Automazione industriale, nel 2021 un super rimbalzo (+21%) che porta il mercato a superare i valori del 2019

Nel 2021 il mercato dell’automazione ha registrato una crescita di fatturato del 21% sul 2020, ben oltre le attese. I dati diffusi da Anie Automazione fotografano una situazione positiva per quanto riguarda mercato e aziende, nonostante la ripresa sia stata frenata dalle difficoltà legate alle catene di fornitura. La crescita del 2021 porta il mercato a superare i valori del 2019 (+10%). Tuttavia, pesa l’incertezza legata alla guerra in Ucraina e al blocco dell’export verso la Russia

Pubblicato il 03 Mar 2022

2022automazione

Nel 2021 il mercato dell’automazione italiano ha registrato una crescita di fatturato del 21%, recuperando in ampia misura le perdite del 2020 e superando abbondantemente anche i valori del 2019: sono i dati forniti da Marco Vecchio, segretario generale di Anie Automazione, in occasione della presentazione dell’edizione 2022 della fiera SPS Italia – la fiera italiana per l’automazione e il digitale nell’industria, che si terrà a Parma dal 24 al 26 maggio.

Vecchio ha parlato di una situazione di crescita che è andata ben oltre le aspettative e ha inoltre presentato i dati relativi al sentiment delle aziende associate per quanto riguarda l’evoluzione del mercato nel 2022.

I dati del 2021 e il sentiment delle imprese

Significativo è il dato relativo alla crescita di fatturato, che ha superato di gran lunga le previsioni del +6% che la stessa Anie aveva fornito nel maggio dell’anno scorso.

Il +21% del 2021 porta il mercato a registrare una crescita del 10% sui valori del 2019, ultimo anno di “normalità” prima della pandemia.

Un rimbalzo non certo avvenuto in un contesto semplice: i problemi di approvvigionamento, legati alla difficoltà di reperire materie prime e al significativo rialzo dei prezzi, hanno infatti inciso sulla capacità delle aziende di rispettare i tempi delle consegne.

“Nonostante questo, i dati relativi agli ordini sono ancora più positivi di quelli del fatturato”, spiega Vecchio.

Segnali positivi che si riflettono anche nelle aspettative delle imprese associate ad Anie Automazione per quanto riguarda il 2022: a fronte di un 7% di aziende che esprime un sentiment negativo, c’è un 88% che guarda al 2022 con positività. Tra le aziende che esprimono un sentiment positivo, il 40% stima una crescita compresa tra il 7 e il 10%, mentre il 20% delle imprese si attende una crescita maggiore.

Una crescita minata da incertezze

Un sondaggio che, se tiene conto della quarta ondata della pandemia, è però precedente agli ultimi sviluppi internazionali.

La guerra attualmente in corso in Ucraina, infatti, avrà sicuramente un impatto sia sulle aziende associate che sui clienti finali (quindi i costruttori di macchine), con le prime difficoltà che già si fanno sentire.

“Il settore delle costruttori di macchine ha una forte vocazione all’export e la Russia è sempre stato un partner molto importante. Già abbiamo evidenza di aziende associate che stanno avendo problemi, tra svalutazione rublo e l’embargo posto nei confronti della Russia”, spiega Vecchio.

Al di là delle scelte fatte dalle singole aziende, infatti, le sanzioni imposte in risposta all’invasione del territorio ucraino da parte dell’esercito russo, renderanno molto difficile commercializzare con il Paese.

“Quindi, mi aspetto che ci sia un impatto diretto sul mercato, oltre quelli indiretti che saranno legati all’aumento del costo energia e ad altre difficoltà. Non possiamo prevedere quali saranno gli effetti di questa decisione, ma speriamo di poter aggiornare il sondaggio prima della SPS di maggio”, aggiunge Vecchio.

Il fronte interno: PNRR e Piano Transizione 4.0 motori trainanti della crescita

Incertezze che potrebbero ostacolare la crescita del mercato nel corso del 2022. Tuttavia, ricorda Vecchio, sul fronte interno ci sono anche fattori positivi che traineranno la crescita del settore, come il PNRR e il Piano Transizione 4.0.

Quest’ultimo, ancora per il 2022, offre aliquote vantaggiose per gli investimenti delle imprese, mentre a partire dal 1° gennaio 2023 il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali materiali 4.0 sarà sostanzialmente dimezzato.

Uno spiraglio viene dal tavolo di confronto che il Governo ha promesso di aprire con le aziende e le associazioni di settore – attualmente in fase di preparazione – a cui parteciperà anche Anie Automazione rappresentata da Confindustria (di cui è socia).

“Ora siamo concentrati sull’adeguamento del piano attuale e nel risolvere alcuni dubbi, ma abbiamo buone speranze di costruire un percorso diverso per i prossimi due anni, magari lavorando proprio sulle aliquote”, commenta Vecchio.

Ma l’obiettivo di Anie Automazione non è solamente ridiscutere (in modo più selettivo) il taglio delle aliquote stabilito nell’ultima Legge di Bilancio, ma anche quello di arricchire il piano con altri strumenti che possano favorire la crescita degli investimenti delle imprese.

In questo ambito, Vecchio cita strumenti a favore della transizione ecologica, ancora non pienamente sfruttati nella versione attuale del Piano Transizione 4.0. “Ci sono delle situazioni su cui lavorare, ma ci sembra che il Governo sia disposto ad ascoltarci”, conclude.

L’intervista

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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