Gaia-X è operativa e funzionante: dal primo trimestre del 2023 saranno disponibili i primi servizi per le imprese

Gaia-X, il progetto europeo che ha l’obiettivo di creare un sistema federato che collega fornitori di servizi cloud e utenti in un ambiente trasparente per consentire lo sviluppo della data economy, è operativo e funzionante. Nel 2022 sono già stati avviati i primi progetti pilota, mentre entro fine anno i servizi saranno messi a disposizione di un primo gruppo di utilizzatori per poi arrivare a tutti nel primo trimestre del 2023.

Pubblicato il 18 Nov 2022

Gaia X

Gaia-X, il progetto europeo che ha l’obiettivo di creare un sistema federato che collega molti fornitori di servizi cloud e utenti in un ambiente trasparente per consentire lo sviluppo della data economy, è operativo e funzionante.

È questo il messaggio che emerge dal Summit dedicato a Gaia-X svoltosi il 17 e il 18 novembre a Parigi, che segna la conclusione della seconda fase di sviluppo della piattaforma, come spiega Francesco Bonfiglio, Ceo di Gaia-X.

Nel 2023 i primi servizi

“Abbiamo sviluppato una roadmap quinquennale a partire dal 2021, l’anno della ‘definizione’ del framework”, dice Bonfiglio.

“Quest’anno siamo entrati nella seconda fase, quella di adoption, che ha visto lo sviluppo di alcuni progetti faro presso alcuni membri della nostra associazione. Entro fine anno renderemo disponibile il framework ad alcuni utilizzatori selezionati e nel primo trimestre del 2023 renderemo disponibili sul mercato una serie di servizi conformi agli standard Gaia-X”.

Ma per capire esattamente cosa questo comporterà per il mercato occorre fare un passaggio su cos’è Gaia-X, quali sono i principi che animano il progetto e quali i suoi obiettivi.

Gaia X, i principi e la governance dell’architettura

L’obiettivo dell’associazione è quello di fornire un’infrastruttura di dati basata sui principi di un ecosistema digitale aperto, trasparente e sicuro, in cui i dati e i servizi possono essere resi disponibili, raccolti e condivisi in un ambiente di fiducia.

A tal fine, l’associazione – a sua volta organizzata in 19 gruppi di lavoro, ognuno con un focus diverso (inerente a una tematica di sviluppo del framework) –  produce tre documenti principali:

  • le specifiche, che descrivono il funzionamento di Gaia-X in termini di regole politiche e requisiti tecnici
  • il codice software open-source, che automatizza gli elementi fondamentali del quadro di controllo e governance
  • le etichette, che vengono applicate automaticamente a un servizio Gaia-X per evidenziare il suo livello di fiducia e facilitarne l’adozione da parte degli utenti

Pur basandosi su standard europei, il framework punta a coinvolgere partner da tutto il mondo. Al momento non tutti i Paesi aderenti fanno parte del territorio UE: l’obiettivo dell’associazione è infatti quello di coinvolgere tutti e 27 i Paesi europei nel progetto, pur continuando a guardare anche al di fuori dell’Europa.

Per promuovere questa partecipazione internazionale e per valutare opportunità di crescita, i membri sono raggruppati in hub nazionali o regionali (sono 15 quelli nazionali e 5 quelli internazionali), che hanno il compito di intercettare le direttive della strategia di trasformazione digitale e le opportunità di finanziamento locali per implementare i servizi Gaia-X.

Gli hub si concentrano sullo sviluppo di spazi dati rilevanti o specifici per la regione locale e interagiscono anche con altre regioni per costruire spazi di dati transnazionali. Oltre ad alcuni Paesi dell’UE (Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Italia, Lussemburgo, Olanda, Polonia, Portogallo, Slovacchia, Slovenia e Spagna), sono rappresentate da hub anche la Corea del Sud, il Giappone, il Texas, la California e Washington DC.

Infine, altro pilastro dell’associazione è la Community di sviluppatori, ossia tutti quei soggetti che mettono a disposizione degli utenti Gaia-X servizi basati sugli standard condivisi.

Gaia-X, struttura e obiettivi del framework

L’architettura di Gaia-X si basa sul principio della decentralizzazione. È il risultato di molti singoli proprietari di dati (utenti) e attori tecnologici (fornitori), ognuno dei quali acconsente ad adottare un insieme comune di regole e meccanismi di controllo: lo standard Gaia-X, che viene definito a partire da standard esistenti e da codici etici di comportamento definiti dai gruppi di lavoro dell’associazione.

“Il nostro obiettivo non è quello di imporre uno standard al mercato – spiega Bonfiglio – Quello che vogliamo fare è creare un framework basato su standard che portano al mercato vantaggi così significativi da spingere il mercato ad adottarli come standard di riferimento”.

