Arriva dagli studi matematici, con un primato tutto italiano, la possibilità di realizzare circuiti elettronici flessibili, che potranno essere indossati, ma anche dispositivi biomedici microscopici e “autoassemblabili” che hanno la capacità di mutare la loro forma nel tempo, insomma tutte le applicazioni che saranno rese possibili dalla stampa 4d.
Indice degli argomenti
Lo studio del MOX pubblicato su Nature Communications
A renderlo noto il Politecnico di Milano, dopo che oggi Pasquale Ciarletta, del Laboratorio MOX del Dipartimento di Matematica, ha pubblicato su Nature Communications lo studio che risolve definitivamente un problema matematico di basilare importanza per lo sviluppo della stampa 4D, cioè la fabbricazione di oggetti che possono cambiare forma nel tempo.
Lo studio “Mateched asymptotic solution for crease nucleation in soft solids” fornisce, finalmente, una risposta su come sarà possibile controllare la formazione di pieghe superficiali nei materiali “molli” , come ad esempio la comparsa delle rughe d’espressione quando contraiamo i muscoli facciali, la formazione fisiologica delle convoluzioni del cervello o quella patologica di alcune metastasi tumorali.
A cosa servirà questa scoperta
La comprensione dei nuovi fenomeni fisici legati alla stampa digitale è di basilare importanza per guidare lo sviluppo tecnologico di prossima generazione. La matematica assume pertanto un’importanza concettuale fondamentale nella rivoluzione industriale che stiamo vivendo.
I risultati dello studio permettono la fabbricazione a basso costo di oggetti soffici con forma programmabile ed aggiustabile ad una scala che va fino al milionesimo di centimetro. Potremo così realizzare circuiti elettronici flessibili che potranno anche essere indossati; materiali intelligenti che adattano le proprie funzioni all’ambiente circostante; dispositivi biomedici integrati in un microchip e oggetti microscopici con capacità di auto-assemblarsi.