Descrivere le competenze dei profili professionali attivi nel settore della gestione dell’innovazione: è questo lo scopo dello schema di certificazione sviluppato da UniProfessioni, società che si occupa di consulenza e formazione qualificata sui sistemi di gestione dell’innovazione, e Apave Italia CPM, che si occupa di certificazione professionale di terza parte.
Lo schema (il primo del suo genere in Italia), era già stato sviluppato nel 2020 ed è stato ora aggiornato in seguito alla pubblicazione, lo scorso maggio, della Norma UNI 11814:2021, che ha sancito l’opportunità di avere un quadro di riferimento unico per le professioni della gestione dell’innovazione: Manager, Specialista e Tecnico dell’Innovazione
La prima figura agisce ad un livello politico-strategico per l’organizzazione con elevato grado di autonomia e responsabilità. Nello specifico, la norma ha conferito all’Innovation Manager un ruolo di “leader orientato al futuro” del sistema di gestione dell’innovazione dell’impresa.
Lo Specialista dell’Innovazione opera, in cambio, ad un livello tattico-strategico per l’organizzazione e gode di un buon grado di autonomia e responsabilità nello svolgimento dei suoi compiti (descritti ai punti 4.2 della Norma UNI 11814).
Il Tecnico dell’Innovazione opera ad un livello operativo, supportando l’attuazione di un sistema di gestione dell’innovazione e interfacciandosi prevalentemente con il livello manageriale intermedio e con la supply chain interna.
Indice degli argomenti
Certificazione per le professioni di gestione dell’innovazione, i criteri per presentare le domande
L’accesso alla certificazione è consentito a tutti coloro che abbiano la maggiore età e ne facciano richiesta e non è condizionato dalla loro appartenenza o meno a qualsiasi associazione o gruppo.
Per poter accedere al processo di certificazione i candidati devono possedere i seguenti requisiti: diploma di scuola superiore secondaria (sono accettati tutti i titoli, corsi e diplomi riconosciuti od equipollenti a quelli italiani), partecipazione a corsi, webinar, seminari tematici (facoltativo) e aver maturato un’esperienza lavorativa di almeno 24 mesi, negli ultimi quattro anni, in contesti pubblici e/o privati, riconducibili alla gestione dell’innovazione.
Alla domanda il candidato dovrà allegare i seguenti documenti:
- curriculum vitae aggiornato
- copia di un documento di identità valido
- documentazione riguardante l’effettiva competenza acquisita dal candidato attraverso lettere di referenza ed altra documentazione pertinente o, qualora non disponibili, autocertificazione resa ai sensi del DPR 445/2000.
La domanda compilata deve essere inviata, insieme agli allegati richiesti, direttamente ad Apave Italia CPM o all’OdV qualificato dall’Organismo stesso.
Successivamente, Apave Italia CPM o l’OdV di appartenenza del richiedente riesamina la domanda di certificazione e invia al candidato una comunicazione circa l’accettazione o il rifiuto della stessa, la conferma della tariffa applicata con indicazione dei termini del pagamento, e l’ammissione all’esame.
Le prove di esame per ottenere la certificazione professionale
L’esame può essere sostenuto da remoto o in presenza presso Apave Italia CPM o presso i Centri di Esame (che devono essere preventivante qualificati da Apave Italia CPM) e verrà valutato da una commissione indipendente e imparziale, formata da professionisti ed esperti del settore.
L’esame prevede due prove: una prova scritta che consiste in 40 domande chiuse sulle conoscenze indicate dalla Norma UNI 11814 per ciascun profilo, da svolgere in massimo 80 minuti e nella quale il richiedente deve ottenere un punteggio minimo di 28/40 (ad ogni domanda corretta viene assegnato un punto).
La prova orale viene condotta dalla commissione esaminatrice e dura da un minimo di 25 minuti a un massimo di 40 minuti. Questa fase serve ad approfondire le eventuali carenze emerse nella prova scritta e approfondire il caso di studio, le esperienze del candidato, e le competenze indicate nelle tabelle della Norma UNI 11814, sulla base delle abilità specifiche per il livello professionale pertinente. Il punteggio massimo ottenibile è 60/60.
Per superare l’esame, il candidato deve superare la soglia minima del 70% nella prova scritta (domande chiuse) e conseguire almeno il 70% sul totale del punteggio massimo conseguibile (70/100). Se il candidato non raggiunge il punteggio minimo richiesto per la prova orale l’esame non si considera superato, ma la prova scritta rimane valida per un anno. Trascorso questo tempo si dovrà ripetere l’esame per intero.
La certificazione ha validità di tre anni e può essere rinnovata (Apave Italia CPM conduce, in ogni modo, delle verifiche annuali sul rispetto dei criteri di utilizzo delle certificazioni e sulle attività svolte dal personale certificato) previa trasmissione di evidenze documentali relative all’attività professionale svolta in coerenza con il profilo certificato.
Ad ogni modo, il personale dovrà sostenere ai fini del rinnovo un esame orale comprendente la discussione di un caso studio. Nel caso di segnalazioni ricevute nei tre anni in merito alle attività o alle competenze del personale certificato, al candidato può essere richiesto di sostenere la prova orale secondo le modalità previste per ottenere la certificazione (quindi relative al primo esame orale).
Infatti, il codice deontologico relativo alle certificazioni rilasciate da Apave Italia CPM prevede anche l’obbligo per il professionista di aggiornare costantemente la propria preparazione professionale, attraverso corsi di formazione specifica, ricerche documentali e la sistematica informazione sulla variazione di norme, leggi e regolamenti.
I professionisti in possesso di certificazione vengono inseriti in un apposito registro. Ad oggi, la community di Apave Italia CPM può contare su 70 professionisti certificati su vari profili nel settore innovazione.