IoT sempre più intelligente con YouRule

Pubblicato il 16 Nov 2017

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Regolare la temperatura, l’intensità delle luci, o programmare una lavatrice sono azioni avanzate, ma neanche troppo. Secondo uno studio del Dipartimento di Automatica e Informatica del Politecnico di Torino, infatti, in un futuro non troppo lontano tutte queste azioni non richiederanno nemmeno più di esprimere la nostra volontà: basterà entrare in auto e automaticamente il climatizzatore raggiungerà la temperatura desiderata, oppure avvicinarsi a un semaforo per far scattare il verde.

È quanto si prefigge di fare EUPont, una tecnologia messa a punto dal gruppo di ricerca coordinato dal professor Fulvio Corno, con Luigi De Russis e Alberto Monge Roffarello, che è stato pubblicato su Computer, magazine della IEEE Computer Society. L’obiettivo è consentire agli utenti finali di futuri sistemi di Internet of Things, cioè le applicazioni delle tecnologie intelligenti basate su Internet agli oggetti della vita quotidiana, di poter controllare efficacemente e personalizzare il comportamento delle tecnologie che ci circondano. Ciò è possibile grazie a YouRule, un sistema basato su EUPont, che permette una programmazione molto raffinata, ma anche molto semplice, dei risultati desiderati.

I sistemi di Internet of Things attualmente in uso sono generalmente concepiti in applicazioni “verticali”, con poca o nessuna possibilità di personalizzazione e interfacce utente troppo specifiche e complesse per un pubblico non specializzato. Il progetto mira invece a dare a tutti gli utenti, anche i meno esperti, la possibilità di controllare gli oggetti intelligenti in modo facile e intuitivo; una volta programmati i risultati che si desiderano ottenere, non sarà più necessario ripetere di volta in volta le istruzioni per ottenere un risultato.

Oggi l’approccio più diffuso di programmazione è quello cosiddetto “if-this-then-that“, che è già molto semplificato, ma carente in diversi ambiti. Ad esempio, è piuttosto difficile generalizzare, ma bisogna dare istruzioni specifiche: per citare un caso, non basta chiedere al sistema: “Se un elettrodomestico ha un guasto, mandami una notifica”, ma è necessario creare molte regole simili per ogni elettrodomestico. Inoltre, gli utenti devono abilitare esplicitamente i servizi prima di poterli utilizzare, e questo preclude la possibilità di interagire con servizi che l’utente non conosce, ad esempio quelli pubblici offerti dalle future Smart City.

Il progetto del Politecnico mira invece a costruire le interfacce, il sistema di intelligenza artificiale e le infrastrutture necessarie per consentire scenari più avanzati e user-friendly, dove l’utente è al centro dell’interazione e può esprimere le proprie esigenze e desideri. Un servizio, quindi, nel quale al centro c’è l’utente, non il dispositivo.

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Daniela Garbillo

Giornalista pubblicista con 30 anni di esperienza di redazione, coordinamento e direzione maturata presso case editrici, gruppi e associazioni in diversi settori, dalle tecnologie innovative alle energie rinnovabili, dall'occhialeria al beauty, all'architettura. All'attivo anche importanti esperienze in comunicazione, organizzazione di eventi e marketing.

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