Transizione 4.0

Transizione 4.0: che cos’è e come aiuta le imprese a essere competitive

Il termine Transizione 4.0 indica la trasformazione digitale che le imprese sono chiamate a compiere nel segno del paradigma dell’Industria 4.0. L’espressione, tuttavia, è utilizzata soprattutto per indicare il piano messo a punto dal Governo italiano per sostenere le aziende in questo percorso di trasformazione. Tutto quello che c’è da sapere sulla Transizione 4.0

Pubblicato il 17 Feb 2023

Transizione 4.0 cos’è e come aiuta le imprese a essere competitive

In uno scenario reso sempre più complesso dalle continue evoluzioni dei mercati, a cui si sono aggiunti negli ultimi anni una serie di “cigni neri” – la pandemia, la crisi delle materie prime, il chip shortage e l’inflazione -, le aziende manifatturiere possono trovare nelle tecnologie un valido alleato che le aiuti a governare la transizione. Investire in innovazione richiede tuttavia uno sforzo finanziario importante, oltre che una crescita sul piano strategico e un adeguato sviluppo delle competenze. Per questo il Governo Italiano ha messo a punto sin dal 2017 un insieme di incentivi. Nato come Piano Industria 4.0, questo set di agevolazioni è stato poi ribattezzato prima Impresa 4.0 e infine, dal 2020, Piano Transizione 4.0.

Cos’è la Transizione 4.0

Il termine Transizione 4.0 indica la trasformazione digitale che le imprese sono chiamate a compiere nel segno del paradigma dell’Industria 4.0.

L’espressione, tuttavia, è utilizzata soprattutto per indicare il piano messo a punto dal Governo italiano per sostenere le aziende in questo percorso di trasformazione.

Cosa prevede il piano nazionale Transizione 4.0

Il piano nazionale Transizione 4.0 prevede una serie di incentivi a supporto della trasformazione digitale delle imprese.

Il piano nasce prevedendo crediti d’imposta che incentivano:

  • l’acquisto di beni strumentali materiali e immateriali semplici (ex superammortamento)
  • l’acquisto di beni strumentali materiali e immateriali 4.0 (ex iperammortamento)
  • attività di ricerca, sviluppo, innovazione e design
  • formazione 4.0

I vantaggi offerti dal credito d’imposta Transizione 4.0

A differenza dei precedenti piani Industria 4.0 e Impresa 4.0, che facevano leva sul meccanismo della maggiorazione degli ammortamenti, il piano Transizione 4.0 fa leva sul meccanismo dei crediti d’imposta che permette anche ad aziende che non hanno un utile e alle imprese agricole di beneficiare dell’incentivo.

Inoltre i crediti d’imposta previsti dal Piano Transizione 4.0 consentono di recuperare l’incentivo in meno tempo rispetto al sistema degli ammortamenti.

Transizione 4.0 e credito d’imposta 2023-2025

Nato nel 2020, il piano Transizione 4.0 è stato fortemente potenziato nel periodo 2021-2022 grazie a 13,4 miliardi previsti dal PNRR e a ulteriori 5 miliardi stanziati nel fondo complementare.

Esauriti questi fondi, per il periodo 2023-2025 il piano Transizione 4.0 è stato rinnovato con aliquote meno vantaggiose. Inoltre non sono stati rinnovati né l’incentivo per l’acquisto di beni strumentali materiali e immateriali semplici (ex superammortamento) né il credito d’imposta per la formazione 4.0.

Al momento il piano Transizione 4.0 prevede i seguenti incentivi:

Beni strumentali materiali 4.0

Per l’acquisto di beni strumentali materiali 4.0 (ex iperammortamento) effettuati dal gennaio 2023 fino a tutto il dicembre 2025, con consegna allungata fino al giugno 2026, è previsto un credito d’imposta pari al

  • 20% per investimenti fino a 2,5 milioni
  • 10% per investimenti da 2,5 a 10 milioni
  • 5% per investimenti da 10 a 20 milioni

Beni strumentali immateriali 4.0

Per i beni immateriali 4.0 l’aliquota è pari al

  • 20% per il 2023
  • al 15% per il 2024
  • al 10% per il 2025.

Ricerca, sviluppo, innovazione e design

Per il credito d’imposta per le attività di ricerca, sviluppo, innovazione e design l’incentivo vale invece fino al 2031 per le attività di ricerca e sviluppo; fino al 2025 per le attività di innovazione e design.

Ecco le aliquote:

  • 10% per attività di ricerca e sviluppo con massimale di 5 milioni
  • 5% per attività di innovazione o per attività di design e ideazione estetica con massimale di 2 milioni
  • 10% per attività di innovazione con finalità orientate a un obiettivo di transizione ecologica o di innovazione digitale 4.0 con massimale di 4 milioni

Il possibile aumento delle aliquote

Le aliquote appena mostrate rappresentano un sostanziale dimezzamento dell’incentivo che era disponibile fino al 2022. Per questa ragione le imprese stanno chiedendo a gran voce il ripristino dello schema delle aliquote dello scorso anno.

Il Governo si è impegnato a esaminare la questione e a trovare nuove risorse per Transizione 4.0 nell’ambito di un’operazione di revisione del PNRR e di altri fondi europei che andrà concordata con la Commissione Europea.

I vantaggi della Transizione 4.0 per le imprese

Come dicevamo, l’espressione Transizione 4.0 non indica soltanto il piano di incentivi, ma anche il percorso di trasformazione digitale che le imprese sono chiamate a compiere nel segno del paradigma dell’Industria 4.0.

