La crisi tedesca

Robotica e Automazione, Germania in crisi: per il 2025 atteso un calo del 9%

L’industria tedesca della robotica e dell’automazione sta attraversando un periodo di forte crisi. A determinare questa situazione, oltre a fattori ciclici, ci sono problemi strutturali come l’eccessiva dipendenza del comparto dal settore automotive, ma anche un gap di competitività sui mercati internazionali. Anche i costruttori di macchinari vedono un 2025 difficile. Le aziende chiedono riforme e interventi urgenti per invertire la rotta: taglio delle tasse sulle imprese, incentivi agli investimenti e meno regolamentazioni.

Pubblicato il 04 Feb 2025

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L’industria tedesca della robotica e dell’automazione sta affrontando un periodo fortemente critico: dopo il calo del 6% registrato nel 2024, per il 2025 è previsto un ulteriore calo del 9% che porterà il fatturato totale del settore a quota 13,8 miliardi di euro. Nel 2023 il comparto aveva realizzato un fatturato di ben 16,2 miliardi di euro.

“L’andamento delle vendite nel settore della robotica e dell’automazione richiede azioni immediate”, commenta Dietmar Ley, presidente di VDMA Robotics + Automation. “L’attuale tendenza al ribasso non dipende solo da fluttuazioni cicliche della domanda, ma ha cause strutturali molto tangibili: tra queste, ad esempio, l’eccessiva dipendenza del settore della robotica e dell’automazione dall’industria automobilistica tedesca. Inoltre ci sono debolezze nella competitività che le aziende e la politica devono affrontare con riforme coerenti”.

Robotica e automazione in Germania, ordini in calo

Nel 2024, oltre al calo del fatturato, si è registrata anche una forte diminuzione degli ordini.

Sul fronte interno il calo è stato del -16% rispetto all’anno precedente. Ma anche gli ordini provenienti dall’estero sono diminuiti del 2%.

L’unico dato positivo è rappresentato dalle esportazioni verso l’Eurozona, che hanno fatto segnare un importante aumento degli ordini (+44% nel 2024). A diminuire invece è stata la domanda proveniente da paesi al di fuori dell’Eurozona (-13%).

Ley: “Più innovazione per recuperare competitività”

Le aziende del settore devono focalizzarsi sul miglioramento della propria competitività, spingendo sul pedale dell’innovazione per diventare più agili nel rispondere alle richieste dei clienti e riducendo i costi per competere con i concorrenti esteri.

“Le aziende del settore tedesco della robotica e dell’automazione devono concentrarsi sulla propria competitività”, dice Ley. “La priorità è accelerare l’innovazione”.

Ley chiede anche che la politica metta a disposizione delle imprese un programma di riforme: “Vista la forte concorrenza globale, la Germania non può più permettersi di partire in svantaggio a causa di una regolamentazione sproporzionata e di costi eccessivi”, dice. “L’economia ha bisogno di una cornice che supporti e non ostacoli la crescita”.

Nonostante queste sfide, Ley si dice convinto che le tendenze di crescita a lungo termine del settore rimangono solide, ma sottolinea l’importanza di impostare ora la giusta direzione.

L’umore nero dei costruttori di macchinari

Se i costruttori tedeschi di robot e automazione non se la passano benissimo, anche il mondo dei costruttori di macchinari tedeschi vede il 2025 come un anno difficile.

L’indagine economica condotta a fine gennaio dalla VDMA, la federazione dei costruttori tedeschi di macchinari, evidenzia criticità e preoccupazioni sia per il presente sia per i prossimi mesi.

Dalle risposte di oltre mille associate alla Federazione emerge che oltre un terzo delle aziende – il 35% – valuta la propria situazione attuale come scarsa o molto scarsa. Di parere opposto il 22% delle imprese che ha valutato la situazione come buona o molto buona. Per quanto riguarda le prospettive future, il 22% delle aziende prevede un miglioramento nei prossimi sei mesi, mentre il 63% si aspetta che la situazione rimanga invariata.

La VDMA sottolinea la necessità di riforme rapide e incisive da parte del governo tedesco. “Rispetto all’ultima volta che è stato condotto il sondaggio tre mesi fa, l’umore nelle aziende non è cambiato quasi per niente: sempre meno aziende valutano la situazione come buona o molto buona”, commenta il capo economista della VDMA, Ralph Wiechers. “Abbiamo bisogno di incentivi per gli investimenti e costi più bassi in Germania. In particolare, chiediamo un’aliquota fiscale sulle imprese che sia competitiva a livello internazionale, arrivando al massimo del 25%, e una riduzione significativa della burocrazia e della regolamentazione. Anche il mercato del lavoro deve essere reso notevolmente più flessibile e seguire i principi di un’economia di mercato. Serve un ammodernamento vero del Paese”, dice Wiechers. Un set di richieste, insomma, non dissimili da quelle degli industriali italiani.

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Franco Canna
Franco Canna

Fondatore e direttore responsabile di Innovation Post. Grande appassionato di tecnologia, laureato in Economia, collabora dal 2001 con diverse testate B2B nel settore industriale scrivendo di automazione, elettronica, strumentazione, meccanica, ma anche economia e food & beverage, oltre che con organizzatori di eventi, fiere e aziende.

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