Digital Transformation

Le aziende con alta maturità digitale e AI superano i concorrenti e massimizzano i profitti: i risultati dello studio di McKinsey

La studio di McKinsey sulla maturità delle aziende in digitale e AI evidenzia che aziende con elevata maturità digitale e uso avanzato di intelligenza artificiale superano significativamente i concorrenti meno avanzati, con un impatto positivo sul rendimento totale per gli azionisti. L’adozione di tali tecnologie comporta vantaggi cumulativi e una crescente distanza competitiva tra le aziende leader e quelle in ritardo, con i leader che beneficiano di un effetto moltiplicatore sulle prestazioni.

Pubblicato il 26 Gen 2024

intelligenza artificiale

La maturità digitale e l’intelligenza artificiale si stanno rivelando essere due fattori cruciali per la competitività delle aziende nell’attuale panorama economico.

In un contesto sempre più digitalizzato, le imprese che dimostrano un alto grado di maturità digitale e sfruttano efficacemente l’intelligenza artificiale non solo superano i loro concorrenti meno avanzati, ma riescono anche a creare nuove opportunità di business e ad affrontare meglio le sfide emergenti.

Sono queste le evidenze che emergono dallo studio di Mckinsey “Rewired and running ahead: Digital and AI leaders are leaving the rest behind”, basato su dati raccolti da 20.000 intervistati in oltre 1.000 aziende, attive a livello globale e in tutti i settori.

Sulla base dei dati raccolti, McKinsey ha diviso valutato il Quoziente Digitale (DQ) e il Quoziente di AI (AIQ) delle aziende prese in esame, dividendole in “ritardatarie” e “leader” nella trasformazione digitale e nell’adozione delle tecnologie di AI.

Digitale e AI, aumenta la distanza tra aziende leader e quelle “ritardatarie”

Le principali evidenze dell’analisi hanno sottolineato che:

  • le aziende che dispongono di competenze digitali e di AI all’avanguardia superano le aziende “ritardatarie” di due-sei volte in termini di rendimento totale per gli azionisti (TSR) in tutti i settori analizzati
  • la distanza tra i leader e i ritardatari sta aumentando perché il digitale e l’AI, se ben implementati, offrono vantaggi cumulativi
  • i leader implementano il digitale e l’AI investendo in un set olistico di competenze difficili da replicare

La creazione di competenze in digitale e AI porta benefici in ogni settore

I dati di McKinsey suggeriscono che la creazione di competenze digitali e di intelligenza artificiale genera un valore reale, e questo vale per ogni settore analizzato.

Ad esempio, i leader digitali nel settore assicurativo registrano una crescita quinquennale del TSR sei volte superiore a quella delle aziende laggard.

I leader dei beni di consumo confezionati (CPG) e del retail ottengono risultati tre volte superiori rispetto ai peer dei rispettivi settori, mentre le aziende dei comparti energy, dei materiali e dell’agricoltura ottengono risultati due volte superiori.

Dall’adozione digitale alla “sovra-performance”: il percorso dei leader di mercato

Esiste una distinzione importante tra la creazione di un canale digitale e la traduzione in valore a partire dall’utilizzo di tale canale.

Dal 2018 al 2022, sebbene sia le aziende leader che le ritardatarie abbiano aumentato l’adozione di app per dispositivi mobili, i leader hanno mantenuto, anche se non aumentato, il proprio vantaggio.

Soprattutto, integrando meglio il digitale e l’intelligenza artificiale nell’intero customer journey e riducendo così i punti di attrito, i leader hanno ampliato il proprio vantaggio nelle vendite online.

Allo stesso tempo, hanno progredito più rapidamente nelle interazioni omnichannel con i clienti, supportate dall’automazione e dall’analisi, riducendo drasticamente il cost-to-serve.

Questi effetti hanno contribuito al loro vantaggio in termini di profitti e perdite (P&L) e a numerose fasi di espansione, determinando una significativa “sovra-performance” del TSR.

I livelli di maturità digitale media variano a seconda del settore, con la vendita al dettaglio e l’hi-tech, che si trovano ai primi posti.

L’analisi evidenzia, inoltre, che il gap tra leader e laggard nella maturità digitale e in quella legata all’AI sono sostanziali e in crescita in ogni settore.

I leader sono sempre più avanti in termini di competenze digitali e di AI, che, nel tempo, producono un effetto moltiplicatore in termini di vantaggio di performance.