Investire in innovazione per rendere la propria azienda “4.0” offre diversi vantaggi sia in termini di costi che di ricavi.

Tra i vantaggi in termini di costi citiamo

  • maggiore produttività
  • maggiore efficienza dei processi
  • minori consumi di energia e materie prime
  • maggiore qualità e meno scarti
  • ottimizzazione delle attività di manutenzione e quindi meno fermi macchina imprevisti
  • migliore collaborazione lungo la filiera

Tra i vantaggi in termini di ricavi citiamo

  • maggiore agilità e flessibilità che consentono di rispondere meglio alle richieste del mercato
  • possibilità di produrre lotti più piccoli in maniera economicamente conveniente
  • offrire una migliore esperienza al cliente
  • possibilità di lavorare a modelli di business che facciano leva anche sui servizi
  • possibilità di abilitare strategie aziendali orientate alla sostenibilità

Le tecnologie abilitanti della Transizione 4.0

Le tecnologie abilitanti del paradigma dell’Industria 4.0 – e quindi della Transizione 4.0 – sono raggruppate in queste nove categorie:

  • Advanced manufacturing solutions: robot collaborativi interconnessi e programmabili
  • Additive manufacturing: uso delle stampanti 3D connesse a software di sviluppo digitali
  • Augmented reality: realtà aumentata a supporto dei processi produttivi
  • Simulation: simulazione tra macchine interconnesse per ottimizzare i processi
  • Horizontal/Vertical integration: integrazione dati lungo tutta la catena del valore
  • Industrial Internet of Things: comunicazione multidirezionale tra processi produttivi e prodotti
  • Cloud Computing: gestione di elevate quantità di dati su sistemi aperti
  • Cybersecurity: sicurezza durante le operazioni in rete e su sistemi aperti
  • Big Data & Analytics: analisi di base dati per ottimizzare prodotti e processi produttivi

Il ruolo dell’intelligenza artificiale per la transizione 4.0

Il termine Intelligenza Artificiale (AI o IA) riguarda tutte le macchine computazionali in grado di eseguire compiti caratteristici dell’intelligenza umana.

Fanno parte del dominio dell’AI l’apprendimento automatico o machine learning e il deep learning.

L’intelligenza artificiale è considerata una delle tecnologie di frontiera e rientra a pieno titolo tra le tecnologie abilitanti la transizione 4.0, grazie al suo impatto sull’area Big Data & Analytics.

L’AI trova applicazione sia nell’analisi della domanda sia nell’analisi dei dati di produzione (per esempio per prevedere possibili guasti) sia nei sistemi di visione artificiale a fini di riconoscimento oggetti, guida robot e controllo di qualità.

Come il cloud computing può contribuire alla trasformazione 4.0

Tra le nove categorie in cui sono divise le tecnologie abilitanti figura anche il Cloud Computing per la gestione di elevate quantità di dati su sistemi aperti.

Il Cloud nell’ambito del paradigma 4.0 non è semplicemente un’alternativa alle installazioni on premise per la conservazione dei dati, ma va considerato un  vero e proprio approccio strategico per gestire ed elaborare i dati per trasformarli in informazioni fruibili tramite interfacce web o app a tutti i livelli aziendali.

Grazie al Cloud è inoltre possibile implementare collaborazioni con i fornitori e i clienti, condividendo informazioni e potendo così fruire di servizi basati sui dati.

Un esempio sono le piattaforme IoT per la gestione dei macchinari che numerosi OEM mettono a disposizione degli utilizzatori. Si tratta di un meccanismo che sfrutta una convergenza di interessi tra fornitori e clienti: il fornitore ha interesse a far funzionare le macchine al meglio, riducendo gli interventi e non incorrendo in penali; il cliente ha interesse a sfruttare al massimo i macchinari.

Il monitoraggio delle performance per la Transizione 4.0

In questa logica rientrano anche le azioni di monitoraggio della performance rese possibili dalle tecnologie abilitanti.

La base di partenza è la sensorizzazione delle macchine, in base all’assunto secondo il quale “misurare” è il prerequisito per “conoscere”, che a sua volta è il prerequisito per “prendere decisioni” informate.

Disporre di macchine sensorizzate però non è sufficiente. Occorre infatti che i sensori siano in grado di trasmettere i dati in un formato aperto e standardizzato o ai controllori o anche direttamente ai sistemi gestionali.

Serve quindi un sistema di raccolta e analisi dei dati per poter analizzare le performance dei macchinari.

Infine occorre predisporre una soluzione che consenta di distribuire le informazioni generate dal monitoraggio e dall’analisi dei macchinari alle persone chiamate a prendere decisioni.

Disporre di un sistema per il monitoraggio delle performance di macchina è fondamentale per capire che cosa sta succedendo nello shopfloor, riconoscere in anticipo segnali di possibili anomalie, individuare eventuali colli di bottiglia, assegnare le produzioni alle macchine più “in forma”, conoscerne le performance energetiche e, più in generale, aumentare la competitività dell’impresa.

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Redazione

Innovation Post è un portale di informazione e approfondimento dedicato alle politiche e alle tecnologie per l'innovazione nel settore manifatturiero. Il portale è nato alla fine di settembre 2016 e si è affermato come riferimento d’elezione per chi vuole informarsi su industria 4.0, automazione, meccatronica, Industrial IT, Cyber security industriale, ricerca e formazione, domotica e building automation. Innovation Post è una testata del Network Digital360 diretta da Franco Canna

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