Ma gli standard sono soltanto uno degli elementi fondanti di Gaia-X, insieme a:

  • la federazione dei servizi, che definisce i requisiti tecnici e i servizi necessari per operare nell’ecosistema federato di Gaia-X, assicurando gli standard di sicurezza e di protezione dei dati più elevati
  • i data-space, che rappresentano un concetto di integrazione dei dati senza uno storage centralizzato. In questo modo, il dato resta all’origine e viene condiviso soltanto quando ce ne è bisogno
  • servizi di business. L’obiettivo d Gaia-X è quello di creare le basi per lo sviluppo di servizi digitali e quindi nuove opportunità di innovazione grazie a schemi e regole comuni per promuovere la collaborazione all’interno dell’ecosistema e in vari settori

Il rapporto con l’Europa e le istituzioni europee

Gaia-X è un progetto nato da privati e finanziato attraverso il sostegno dei membri dell’Associazione – nata nel 2019 dall’iniziativa di 22 aziende europee e che conta oggi 350 membri – ma che ha ricevuto in questi anni un grande interesse da parte dei policy maker dell’Ue.

Negli ultimi anni, infatti, l’Ue ha accelerato nella sua strategia di posizionamento in ambito tecnologico, puntando soprattutto ad assurgere al ruolo di regolatore principale, impostando standard rivolti al mercato interno ma che per estensione influenzeranno anche le compagnie extra-europee che vogliono commercializzare prodotti e servizi all’interno del mercato unico europeo.

In quest’ambito rientrano il Digital Service Act e il Digital Markets Act, entrati in vigore lo scorso 1 novembre, volti proprio a creare uno spazio digitale più sicuro in cui siano tutelati i diritti fondamentali di tutti gli utenti dei servizi digitali e a stabilire condizioni di parità per promuovere l’innovazione, la crescita e la competitività, sia nel mercato unico europeo che a livello globale.

E per raggiungere questi obiettivi creare data-space comuni sicuri sia per le aziende che per i consumatori è indispensabile. Infatti, gli spazi dati condivisi sono tra le iniziative inserite e finanziate dal programma Digital Europe, la strategia di digitalizzazione dell’Ue.

Nei bandi finora aperti nell’ambito di questo programma, sono infatti previsti fondi a supporto della creazione di data-space comuni rivolti a diversi settori (media, industria, mobilità e comunità intelligenti) proprio per favorire lo sviluppo di servizi basati sul cloud. Questi data-space, ora passati alla fase di implementazione, vedono la partecipazione di alcuni membri di Gaia-X.

“Il nostro è un progetto privato che non riceve supporto dalle istituzioni europee, ma ci riempie di orgoglio vedere che tra le realtà selezionate nell’ambito delle iniziative comunitarie per la creazione di data-space vi sono consorzi formati da membri della nostra associazione”, commenta Bonfiglio.

I vantaggi dell’ecosistema di dati per l’industria

La creazione di data-space comuni non è solamente il requisito per abilitare nuovi servizi, ma anche uno strumento indispensabile all’industria per affrontare con successo i cambiamenti in corso e le sfide future.

Catherine Jestin, membro del Board of Directors di Gaia-X ed Executive Vice-President Digital & Information Management per Airbus – il primo produttore di aerei civili per numero di consegne – spiega perché è indispensabile che le aziende collaborino in un’ottica di scambio di dati, portando proprio come esempio il settore dell’aerospace e i challenge che sta affrontando Airbus.

“Il design e lo sviluppo di un aereo è un processo molto complesso. Basti pensare che all’interno della nostra catena di fornitura i dati vengono scambiati tra 15.000 fornitori e 4.000 clienti. Questo flusso di dati bidirezionale fa sì che l’azienda si trovi a gestire mezzo milione di profili digitali, di cui solo il 25% appartiene a dipendenti Airbus”, spiega.

Un flusso di dati che è indispensabile per ottimizzare tutte le fasi del processo produttivo, dalla fornitura di materie prime fino alla consegna dei velivoli, e che l’azienda svolge già digitalmente grazie a soluzioni digitali su cui ha investito già dai primi anni del XXI secolo.

“Queste soluzioni che abbiamo sviluppato sono, tuttavia, molto frammentate, mentre oggi abbiamo bisogno di soluzioni integrate e di espandere il nostro ecosistema per coinvolgere anche altri attori al fine di promuovere l’efficienza del settore”, aggiunge.

