria di assistere in modo più efficace e continuativo, anche da remoto, gli ospiti del Piccolo Cottolengo Don Orione di Tortona, bambini e ragazzi con gravi disabilità.

Progetti che Cisco è riuscita a realizzare in tempi brevissimi grazie al secondo pilastro della sua strategia, la trasformazione cloud e software. “È prima di tutto una trasformazione di Cisco stessa, che nel 2020 ha generato il 51% del suo fatturato da questo tipo di offerta, con un percorso di innovazione che vede un’integrazione sempre maggiore di questi elementi anche nell’evoluzione dell’offerta hardware” spiega Manghi.

Una trasformazione necessaria per fornire ai clienti non solo una strategia di cloud first, ma anche la capacità di gestire e controllare applicazioni e servizi ovunque essi risiedano, le funzionalità per garantire la sicurezza e la data privacy, la dinamicità dell’infrastruttura e delle applicazioni.

Nel parlare del terzo pilastro della strategia aziendale, il nuovo Amministratore Delegato sottolinea come digitalizzazione e sostenibilità siano legati in modo inestricabile, poiché il digitale offre la chiave per accelerare la diffusione di pratiche sostenibili e per consentire di realizzare su larga scala la trasformazione green.

Pilastri che sono gli strumenti necessari, sostiene l’azienda, per guidare la società nella transizione verso un nuovo mondo dove, secondo una ricerca di Cisco, il 58% delle persone potrebbe lavorare almeno 8 giorni al mese in remoto  e in cui in generale si affermeranno sempre più forme organizzative, operative e culturali “ibride”.

Per questo, Manghi ha anticipato anche una nuova iniziativa, l’Hackaton “Green&Blue Marathon”, promosso da Cisco con Officine Italia e in collaborazione con Codemotion. “Chiediamo ai giovani di pensare, ideare le soluzioni del futuro su quattro aree: smart citizen, smart building, mobility, utility con un percorso di 8 settimane, che partirà l’11 maggio. Vogliamo scoprire come immaginano il nostro domani, e aiutare a costruirlo”, aggiunge Manghi.

Novità ci sono anche sulle linee di sviluppo tecnologico dell’azienda e in ambito collaborazione, reti, sicurezza e cloud: accanto all’innovazione del “core business” storico di Cisco nell’hardware per le reti (in particolare in ottica 5G per la riduzione dei consumi energetici), l’azienda si sta concentrando su soluzioni per la gestione di ambienti di lavoro ibridi, (come Cisco Webex) e applicazioni di “People Insight” per aiutare le persone e i team a gestire in modo più personalizzato, produttivo e adatto alle proprie esigenze le nuove dinamiche lavorative.

A questo si aggiungono piattaforme che offrono la capacità di gestire in modo dinamico e controllato applicazioni, servizi e reti in ambienti multicloud e ibridi e soluzioni incentrate sul tea della sicurezza, con una nuova architettura in grado di garantire la sicurezza “dall’end-point al club”. Infine, in questo ambito l’azienda prevede, nel prossimo anno, importanti evoluzioni per adottare, grazie alle tecnologie Duo Security, modelli di sicurezza “passwordless”.

Valuta la qualità di questo articolo

C
Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

email Seguimi su

Articoli correlati

Articolo 1 di 3