Iperammortamento, cinque emendamenti chiedono la proroga delle consegne al 30 giugno 2021

Nella selva di emendamenti alla legge di bilancio – ben 7.000 raccolti in due tomi – spiccano cinque proposte presentate da diverse parti politiche e tutte mirate a concedere qualche mese in più per le consegne dei macchinari 4.0 ordinati nel 2019, quindi ancora con la vecchia disciplina dell’iperammortamento.

Pubblicato il 02 Dic 2020

Foto: Ruggiero Scardigno

Nella selva di emendamenti alla legge di bilancio – ben 7.000 raccolti in due tomi – spiccano cinque proposte presentate da diverse parti politiche e tutte mirate a concedere qualche mese in più per le consegne dei macchinari 4.0 ordinati nel 2019, quindi ancora con la vecchia disciplina dell’iperammortamento.

A lanciare l’allarme era stata Barbara Colombo, la presidente di Ucimu – Sistemi per Produrre, che qualche giorno fa aveva chiesto di andare incontro a quei costruttori che, a causa della pandemia, si trovano in ritardo con le consegne dei loro macchinari 4.0.

Ricostruiamo la vicenda. La legge di bilancio 2019 (legge 30 dicembre 2018, n. 145) prevedeva la possibilità di sfruttare l’iperammortamento previsto per quell’anno con le aliquote a scaglioni:

  • 270% per gli investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
  • 200% per gli investimenti oltre 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro
  • 150% per gli investimenti oltre 10 milioni di euro e fino a 20 milioni di euro.

L’incentivo era valido non soltanto per gli investimenti effettuati nel 2019, ma anche per gli ordini effettuati entro il 31/12/2019 e confermati con un acconto pari al 20% del prezzo del bene, con possibilità di consegna fino al 31/12/2020.

Come sappiamo dal gennaio 2020 è in vigore il piano Transizione 4.0, che per quest’anno garantisce, per quegli stessi investimenti, un credito d’imposta pari al

  • 40% per gli investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
  • 20% per gli investimenti oltre 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro

Se il sistema dei crediti d’imposta è più semplice da utilizzare, in alcuni casi il vecchio sistema della maggiorazione degli ammortamenti, oltre a essere quantitativamente più conveniente, presentava anche il vantaggio di offrire un tetto più alto e altri vantaggi in alcuni casi particolari.

Sta di fatto che sul finire del 2019 molte aziende, anche temendo che il nuovo Transizione 4.0 potesse non essere approvato, hanno inserito delle penali a danno dei costruttori nel caso non rispettassero la data ultima di consegna a fine 2020.

Come ben sappiamo, però, durante il 2020 c’è stato un pesante lockdown tra marzo e aprile che ha rallentato o fermato le attività di alcuni costruttori. Proprio per questa ragione, il Decreto Rilancio aveva garantito una proroga al 30 settembre per le consegne dei beni acquistati con il regime del superammortamento, per i quali il termine ultimo per le consegne sarebbe scaduto il 30 giugno.

La richiesta degli industriali, oggi, va nello stesso solco: avere più tempo per evitare di incorrere in costose penali per qualche settimana di ritardo.

Alla loro richiesta hanno risposto vari gruppi di deputati di diversi colori politici, che hanno presentato cinque emendamenti di contenuto identico: posticipare il termine attualmente fissato al 31/12/2020 al 30/6/2021.

Si tratta degli emendamenti 185.03 a firma Benigni, Gagliardi, Pedrazzini, Silli, Sorte (Gruppo Misto); 185.07 a firma Buratti (PD); 185.016 a firma Lupi, Colucci, Sangregorio, Tondo, Germanà, Giannone (Gruppo Misto); 185.035 a firma Comaroli, Garavaglia, Bellachioma, Claudio Borghi, Vanessa Cattoi, Cestari, Frassini, Gava, Paternoster (Lega); 185.036 a firma Gelmini, Mandelli, Occhiuto, Prestigiacomo, Cannizzaro, D’Attis, Pella, Paolo Russo (Forza Italia).

Il testo degli emendamenti

Art. 185-bis.
(Iperammortamento – Proroga del termine di consegna dei beni)

  1. In considerazione della situazione emergenziale SARS-COV-2, il termine del 31 dicembre 2020 previsto dall’articolo 1, comma 60, della legge 30 dicembre 2018, n. 145 è prorogato al 30 giugno 2021.
2. All’articolo 1, comma 196, della legge 27 dicembre 2019, n. 160, sono apportate le seguenti modificazioni:

1) alla lettera a), le parole: «30 giugno 2020» sono sostituite dalle seguenti: «31 dicembre 2020»;

2) alla lettera b), le parole: «31 dicembre 2020» sono sostituite dalle seguenti: «30 giugno 2021».

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Franco Canna
Franco Canna

Fondatore e direttore responsabile di Innovation Post. Grande appassionato di tecnologia, laureato in Economia, collabora dal 2001 con diverse testate B2B nel settore industriale scrivendo di automazione, elettronica, strumentazione, meccanica, ma anche economia e food & beverage, oltre che con organizzatori di eventi, fiere e aziende.

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