Una questione di sopravvivenza per il settore, spiega Jestin, visto la sfida della transizione ecologica che tutte le aziende si trovano ad affrontare e che le sta spingendo alla ricerca di nuove soluzioni per decarbonizzare il settore (come l’utilizzo di carburanti alternativi e lo sviluppo di aerei ad idrogeno) che richiedono di riprogettare i velivoli.

Gaia-X, i progetti faro per creare ecosistemi di dati aperti a vantaggio dell’industria

Ma per farlo c’è bisogno di una maggiore collaborazione e di integrare le diverse soluzioni utilizzate per creare ecosistema più ampi.

Ed è quello che le aziende che hanno aderito a Gaia-X intendono fare, creando ecosistemi in grado di superare i problemi di portabilità e interoperabilità delle soluzioni cloud, a vantaggio di diversi settori industriali.

Sono otto i progetti faro che stanno già lavorando alla creazione di una piattaforma di scambio dati costruita sulla trasparenza e che sperimenteranno per primi le applicazioni rese disponibili attraverso l’architettura Gaia-X. I progetti faro coinvolgono:

  • Agdatahub (per l’agricoltura), operatore europeo di piattaforme per il consenso e lo scambio di dati che sta lavorando con l’associazione Gaia-X allo scopo di creare valore nelle filiere agricole mobilitando l’intelligenza dei dati per un’alimentazione sana, tracciabile e rispettosa dell’ambiente. L’obiettivo è quello di connettere circa 10 milioni di aziende agricole e fornire strumenti di consulenza tecnica per gli agricoltori
  • Catena-X (automotive), il primo ecosistema di dati aperti e collaborativi per l’industria automobilistica del futuro, che collega gli operatori globali in catene di valore end-to-end, in modo semplice, sicuro e indipendente. I dati condivisi aiuteranno le aziende ad aumentare la tracciabilità dei prodotti. L’ecosistema, inoltre, permetterà ai membri di usufruire di diversi strumenti e servizi rivolti alla trasformazione sostenibile del settore e all’ottimizzazione della gestione di tutto il ciclo di vita dei prodotti, combinando strumenti di AI e simulazione per ottimizzare la programmazione della produzione
  • Elinor-X (comunità intelligenti), la prima implementazione di Gaia-X, risultato della collaborazione tra l’amministrazione e l’Università di Lucerna e con l’Università di Friburgo (Svizzera). Il progetto pilota punta alla creazione di un nuovo modello di “cooperativa di dati”, che consente al settore pubblico, a quello privato e ai cittadini di contribuire con i dati e di essere remunerati (finanziariamente o in altro modo). Grazie a questa cooperativa di dati, il governo e altri fornitori di servizi pubblici saranno in grado di risolvere questioni importanti e/o urgenti che riguardano tutti i residenti utilizzando decisioni basate sui dati. Il progetto mira inizialmente ad affrontare la questione dell’ottimizzazione degli asset della mobilità dei dati
  • Eona-X (mobilità, trasporti e turismo), un data-space fondato da attori chiave della mobilità e dei trasporti, come Air France KLM, Amadeus, Groupe ADP, Aéroport Marseille Provence, SNCF, Groupe Renault e accoglie membri attivi come Apidae Tourism. Mira a migliorare la mobilità, i trasporti e il turismo grazie alla condivisione dei dati
  • EuProGigant (manifattura e Industria 4.0), progetto che rappresenta la visione di un’industria manifatturiera europea intelligente, resiliente e sostenibile. Entro marzo 2025, il team del progetto creerà un ecosistema di produzione multisede e in rete digitale. In interazione con Gaia-X, EuProGigant non solo consente una gestione sovrana dei dati, ma offre anche una nuova dimensione nell’analisi dei processi produttivi delle aziende, rendendotracciabili le catene di valore dei dati interaziendali in un ecosistema multipiattaforma
  • MDS – Mobility Data Space (mobilità). Il progetto si concentra sullo scambio di dati nel settore della mobilità, offrendo un ecosistema per tutti coloro che lavorano a soluzioni di mobilità innovative, sostenibili dal punto di vista ambientale e di facile utilizzo
  • SCSN -Electronics Supply Chain (catene di fornitura digitalizzate), un ecosistema faro per i dati aperti, sulla falsariga di Gaia-X, che consente la condivisione dei dati in un ambiente di produzione, con un conseguente scambio di dati rapido, sicuro ed efficiente all’interno della catena di fornitura high-tech
  • Structura-X (servizi cloud), un progetto faro per l’infrastruttura cloud europea che mira a consentire ai fornitori di servizi e infrastrutture cloud (CSP) esistenti di essere certificabili Gaia-X

Valuta la qualità di questo articolo

C
Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

email Seguimi su

Articoli correlati

Articolo 1 di 4