Il mercato dei robot collaborativi (cobot) crescerà da un valore di 1,2 miliardi di dollari nel 2023 a 29,8 miliardi di dollari entro il 2035, con un CAGR del 34,5%: è quanto prevede l’analisi di IDTechEx.
La ricerca “Collaborative Robots 2025-2045: Technologies, Players, and Markets” dell’azienda che si occupa di indagini di mercato e ricerche sulle tecnologie emergenti descrive in dettaglio i fattori tecnici, commerciali e normativi, nonché le barriere relative allo sviluppo del mercato dei cobot.
La ricerca evidenzia il potenziale trasformativo della robotica collaborativa, sempre più adottata negli ambienti industriali in risposta ad alcune tendenze come la transizione a Industria 5.0 o, in forma ancora maggiore, la riduzione dei costi grazie al progresso tecnologico, la versatilità di queste soluzioni e la necessità di riorganizzare le supply chain (soprattutto in Europa).
Indice degli argomenti
I trend che guidano la crescita del mercato dei robot collaborativi
La crescita del mercato dei cobot è guidata dai risparmi sui costi e dalla flessibilità. Un singolo cobot, dal prezzo di 20.000-40.000 dollari, offre agli utenti finali un ritorno sull’investimento (ROI) di 12-30 mesi, rispetto ai 36-60 mesi dei robot tradizionali.
Grazie ai loro ambienti controllati, i settori dell’elettronica e dell’automotive sono in testa alle adozioni, con il 55% della quota di mercato.
Le tendenze al reshoring, in particolare negli Stati Uniti e nell’UE, stimolano la domanda, con il 70% dei produttori che prevede di integrare i cobot entro il 2030 per ridurre i costi della manodopera, che nei mercati sviluppati sono in media di 25 dollari/ora.
Industria 5.0 e integrazione dei cobot
Tra i trend che stanno stimolando la crescita del mercato vi è l’affermazione dei paradigmi di Industria 5.0, che dà priorità alla collaborazione uomo-robot, andando oltre l’attenzione all’automazione dell’Industria 4.0.
I cobot rendono possibile questo efficientamento, eseguendo compiti che richiedono precisione e velocità, mentre gli esseri umani si occupano del processo decisionale e della personalizzazione.
La versatilità dei robot collaborativi traina la crescita del mercato
Nel settore automobilistico, aziende come BMW e Ford hanno integrato i cobot nelle linee di assemblaggio, riducendo i tempi di ciclo fino al 20% e tagliando i costi operativi del 15%.
Oltre all’automotive, i cobot trovano impiego:
- nell’elettronica, dove vengono usati, ad esempio, nell’assemblaggio di microchip e nel trasporto di wafer
- nel settore alimentare e delle bevande, ad esempio nell’ imballaggio, ma anche nella preparazione del cibo
- nella sanità, ad esempio nell’ automazione di laboratorio
Oltre il 60% delle implementazioni globali di cobot, secondo la ricerca, avvengono in queste industrie. Questa versatilità guida la domanda di cobot, con 73.000 unità spedite a livello globale nel 2025, un aumento del 31% rispetto al 2024.

Visione artificiale: migliorare la precisione e la sicurezza
La visione artificiale è fondamentale per la funzionalità dei cobot, in quanto consente il riconoscimento degli oggetti in tempo reale e l’adattamento all’ambiente.
Le telecamere RGB e a tempo di volo (ToF) ad alta risoluzione, come quelle dei cobot di TM Robot, acquisiscono dati 2D e 3D, raggiungendo una precisione di riconoscimento degli oggetti del 95% ed errori di misurazione della profondità inferiori al 10%.
Nell’elettronica, i cobot con sistemi di visione ispezionano i microchip, riducendo i tassi di difettosità del 30% rispetto all’ispezione umana.
I sensori ToF creano mappe di profondità dettagliate, consentendo attività complesse come il rilevamento di difetti superficiali in 3D e la prevenzione delle collisioni.
Per i cobot mobili (AMR), i sistemi di visione si integrano con sensori lidar e a ultrasuoni, garantendo una navigazione sicura in ambienti dinamici, con tempi di risposta al rilevamento degli ostacoli inferiori a 100 ms.
Cobot, maggiore intelligenza e adattabilità con l’AI
L’AI migliora le capacità decisionali e di interazione dei cobot. Gli algoritmi di apprendimento profondo, addestrati su set di dati di oltre 10.000 immagini, consentono ai cobot di riconoscere oggetti diversi con un’accuratezza del 98%, fondamentale per l’automazione dei magazzini in cui si presentano problemi di occlusione (ad esempio, la sovrapposizione di articoli nei contenitori).
L’elaborazione del linguaggio naturale (NLP) consente ai cobot di elaborare i comandi verbali, anche se il rumore ambientale riduce la precisione del 15% in ambienti industriali (MIT, 2025).
Modelli avanzati di AI, come quelli della piattaforma Jetson di Nvidia, elaborano 1 TB/s di dati dei sensori, consentendo flussi di lavoro adattivi in tempo reale e manutenzione predittiva, che riduce i tempi di inattività del 25% (Nvidia, 2024).
La piattaforma PolyScope X di Universal Robots, sfruttando le librerie Isaac di Nvidia, supporta attività complesse come la pianificazione autonoma dei percorsi, con un miglioramento del 40% dell’efficienza delle attività.
Innovazioni hardware e software nella robotica collaborativa
I progressi del cobot derivano da aggiornamenti modulari dell’hardware e del software piuttosto che da nuovi progetti fisici.
Gli array di sensori (telecamere, ToF, lidar) costano 500-2.000 dollari per unità, mentre i moduli Nvidia Jetson (400-1.200 dollari) forniscono la potenza di calcolo per le attività di AI.
Le attrezzature modulari per la parte finale del braccio (EoAT), con un prezzo compreso tra 1.000 e 5.000 dollari, consentono una personalizzazione specifica, come le pinze di precisione per applicazioni sanitarie come l’assemblaggio di dispositivi medici.
Le piattaforme software, come PolyScope di Universal Robots, ottimizzano l’elaborazione dei dati, riducendo la latenza del 30% per le applicazioni in tempo reale.
Tutte queste innovazioni consentono ai cobot di integrarsi perfettamente nelle linee di produzione esistenti, con tempi di configurazione ridotti a 2-4 ore.