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MADE Competence Center lancia i Future Industry Awards per valorizzare i progetti più avanzati di digitalizzazione e sostenibilità



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Il Competence Center MADE Industria 4.0 ha lanciato la prima edizione dei Future Industry Awards, un’iniziativa volta a riconoscere e valorizzare i progetti di digitalizzazione e sostenibilità già implementati dalle imprese italiane. L’obiettivo è duplice: mappare le eccellenze territoriali e costruire una base di conoscenza condivisa di best practice replicabili per l’intero ecosistema industriale.

Pubblicato il 10 dic 2025



Innovazione automazione



Riconoscere e valorizzare i progetti più avanzati di digitalizzazione e sostenibilità già sviluppati e implementati dalle imprese italiane: è questo l’obiettivo dei MADE Future Industry Awards, prima edizione del contest lanciata dal Competence Center MADE Industria 4.0.

L’iniziativa, presentata nel corso dell’evento “Finanziare l’innovazione: strumenti, strategie e opportunità per le imprese nel 2026” – che si è svolto il 10 dicembre presso la sede del Competence Center – può contare sul contributo di partner di rilievo come EY, Fanuc, GEA Consulenti di Divisione, Reply e UniCredit.

Il progetto ha un duplice scopo: da un lato, mappare in profondità la realtà dell’innovazione italiana, individuando eccellenze e specificità su base territoriale. Dall’altro, costruire una base di conoscenza condivisa, composta da casi di successo e best practice replicabili, utili all’intero ecosistema industriale nazionale per un salto di qualità.

Per raggiungere questo scopo, gli Awards si articoleranno in un percorso itinerante a tappe che toccherà Nord, Centro e Sud Italia, prima della finale nazionale.

Future Industry Awards: a chi sono rivolti e come partecipare

Il percorso dei Future Industry Awards è stato strutturato per garantire una copertura nazionale e un confronto basato su evidenze concrete.

La competizione è aperta a tutte le imprese italiane, senza distinzioni settoriali: la visione del MADE estende infatti il concetto di manifattura oltre i confini tradizionali, includendo comparti come il Pharma, l’Agrifood e il Construction, purché caratterizzati da processi produttivi evoluti grazie al digitale.

Le candidature, gratuite e gestibili attraverso la piattaforma online dedicata, consentono a ogni azienda di presentare fino a cinque progetti distinti, sottoponendoli al vaglio di giurie tecniche.

Le iniziative verranno classificate in due categorie principali: la categoria “Digital New Champion” raccoglierà progetti già operativi che abbiano generato impatti tangibili su aree critiche come l’efficienza energetica, la sicurezza o la qualità di prodotto.

La categoria “Top Tech” è invece a quelle applicazioni che sfruttano tecnologie di frontiera, dall’intelligenza artificiale alla robotica collaborativa, fino alla realtà aumentata.

Le tappe del percorso

L’elemento distintivo del contest è la sua struttura itinerante: il percorso si articola in tre tappe territoriali che copriranno strategicamente Nord, Centro e Sud Italia.

In ciascuna tappa, una giuria indipendente – composta da esponenti di spicco del mondo industriale, accademico e istituzionale – valuterà le proposte secondo criteri rigorosi quali l’originalità, la replicabilità del modello e i benefici concreti ottenuti, intercettando così le specificità locali.

Soltanto i vincitori delle selezioni interregionali accederanno di diritto alla finalissima nazionale che si terrà a Roma, dove verranno proclamati i campioni italiani dell’innovazione, trasformando le best practice locali in modelli di riferimento per l’intero sistema Paese.

Un percorso per diffondere consapevolezza e best practice sull’adozione delle tecnologie digitali

Gli awards saranno quindi anche un’occasione per diffondere la consapevolezza della necessità di investire nel digitale – e di come farlo per non veder naufragare i progetti di investimento – per tenere il passo non solo con l’evoluzione tecnologica, ma anche con le sfide che interessano la manifattura italiana e il sistema Paese, come sostenibilità, produttività e competenze.

“Le tecnologie digitali continuano a innovarsi e l’asticella si sposta sempre più in là: aver investito in passato non significa aver completato il percorso”, commenta Marco Taisch, Presidente di MADE Competence Center, descrivendo la necessità di un aggiornamento costante.

La vera sfida di oggi, sottolinea Taisch, risiede “nell’effetto combinatoriale” delle soluzioni disponibili.

“Se utilizzate in maniera congiunta, tecnologie come AI, IoT e Big Data fanno aumentare la produttività in maniera più che lineare rispetto all’investimento singolo”.

Questa evoluzione tecnologica è ormai indissolubilmente legata alla sostenibilità, richiesta non solo dalle normative ma dal mercato stesso.

“Il più grande alleato della transizione ecologica è la transizione digitale: non puoi più farne una senza il supporto dell’altra”, sottolinea il Presidente, chiarendo come il digitale sia l’abilitatore necessario per l’efficienza energetica e di processo.

Tuttavia, il tessuto produttivo italiano sconta una frammentazione eccessiva e una bassa spesa in ricerca e sviluppo rispetto ai competitor globali.

“Piccolo è bello non è più un concetto valido nello scenario moderno: bisogna aggregarsi, almeno dal punto di vista dell’innovazione”, ammonisce Taisch.

In questa prospettiva, il ruolo del Competence Center è quello di superare i limiti dimensionali favorendo l’aggregazione degli attori dell’ecosistema e l’adozione di soluzioni già mature.

“Il nostro compito non è fare ricerca di base, ma aiutare le aziende nell’adozione di tecnologie che si trovano già sul mercato, riducendo il rischio e colmando il gap di competenze“, aggiunge.

Cavanna (Ucima): “Solo il coraggio di innovare garantisce la crescita”

Un impegno che il Competence Center rafforza con i Future Industry Awards, iniziativa che ha raccolto il sostegno anche da parte delle associazioni di categoria, come Ucima.

“Investire in innovazione oggi richiede coraggio: la pressione sui mercati è alta e spesso le imprese devono decidere se rimandare o fare un passo avanti”, commenta Riccardo Cavanna, Presidente di Ucima, che siederà nella giuria della tappa del Nord.

Tuttavia, è proprio nelle fasi critiche che la tecnologia smette di essere un’opzione per diventare un fattore discriminante di sopravvivenza e successo.

“Proprio in momenti come questi l’innovazione diventa la leva che può fare la differenza: è il motore che permette di crescere, restare competitivi e creare valore”, aggiunge il Presidente di Ucima.

Da qui l’importanza strategica di un riconoscimento come i Future Industry Awards, capaci di portare alla luce storie virtuose spesso silenziose.

“Riconosco il valore di un percorso che premia aziende, spesso piccole e medie, capaci di trasformare le sfide industriali in un’opportunità di crescita attraverso le tecnologie 4.0″, conclude Cavanna.

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