Il ministro Patuanelli: “Rafforzare e prolungare gli incentivi per Industria 4.0”

Il Governo sta pensando di aumentare le soglie degli investimenti incentivabili o le aliquote dei crediti d’imposta per investimenti in beni strumentali previsti dal piano Transizione 4.0. Lo ha detto il ministro Patuanelli, che propone – per contrastare il prevedibile calo dell’economia in conseguenza dell’emergenza Coronavirus – anche il potenziamento al 100% dell’ecobonus per l’edilizia agli incentivi per la rottamazione delle auto euro 3.

Pubblicato il 03 Mar 2020

patuanelli

Il Governo sta pensando di “aumentare le soglie di investimenti incentivabili con il credito di imposta o le percentuali di beneficio fiscale” e di mettere nero su bianco la triennalizzazione del piano Transizione 4.0. Lo ha detto il ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli in un’intervista al Sole 24 Ore, nel corso della quale ha anche parlato di altre misure shock per l’economia, dagli incentivi per l’edilizia a quelli per la rottamazione delle auto euro 3. Il tutto in tempi relativamente brevi, forse già in sede di conversione parlamentare del primo decreto legge emanato dal Governo.

Ma per capire come si arriva a questa affermazione conviene fare un passo indietro.

Gli effetti dell’emergenza Coronavirus sull’economia – già di per sé asfittica – si faranno sentire e, ahimè, non sarà una pioggerella passeggera. Anche se è troppo presto per stimare quale sarà l’impatto sul Pil, quello che è certo è che occorre mettere in moto immediatamente una serie di misure che non siano limitate solo a rimediare ai danni diretti nelle zone più colpite dal contagio. Occorre, insomma, dare corpo alla “fase due” dell’intervento pubblico, una manovra bis che muova risorse pubbliche, nei limiti della flessibilità che ci sarà concessa da Bruxelles, per dare respiro a un economia pressata su due fronti: da un lato la contrazione degli scambi commerciali con l’estero; dall’altra il blocco dei consumi interni.

Di questo scenario è consapevole il Governo, che da giorni è al lavoro su nuove misure. Lo stesso ministro Gualtieri domenica ha parlato di un possibile intervento in tre se non addirittura quattro “mosse”: la prima, già fatta, con i primi interventi urgenti per le zone colpite; la seconda, prevista per questa settimana, con misure da 3,6 miliardi per sostenere soprattutto aziende e settori più colpiti; la terza fase, con “misure straordinarie coordinate a livello comunitario”, che preveda “stimoli più incisivi e strutturali di politica fiscale, cioè riduzioni di imposta e maggiori spese pubbliche”; la quarta fase sarebbe invece quel famoso decreto crescita bis di cui si parla da tempo, che è previsto per aprile (scadenza che – ha detto Gualtieri – “faremo di tutto per rispettare”), e che prevederebbe “la riforma fiscale, dalle rimodulazioni dell’Irpef alla revisione delle tax expenditures”,  ma anche semplificazione e digitalizzazione della Pubblica amministrazione.

Il ruolo di Industria 4.0

In questo scenario non sfugge l’importanza degli investimenti privati in innovazione. Ne parlava ieri l’ex ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan a La Stampa, notando che “L’esperienza del 4.0, che oramai ha qualche anno, ci dice che questi incentivi alle imprese per gestire l’innovazione e riprendere a crescere sono tra quelli più efficaci e quindi si tratta di finanziarli e rifinanziarli”.

Ed ecco oggi l’intervista del ministro dello Sviluppo Economico Patuanelli al Sole 24 Ore, che si dice consapevole che “già i dati macroeconomici di un mese fa evidenziavano la necessità di intervenire a sostegno dell’economia reale, ora con gli effetti del coronavirus si impone uno sforzo ben maggiore”. A partire proprio da quel piano Transizione 4.0 (ex Impresa 4.0 ex Industria 4.0) appena aggiornato con il passaggio da super e iperammortamento ai crediti d’imposta e con la pesante revisione del credito d’imposta per le spese in ricerca e sviluppo.

Nell’intervista Patuanelli parla esplicitamente di un ampliamento degli incentivi previsti dal nuovo piano: “Valutiamo se aumentare le soglie di investimenti incentivabili con il credito di imposta o le percentuali di beneficio fiscale. Inoltre questa crisi può essere l’occasione per stanziare definitivamente le risorse per rendere gli incentivi triennali, dopo che la manovra aveva stabilito un primo impegno su questo punto”, dice. Misure che occorre “fare in fretta ma anche bene”, prosegue il ministro.

Il potenziamento del piano potrebbe inoltre essere un’arma, insieme alla riduzione delle tasse e al taglio del cuneo fiscale, per favorire il rientro in patria delle produzioni.

Non si tratterebbe, naturalmente, dell’unico provvedimento per rilanciare l’economia: restando in tema innovazione, l’idea è di rifinanziare i contratti di sviluppo, gli accordi per l’innovazione e i grandi progetti di interesse europeo (Ipcei). E poi ci sono Edilizia e Automotive.

Edilizia e Automotive

Per quanto riguarda l’edilizia, uno dei settori che rischia di subire maggiormente l’impatto della crisi, il ministro propone il potenziamento dell’ecobonus portando dal 65% al 100% la detrazione per l’efficienza energetica, accompagnandola con lo sconto in fattura. “Forse proprio questa è la misura di shock economico più importante che possiamo mettere in campo”, spiega il ministro.

Sull’automotive, sul quale è attivo dallo scorso ottobre un tavolo di lavoro, Patuanelli è dell’avviso che la transizione complessa che il settore sta attraversando vada supportata. Innanzitutto “bisogna pensare a degli strumenti di rottamazione anche per l’acquisto di auto non elettriche”, dice al Sole: una “nuova rottamazione” che lavori anche sulle auto euro 3 e sul mondo dei motocicli, che consenta di avere un impatto sia sull’ambiente sia sui conti del settore. Per l’auto elettrica, invece, l’idea è di “incentivare la realizzazione delle infrastrutture elettriche e le colonnine di ricarica, con una sburocratizzazione profonda”.

Turismo, trasporti e logistica e grande distribuzione organizzata

Per quanto riguarda i settori più compiti dalla crisi – turismo, trasporti e logistica e grande distribuzione organizzata – Patuanelli è convinto che indennizzare le perdite di fatturato con il meccanismo del credito di imposta potrebbe non essere sufficiente, proprio perché si tratta di incentivi che non danno liquidità immediata: “Dovremmo pensare a un sistema per cui chi ha il credito lo possa esigere immediatamente”, dice il Ministro.

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Franco Canna
Franco Canna

Fondatore e direttore responsabile di Innovation Post. Grande appassionato di tecnologia, laureato in Economia, collabora dal 2001 con diverse testate B2B nel settore industriale scrivendo di automazione, elettronica, strumentazione, meccanica, ma anche economia e food & beverage, oltre che con organizzatori di eventi, fiere e aziende.

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