Lo scarto medio dei punteggi di maturità digitale e di AI tra i top e i bottom performer è balzato del 60% tra i due periodi studiati (dal 2016-19, quando lo scarto era di 10 punti, al 2020-22, quando era di 16 punti).

Le funzionalità e le competenze in cui i leader del digitale e dell’AI hanno investito continuano a migliorare, creando una distanza ancora maggiore rispetto ai laggard.

I benefici sono stati maggiori nell’high tech, nel settore bancario e in quello assicurativo, dove i modelli di business sottostanti hanno tratto particolare vantaggio dal ricorso a dati e software.

Il tasso di trasformazione nei media, nell’intrattenimento e nella sanità è stato particolarmente pronunciato, probabilmente accelerato dalla necessità di potenziare le rispettive funzionalità durante la pandemia, quando le persone consumavano in misura maggiore media digitali a casa e si affidavano più frequentemente a soluzioni digitali nel campo della sanità.

Nell’industria, al contrario, lo scarto medio tra le aziende leader e quelle ritardatarie non è cresciuto in maniera significativa come negli altri settori nei due periodi analizzati.

AI e digitale, i sei fattori che contribuiscono alla buona riuscita dei progetti

Ma quali sono i fattori che contribuiscono maggiormente a questa capacità di esecuzione? A partire dall’analisi di oltre 200 trasformazioni digitali e di AI su larga scala, il report di McKinsey mette in evidenza le capacità nelle seguenti sei aree chiave:

  1. Roadmap strategica. Allineare il top management sull’opportunità di migliorare le prestazioni di un ramo di business attraverso la tecnologia, così da generare valore. Ciò comporta anche l’impegno a effettuare investimenti sufficienti per supportare la trasformazione
  2. organizzazione e talenti, che si riferisce alla capacità di garantire una base di talenti digitali con esperti di alto livello in grado di iterare e distribuire rapidamente le soluzioni e di comprendere i modelli di business e i dati
  3. modello operativo. La capacità di sviluppare un modello operativo ottimale, che consenta a centinaia di team interfunzionali di lavorare autonomamente su prodotti e piattaforme
  4. tecnologia. Creare un ambiente tecnologico distribuito per consentire ai team di accedere ai dati, alle applicazioni e agli strumenti di sviluppo software necessari per innovare e costruire rapidamente. Ciò richiede uno stack tecnologico modulare basato sul cloud che faciliti l’accesso alle funzionalità e l’aggiornamento dei componenti nel tempo senza influire sul resto dell’architettura
  5. dati. Costruire un’architettura di dati incentrata sullo sviluppo di pacchetti di dati riutilizzabili, a cui i team e le applicazioni possono facilmente accedere e utilizzare in diversi prodotti
  6. adozione e scalabilità. Pianificare, assegnate risorse e gestire il processo di cambiamento dall’inizio alla fine. Ciò consente all’organizzazione di adottare ampiamente i nuovi prodotti digitali e di intelligenza artificiale, trasformandole in risorse che possono essere riutilizzate in tutte le linee di business e in tutti i mercati.

Che cosa devono fare le aziende

Il posizionamento delle aziende leader è sensibilmente superiore rispetto a quello dei loro peer in tutte le sei dimensioni sopra considerate, con risultati da 2,0 a quasi 2,5 volte migliori in ciascun caso.

Le aziende non devono necessariamente essere eccezionali in ciascuna dimensione, ma devono raggiungere un livello di base in tutte, visto che si tratta di competenze che si rafforzano a vicenda.

Le lacune maggiori si riscontrano nella creazione di una roadmap strategica per realizzare valore e nell’adozione e scalabilità, piuttosto che nella tecnologia: il successo nel digitale e nell’AI non dipende tanto dagli strumenti tecnologici, quanto dalla capacità dei business leader di allineare l’organizzazione.

I “ritardatari” possono però riguadagnare terreno. Le aziende che aspirano a ottenere risultati migliori devono concentrarsi sul modo migliore per implementare le innovazioni digitali e di intelligenza artificiale nel proprio business, cercando di costruire le competenze necessarie per catturare il valore in modo rapido, efficiente e costante.

I dati dimostrano che le aziende che si impegnano a un simile livello di cambiamento possono ottenere miglioramenti significativi (in media circa il 15-20%) in termini di maturità digitale e aumentare l’EBIT del 10-20% nei settori di riferimento in due o tre anni.

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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