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Spatial Computing: che cos’è e perché è importante
L’utilizzo sempre più diffuso di soluzioni digitali in tanti e diversi ambienti ha portato alla creazione di un nuovo rapporto tra l’ambiente e le persone e tra l’ambiente e i sistemi di produzione. La gestione di un rapporto sempre più preciso con lo spazio e con l’ambiente permette di ottenere una serie di benefici che hanno un impatto sui risultati di business, sulla sicurezza, sulla qualità dei prodotti e dei servizi e consente di aggiungere un fattore di conoscenza fondamentale nello sviluppo di nuovi prodotti, permettendo di introdurre già in fase di progettazione la gestione di questi fattori che sono direttamente legati al successivo rapporto con gli ambienti in cui i prodotti svolgeranno il loro ciclo di vita.
Si può sintetizzare lo Spatial Computing come l’opportunità, resa possibile dalla disponibilità di dati (sia in termini di quantità sia in termini di qualità), di progettare le macchine in funzione degli ambienti in cui saranno collocate; di disegnare il layout degli ambienti a loro volta in funzione delle macchine che dovranno ospitare e infine, di pensare a una organizzazione del lavoro, dei flussi e dei movimenti di tutti gli attori che compongono lo scenario produttivo (sistemi di produzione, persone e robot) in funzione degli obiettivi di sicurezza, di efficienza e di ricerca di nuove soluzioni produttive per le imprese e per le organizzazioni.
Spatial computing: gli use case più importanti
Lo Spatial Computing è in grado di portare una serie di importanti benefici in diversi ambiti. Il presupposto sta nella considerazione che nel mondo della produzione e in tanti altri settori, la gestione dello spazio è fondamentale nel rapporto tra sistemi di produzione e tra sistemi di produzione e persone. Nel definire con esattezza i punti dello spazio interessati dal movimento delle macchine, si può garantire in modo più preciso la sicurezza degli operatori ad esempio e prima di tutto, ma è anche possibile massimizzare il livello di efficienza nel definire una migliore ottimizzazione dei tempi legati al movimento. A maggior ragione poi, se si tratta di un ambiente nel quale convivono sistemi “autonomi”, come possono essere gli AGV (Automated Guided Vehicle), i cui percorsi devono essere chiaramente definiti e indirizzati.
Lo Spatial Computing e le macchine industriali
Lo Spatial Computing permette di programmare le macchine industriali avendo ben chiari tutti i vincoli legati agli spazi nei quali dovranno svolgersi le attività e permette non solo di capire i movimenti, ma anche di ottimizzarli considerando tutte le possibili variabili. Rimanendo sempre nel mondo industriale, lo Spatial Computing consente anche di individuare preventivamente la migliore collocazione di un sistema di produzione o di un macchinario in funzione della sua relazione con lo spazio circostante o in funzione dei movimenti conseguenti alle attività che richiede di attivare.
Il mondo della logistica e lo Spatial Computing
Nel mondo della logistica i benefici sono altrettanto evidenti: la precisione nella gestione dei prodotti all’interno di un magazzino permette di ottimizzare i tempi della merce in entrata e della merce in uscita, con lo spazio si relazionano gli apparati necessari per la gestione della merce la loro efficienza dipende dalla qualità dei percorsi. Alzando lo sguardo nel percorso dei prodotti ecco che la gestione corretta dello spazio incide direttamente sull’efficienza delle misure legate al trasporto e al trasporto stesso in termini di percorsi e di viaggi.
Retail e grande distribuzione, cosa può cambiare con lo Spatial Computing
Il mondo del retail e della grande distribuzione rappresentano un contesto nel quale la gestione dello spazio incide in modo sempre più diretto sul business. La valutazione delle performance legate al posizionamento di un prodotto in un determinato spazio rappresenta una informazione preziosa per gli attori della filiera distributiva e per la gestione del punto vendita nello specifico. Nello stesso tempo tutte le attività legate alla gestione di quello spazio, alla presenza della giusta quantità di prodotti o ancora alla coerenza tra i messaggi presenti sulla confezione dei prodotti e il layout circostante, sono asset che incidono sulle performance di vendita che possono essere gestiti grazie allo Spatial Computing.
In prospettiva: la gestione dei flussi e degli spazi con lo Spatial Computing nel mondo della mobilità
Per tutte le organizzazioni, aziende private e per il mondo della Pubblica Amministrazione e per tutte le situazioni legate alla mobilità in cui il “fattore” spazio va messo in relazione con altri attori, come possono essere le persone in uno specifico ambiente o come possono essere vetture o mezzi di trasporto in altri contesti, lo Spatial Computing consente di disporre di una corretta lettura e definizione dei flussi, dei percorsi, degli accessi agli ambienti di lavoro o di erogazione dei servizi permettendo di individuare i fattori di rischio, di aumentare la sicurezza degli ambienti e di migliorare nello stesso tempo l’efficienza. In questo senso lo Spatial Computing si candida ad essere uno strumento di progettazione e di sviluppo nell’ambito delle Smart City Platform.
