In Italia e in Europa cresce la fiducia (anche grazie a Industria 4.0)

Pubblicato il 31 Ago 2017

Europa

La fiducia sull’economia è in crescita nell’area euro e a sorpresa è l’Italia a trainarne la crescita. È quanto emerge dai dati relativi all’aggiornamento dell’ESI, l’Economic Sentiment Indicator elaborato dalla Commissione Europea, che misura la fiducia sul clima economico. Si tratta di numeri confermano un trend già evidenziato pochi giorni fa dall’ISTAT.

Nell’area Euro ad agosto l’ESI è aumentando di 0,6 punti a quota 111,9, il suo livello più alto negli ultimi 10 anni. L’indicatore per l’intera UE è rimasto invece sostanzialmente stabile (-0,3 punti a quota 111,9), appena sotto il suo record di luglio.

Il miglioramento del sentiment nell’area dell’euro è dovuto a una maggiore fiducia nell’industria e nei servizi, in parte compensata da una marcata diminuzione registrata nei settori del commercio al dettaglio e delle costruzioni, mentre la fiducia tra i consumatori è rimasta sostanzialmente invariata. L’ESI è aumentato in tre delle cinque maggiori economie dell’euro-zona, vale a dire in Italia (+3,6 – vedere tabella qui sotto), la Francia (+1,7) e la Spagna (+1,4), mentre è diminuito in Germania (-0,6) e nei Paesi Bassi (-0,9).

esi italia agosto 2017
I numeri dell’Italia – L’ESI a 109.1 punti grazie a industria e servizi

L’aumento della fiducia nel settore industriale (+0,6) è stato innescato da un marcato aumento delle aspettative produttive dei dirigenti e da un lieve miglioramento nella valutazione delle scorte di prodotti finiti. Al contrario, la valutazione dei dirigenti sul livello attuale degli ordinativi è leggermente peggiorata.

La maggiore fiducia nei servizi (+0,7) deriva dalla migliore valutazione della situazione economica pregressa e dalle superiori aspettative sulla domanda.

La fiducia dei consumatori è rimasta sostanzialmente stabile (+0,2) e riflette una valutazione più ottimistica da parte delle famiglie sulla loro futura situazione finanziaria e sulle aspettative sul risparmio, che sono state però ampiamente compensate da valutazioni più pessimistiche sulla futura situazione economica generale e sull’occupazione.

Il commento del Ministero: la spinta viene da Industria 4.0

“L’aumento dell’indice del sentimento economico nella zona euro (ESI) che ha raggiunto, secondo i dati diffusi oggi dalla Commissione europea, il livello più alto in oltre 10 anni è il frutto del miglioramento della fiducia nel settore dell’industria e dei servizi. In questo quadro l’Italia è il Paese che ha registrato il maggior incremento dell’indice ESI con un +3.6 (contro l’1.7 della Francia, l’1,4 della Spagna e il -0,6 della Germania)”, si legge in una nota di commento rilasciata dal Ministero dello Sviluppo Economico.

“Sempre oggi i dati ISTAT  indicano un incremento del fatturato nei servizi nel nostro Paese  del 2,7% nel secondo trimestre 2017 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. L’analisi dei due indici mostra inoltre che buoni segnali vengono dai settori industriali ad alto contenuto tecnologico. In Italia, infatti, il fatturato del commercio in tecnologia e macchinari aumenta quasi il doppio dell’indice generale, con una crescita sostenuta del commercio all’ingrosso di macchinari, attrezzature e forniture (+4,7% nel 1° semestre rispetto allo stesso periodo del 2016) e di apparecchiature ICT (+4,1% rispetto al primo semestre 2016). A premiare sono essenzialmente gli investimenti in beni strumentali delle imprese che stanno utilizzando gli strumenti del Piano Industria 4.0 (in primo luogo iper e superammortamento). Assieme ai dati sulla produzione industriale, quelli sulla crescita di fiducia in Italia e in Europa indicano come le aziende stiano sempre più investendo in tecnologia e innovazione”.

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Franco Canna
Franco Canna

Fondatore e direttore responsabile di Innovation Post. Grande appassionato di tecnologia, laureato in Economia, collabora dal 2001 con diverse testate B2B nel settore industriale scrivendo di automazione, elettronica, strumentazione, meccanica, ma anche economia e food & beverage, oltre che con organizzatori di eventi, fiere e aziende.

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