Macchine utensili, fatturato 2018 verso quota 7 miliardi

Il fatturato realizzato dai costruttori di macchine utensili raggiungerà nel 2018 i 6,9 miliardi di euro, registrando una crescita del 13,4% rispetto al precedente anno, e supererà i 7 miliardi nel 2019. C’è fiducia per il rinnovato dialogo tra Governo e imprese, ma anche preoccupazione per il depotenziamento del Piano Industria 4.0.

Pubblicato il 12 Dic 2018

Foto: Ruggiero Scardigno


Il fatturato 2018 realizzato dai costruttori di macchine utensili, robot e automazione raggiungerà i 6,9 miliardi di euro, con una crescita del 13,4% rispetto al precedente anno, e raggiungerà quota 7 miliardi nel 2019.

Secondo l’analisi del centro studi di Ucimu – Sistemi per Produrre, il merito di questa crescita va imputato soprattutto allo sviluppo del mercato interno: il consumo di macchine è infatti cresciuto del 25,9% a quota 5.620 milioni, un valore che attesta l’Italia come quarto mercato al mondo. A beneficiare della dinamica del mercato italiano sia le consegne dei costruttori italiani (+21,1%) sia le importazioni (+33,2%).

“La buona notizia – commenta Massimo Carboniero, presidente di Ucimu – Sistemi per Produrre – è però anche l’andamento dell’export, che quest’anno raggiunge quota 3.630 milioni, crescendo del 7,2%, nonostante un clima internazionale non del tutto favorevole”.

Tra i paesi di destinazione si conferma al primo posto – e in crescita – la Germania (+11,6%). Bene anche la Cina (+7,1%) e gli Stati Uniti (+9,5%). Particolarmente dinamici però sono risultati alcuni mercati come la Polonia (+50%, al quarto posto), la Turchia (+42%), la Russia (+35%), la Romania (+159%) e il Regno Unito (+22%).

Considerato l’andamento delle consegne in Italia e all’estero, la quota rappresentata dall’export sul totale del valore della produzione scende dal 55,6% del 2017 al 52,6% del 2018.

Un 2019 all’insegna dell’incertezza

“Purtroppo il 2019 inizierà all’insegna dell’incertezza”, commenta Carboniero. “I nuovi equilibri politici generano una stasi degli investimenti. Tuttavia oggi siamo fiduciosi considerando le recenti aperture del Governo nei confronti delle imprese”.

Per il 2019 il settore dovrebbe rimanere sostanzialmente sui valori 2018, “che sarebbe un ottimo risultato”, dice Carboniero. In particolare le previsioni vedono la produzione crescere del 2% (superando quindi quota 7 miliardi), l’export del 5% e il consumo domestico dello 0,2%, mentre le consegne potrebbero registrare una leggera contrazione (-1,2%).

Siamo a pieno regime, ma c’è ancora spazio per crescere

Massimo Carboniero

“Le nostre aziende stanno lavorando a pieno regime, con un livello di sfruttamento della capacità produttiva che, nel terzo trimestre, è stato dell’84,6%. Tuttavia, dall’indagine che avevamo presentato quest’estate risulta che c’è un 50% di imprese italiane che deve ancora investire, quindi ci sono ancora spazi di crescita sul mercato interno. Per questo chiedevamo che il Piano Industria 4.0 fosse toccato il meno possibile”, commenta Carboniero.

Piano che invece “è stato depotenziato”. Certo, aggiunge Carboniero, “abbiamo apprezzato il rinnovo dell’iperammortamento con la rimodulazione al rialzo per gli investimenti fino ai 2,5 milioni di euro. Abbiamo apprezzato il rinnovo della Sabatini, il rinnovo del credito d’imposta sulla formazione, se pur all’ultimo momento e anche in questo caso con scaglioni distinti per classi dimensionali. Ma avremmo voluto che nell’incentivo fosse compreso anche il costo dei formatori, oltre a quello dei dipendenti. E soprattutto dobbiamo prendere atto del dimezzamento del credito d’imposta per la Ricerca e Sviluppo e del mancato rinnovo del superammortamento, un incentivo che era di facile fruizione e che è stato sostituito con la mini Ires che offre benefici inferiori oltre ad essere di difficile comprensione e applicazione”.

Altro punto critico, sottolinea Carboniero, è l’alternanza scuola lavoro. “La formazione tecnica è fondamentale per creare competenze pronte al mondo del lavoro. Invece di rafforzarla sono state tagliate le ore. Si poteva invece lavorare magari sulle modifiche sulle modalità operative, soprattutto al Sud dove mancano le aziende, consentendo anche ai corpi intermedi di diventare parte del sistema”.

Nel 2019 il settore si riunisce a Lamiera

Dal 15 al 18 maggio 2019 il settore della lavorazione dei metalli si riunisce a Lamiera in Fiera Milano. “L’edizione 2019 ha come sottotitolo la forma delle idee, uno slogan che si riferisce alle macchine che danno forma alle idee dell’uomo”, spiega Alfredo Mariotti, direttore di Ucimu – Sistemi per Produrre.

Alla manifestazione hanno aderito già 283 imprese. A oggi si riscontra una crescita del 36% degli espositori diretti, del 20% dei nuovi iscritti e un aumento metratura media prenotata dalle aziende.

In fiera ci saranno diverse iniziative speciali: Robot Planet, FabbricaFutura, Box Consulting e Lamialamiera.

Valuta la qualità di questo articolo

Franco Canna
Franco Canna

Fondatore e direttore responsabile di Innovation Post. Grande appassionato di tecnologia, laureato in Economia, collabora dal 2001 con diverse testate B2B nel settore industriale scrivendo di automazione, elettronica, strumentazione, meccanica, ma anche economia e food & beverage, oltre che con organizzatori di eventi, fiere e aziende.

email Seguimi su

Articoli correlati

Articolo 1 di 4