PTC: dall’IoT allo Spatial Computing
Da Time is money a Time (and space) is money and safety. Possiamo “forzare” questa espressione per affermare che grazie allo Spatial Computing è possibile oggi sfruttare il valore di un ambiente connesso, ovvero, come sottolinea Valentin Heun, Vice President Innovation and Engineering di PTC nel corso di un incontro con la stampa italiana, è possibile creare nuovo valore grazie alla congiunzione tra il mondo dell’Internet of Things e il mondo dell’Augmented Reality: tra cose e apparati che sono sempre più intelligenti e il mondo reale. Lo Spatial Computing può dunque rappresentare la sintesi tra la dimensione fisica delle cose e degli ambienti e la sua rappresentazione digitale.
Heun guida la ricerca e lo sviluppo PTC sui temi dello Spatial Computing ovvero in merito alla “gestione dei dati e delle risorse digitali che permettono una una nuova relazione con gli ambienti e con lo spazio” allo scopo di garantire sicurezza ed efficienza e, non ultimo, con la finalità di aprire nuove strade e nuove prospettive di sviluppo. Heun ha poi osservato quanto sia diffusa la propensione all’utilizzo di soluzioni di Spatial Computing anche se spesso in modo “inconsapevole“. Ci sono esempi che sono entrati nella nostra quotidianità, come la ricerca di informazioni relative ai mezzi di trasporto in una stazione ferroviaria, come le indicazioni relative alla prenotazione di un taxi o di un ristorante, come tutte quelle circostanze che prevedono l’utilizzo di dati legati allo Spatial Computing per “generare” delle risposte precise. Ovvero situazioni in cui la “variabile” spazio viene messa in relazione con servizi, mezzi di trasporto, ambienti e spostamenti.
A sua volta Paolo Delnevo, Vice President PTC Southern Europe sottolinea il ruolo fondamentale dello Spatial Computing per un mercato con una forte vocazione sul mondo manifatturiero come quello italiano e ricorda il ruolo fondamentale delle partnership nel mettere l’innovazione al servizio delle imprese. A questo proposito un richiamo importante riguarda l’alleanza con Rockwell Automation relativa al digital manufacturing (Si rafforza l’alleanza strategica PTC – Rockwell Automation per l’Industry 4.0). Delnevo ricorda inoltre il ruolo dell’IoT e dell’IIoT e l’impegno di PTC in questo preciso ambito come un fattore abilitante di tanti altri processi e percorsi di innovazione. L’Internet of Things è oggi nella condizione di far crescere la capacità di conoscenza delle imprese, delle macchine, degli ambienti, delle infrastrutture.
Spatial Computing, IoT, Augmented Reality
Lo Spatial Computing rappresenta dunque una ulteriore possibilità di valorizzazione della conoscenza ambientale che arriva da un Internet of Things sempre più diffuso e che permette una sempre maggiore precisione nella rappresentazione della realtà. Ma lo si deve considerare anche come una evoluzione dell’Augmented Reality, ovvero come la possibilità di aggiungere una capacità predittiva alla realtà e di disporre di una visione gestionale degli ambienti come sono e come potrebbe essere unitamente unitamente a una rappresentazione realistica delle azioni che vi si potrebbero svolgere. Il tutto, mettendo a disposizione informazioni preziosissime per creare progetti veramente completi in tutte le loro dimensioni. Anche per questo, per Heun, che ha anche collaborato con il MIT Media Lab’s Fluid Interfaces Group, in qualità di coordinatore delle ricerche sull’interfaccia uomo-macchina Reality Editor, lo Spatial Computing sarà in grado di influenzare in modo radicale lo sviluppo nel mondo dell’industria e di diversi settori di business come uno strumento in grado di ripensare le operations e come piattaforma per aumentare la sicurezza.
Vuforia Spatial Toolbox PTC: come accelerare lo sviluppo di soluzioni per la gestione dello spazio
In questo contesto si colloca la nuova soluzione Vuforia Spatial Toolbox nata nel PTC Reality Lab, una piattaforma open source realizzata per permettere di accelerare la ricerca nell’ambito dello Spatial Computing e per mettere i vantaggi di questa prospettiva tecnologica a beneficio delle imprese e delle organizzazioni. Heun sottolinea che le opportunità dello Spatial Computing saranno sempre più importanti e numerose e se si guarda in particolare al mondo industriale questa innovazione offre la possibilità di disporre di informazioni molto più precise e approfondite sulle interazioni tra macchine, ambienti e processi produttivi. Heun porta a questo proposito l’esempio degli analytics spaziali attraverso i quali è possibile identificare velocemente e in modo preciso le criticità, sia per quanto attiene ai processi, sia sul ruolo e sulle attività legate alle persone, aggiungendo un nuovo ulteriore strumento di conoscenza al servizio del miglioramento continuo. Il computing spaziale offre infatti la possibilità di riconfigurare i processi, di ripensare e “dosare” la capacità produttiva in funzione di esigenze sempre più specifiche, di garantire livelli di sicurezza basati su dati sempre più precisi in termini di possibili relazioni uomo-macchina negli ambienti di lavoro e non ultimo di migliorare l’efficienza in tutte le attività, in particolare per quelle più ripetitive.
