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Wenglor presenta le sue nuove barriere reflex P1PM: versatilità e affidabilità tramite rilevamento della distanza e dell’intensità di luce retrodiffusa

Wenglor sensoric group amplia il suo portafoglio di dispositivi optoelettronici PNG//smart con le nuove barriere reflex P1PM, che riconoscono oggetti di qualsiasi forma, colore e materiale tramite luce rossa a LED. Le barriere reflex P1PM offrono un rilevamento affidabile, versatilità e possono essere adattate alle diverse applicazioni.

Pubblicato il 13 Dic 2023

Wenglo nuove barriere reflex P1PM

Wenglor sensoric group, azienda tedesca che sviluppa e produce sensori intelligenti, dispositivi di sicurezza e sistemi avanzati di elaborazione di immagini, amplia ulteriormente il suo portafoglio di dispositivi optoelettronici PNG//smart con le nuove barriere reflex P1PM.

Con un innovativo metodo di rilevamento tramite luce rossa a LED, le barriere reflex P1PM sono in grado di riconoscere oggetti di qualsiasi forma, colore e materiale, individuando l’intensità della luce retrodiffusa e la distanza.

Le nuove barriere reflex P1PM di Wenglor si distinguono per:

  • riconoscimento dell’oggetto senza contatto tramite luce rossa a LED, indipendentemente da colore, forma e materiale delle superfici dell’oggetto, senza necessità di un catarifrangente aggiuntivo
  • rilevamento affidabile di oggetti lucidi, irregolari e semitrasparenti
  • innovativo metodo di rilevazione, che rileva la distanza e l’intensità
  • quattro varianti con due modalità operative separate: teach-in su sfondo di riferimento statico e mobile

Nuove barriere reflex P1PM di Wenglor per misurazioni precise

Le barriere reflex P1PM, disponibili in quattro varianti, si distinguono soprattutto per la loro versatilità che le rende perfette per le applicazioni più disparate: controllo di presenza, riconoscimento di contrasto, verifica del livello di riempimento e controllo dell’espulsione.

Grazie al principio di rilevamento combinato, le barriere reflex rilevano, oltre all’intensità della luce retrodiffusa, anche la distanza del punto luminoso da uno sfondo di riferimento precedentemente impostato tramite funzionalità Teach-in.

Le distanze e le caratteristiche degli oggetti vengono rilevate in modo affidabile fino a un metro, indipendentemente dal colore, dalla forma e dal materiale delle superfici.

Il rilevamento di oggetti lucidi, irregolari e persino semitrasparenti avviene in modo affidabile, senza che ciò richieda un catarinfrangente. Ciò comporta diversi vantaggi e risparmi in termini di spazio, tempo e costi.

L’assenza del catarifrangente permette inoltre di montare il sensore anche in spazi ristretti così come di evitare downtime dell’impianto dovuti a catarifrangenti sporchi di polvere o difettosi.

Questi nuovi dispositivi infatti si regolano in modo dinamico, compensando variazioni graduali dello sfondo senza che siano necessari interventi. Questa caratteristica rende questo sensore particolarmente adatto anche ad ambienti gravosi, con sporcizia o forti vibrazioni.

Le barriere reflex P1PM dispongono di due modalità teach separate, potendo essere impostate su uno sfondo di riferimento sia statico che mobile.

Il settaggio tramite IO-Link consente di stabilire entrambe le modalità operative delle barriere reflex PNG//smart. In questo modo, il sensore può essere adattato in modo semplice e personalizzato in base all’applicazione di riferimento. Le barriere reflex riconoscono gli oggetti anche se si trovano direttamente di fronte all’ottica del sensore, poiché lavorano senza zona cieca.

Le nuove barriere reflex rappresentano l’ultima aggiunta al portfolio di dispositivi ottici dell’azienda che solo qualche settimana fa aveva presentato alla SPS di Norimberga i suoi sensori di distanza a triangolazione laser serie P3 e gli scanner 3D ShapeDrive G4.

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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