Comitato Leonardo: promossa la “via italiana” all’industria 4.0

Pubblicato il 15 Nov 2017

industrial internet consortium


Gli effetti dell’industria 4.0 sulla produzione manifatturiera italiana si fanno sentire. La produzione industriale di macchinari da gennaio 2016 è cresciuta del 4%, mentre il fatturato connesso del 15%. Nel primo trimestre 2017 gli investimenti fissi lordi sono aumentati nel complesso del 9%. Di questi, quelli in macchinari sono cresciuti dell’11,6% e quelli in apparecchiature elettriche ed elettroniche del 19. Il fatturato interno in Italia è cresciuto tra gennaio 2016 e maggio 2017 del +8% per macchinari e del + 3,5% per apparecchiature elettriche ed elettroniche, più di quello tedesco (rispettivamente -2% e + 3%).

Sulla base di questi risultati KPMG giunge alla conclusione che questo è il momento per investire nella fabbrica del futuro in Italia. La società di consulenza ha constatato che il 75,8% delle imprese conosce il piano industria 4.0. E se il programma Calenda non fosse mai stato approvato, il 47,9% delle imprese che hanno effettuato investimenti avrebbe speso di meno e il 5,6% degli investimenti non sarebbe stato effettuato. KPMG ha presentato i risultati della sua ricerca al XVI Forum del Comitato Leonardo, che associa 160 tra imprenditori, artisti, scienziati e uomini di cultura.

Da sinistra, il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, la presidente del Comitato Leonardo, Luisa Todini, e il presidente dell’Ice, Michele Scannavini

La ‘via italiana’

Per Luisa Todini, presidente del Comitato Leonardo, “i risultati del primo anno del Piano Industria 4.0 sono molto incoraggianti: la “via italiana”, basata su sgravi diretti alle imprese, ha dato impulso alla produzione industriale e agli investimenti in tecnologie abilitanti. Abbiamo quindi accolto con favore la decisione del Governo di rifinanziare le principali misure previste dal Piano, destinando più di 10 miliardi al pacchetto “Impresa 4.0”, e l’introduzione del credito d’imposta per la formazione, fondamentale perché per gestire le sfide della digitalizzazione servono competenze adeguate”.

Cosa funziona

KPMG ha rilevato che gli strumenti del piano più utilizzati sono stati il superammortamento (51,4%) l’iperammortamento (43,8%) e il credito d’imposta per ricerca e sviluppo (29,2%). Oltre il 72% delle imprese considera utile il superammortamento. In generale, le imprese prevedono un impatto profondo della quarta rivoluzione industriale su come e cosa si produce, anche se l’impatto previsto sul proprio business è più ampio al crescere della dimensione aziendale.

Tra le 9 tecnologie abilitanti della quarta rivoluzione industriale, l’advanced manufacturing solution è stata oggetto di investimento da parte di un’impresa su due. Seguono gli investimenti nell’Industrial Internet (28,5% delle imprese), Big data e analytics (27%), cloud (26%). Per quanto riguarda la formazione professionale, quasi il 70% delle imprese avvierà iniziative specifiche in seguito agli investimenti effettuati grazie al Piano Industria 4.0, anche in questo caso le più interessate saranno le aziende di grandi dimensioni e appartenenti ai settori dell’industria in senso stretto.

Valuta la qualità di questo articolo

Z
Luca Zorloni

Cronaca ed economia mi sono sembrate per anni mondi distanti dal mio futuro. E poi mi sono ritrovato cronista economico. Prima i fatti, poi le opinioni. Collaboro con Il Giorno e Wired e, da qualche mese, con Innovation Post.

email Seguimi su

Articoli correlati

Articolo 1 di 4