La roadmap dello Spatial Computing
Lo Spatial Computing è in una fase molto avanzata di sviluppo, ma ha ancora molta strada da percorrere e Heun ricorda che PTC sta lavorando per accelerare i tempi di sviluppo e la identificazione di use case, proprio per rappresentare al meglio i grandi vantaggi che questa tecnologia può portare in tanti e diversi ambienti di lavoro. In particolare i prossimi due anni saranno molto importanti grazie anche al fatto che si potrà integrare e agganciare con altri fenomeni di innovazione in ambito industriale.
La gestione dello spazio fisico e il rapporto tra persone e ambiente ha vissuto una accelerazione anche come effetto dell’impatto della pandemia Covid-19. Un impatto che si è fatto sentire in modo speciale nel mondo della produzione e nel manifatturiero. Sono infatti tante le imprese che nel rispetto dei limiti e dei vincoli posti dal lockdown o dal social distancing hanno dovuto ripensare le logiche produttive, l’organizzazione del lavoro, i flussi di ingresso e uscita e la gestione della presenza di personale negli ambienti di produzione. In generale il tema della gestione dello spazio fisico è diventato una priorità e in funzione di questa esigenza si è dovuto ripensare al rapporto con i sistemi di produzione. Heun ha ricordato come in questo scenario siano state particolarmente importanti le soluzioni che hanno permesso l’accesso da remoto ai sistemi di produzione o agli impianti. Se a questi strumenti si aggiungono quelli relativi alla gestione degli spazi e allo Spatial Computing, le imprese potranno disporre secondo Heun di un controllo ancora più ampio e preciso dei loro asset produttivi, aumentando così le occasioni e le opportunità di sviluppo delle operations da remoto. Un esempio in questo senso è rappresentato dalla integrazione tra Spatial Computing, Augmented Reality e tecnologie HMI. Un operatore impegnato nella programmazione di un sistema di produzione o di un robot potrà impostare i nuovi task avendo una visione precisa dei movimenti e del loro impatto sull’ambiente circostante, valutando preventivamente in questo modo sia i fattori legati alla sicurezza sia quelli legati all’efficienza della produzione.
Perché la trasformazione digitale del manifatturiero passa dallo Spatial Computing
Secondo Heun la trasformazione digitale nel mondo manifatturiero vedrà sempre di più il coinvolgimento di logiche legate allo Spatial Computing. La piattaforma Vuforia Spatial Toolbox di PTC è stata creata per permettere agli sviluppatori di sfruttare il patrimonio di conoscenza presente nelle aziende grazie all’Industrial Internet of Things (IIoT), per realizzare più velocemente applicazioni di Realtà Aumentata e per disporre di nuove soluzioni per la trasformazione digitale. I team di lavoro potranno gestire ambienti di produzione complessi e potranno dialogare con macchine IoT-enabled in modo più facile e intuitivo. A loro volta anche le interfacce utente verso i robot potranno essere rese più intuitive e così le interfacce uomo-macchina con un miglioramento generale nella interazione tra uomo e macchina e con una maggiore integrazione tra mondo fisico e digitale.
Vuforia Spatial Toolbox va ad arricchire il portafoglio dei prodotti AR di PTC e si concretizza in due componenti che insieme forniscono un ambiente di prototipazione AR/Spatial Computing di tipo industriale unitamente a elementi UI/UX pre-costituiti, a strumenti di programmazione per la gestione dello spazio. A questi si aggiungono applicazioni UI intuitive e una connettività IoT semplice e immediata tramite Vuforia Spatial Edge Server.
Lo Spatial Computing al servizio della sostenibilità
Una delle principali priorità per il mondo della produzione e per il manifatturiero in generale è legata alla capacità di “agganciare” o unire gli obiettivi legati alla trasformazione digitale con quelli legati a una trasformazione volta a favorire lo sviluppo verso modelli che permettano di raggiungere obiettivi di sostenibilità, sotto tutti i punti di vista. In questo senso il rapporto tra sistemi di produzione e ambiente circostante è destinato a svolgere un ruolo sempre più importante e lo Spatial Computing si candida ad essere un fattore abilitante per creare modelli di produzione più sostenibili o, in prospettiva, per attuare modelli organizzativi e di produzione in grado di contribuire al raggiungimento di obiettivi ESG, Environmental, Social, Governance.