ROBOTICA E AI

Segura (ABB Robotics): “Per la robotica è l’inizio di una nuova era: grazie all’AI i robot saranno più versatili e autonomi”



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Secondo Marc Segura, presidente di ABB Robotics, la robotica è all’inizio di una nuova era guidata dall’intelligenza artificiale. I robot diventeranno più autonomi, versatili e accessibili, superando i compiti ripetitivi per approdare all’automazione cognitiva. Il futuro dei robot si basa su sei capacità chiave abilitate o potenziate dall’AI: apprendimento, ragionamento, percezione, navigazione, interazione e azione, che apriranno spazi ad applicazioni in nuovi settori come sanità, edilizia e laboratori.

Pubblicato il 24 giu 2025



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L’orizzonte dell’innovazione in ambito industriale si sta spostando sempre di più dall’esecuzione di operazioni ripetitive – i compiti per cui in effetti sono nate la robotica e l’automazione – all’automazione cognitiva. E l’intelligenza artificiale sta traghettando la robotica industriale oltre i confini dell’automazione tradizionale, inaugurando una fase in cui saranno protagoniste macchine capaci di apprendere, ragionare e interagire in modo autonomo con l’ambiente circostante.

È il messaggio centrale che Marc Segura, presidente di ABB Robotics, ha portato alla fiera Automatica 2025 di Monaco, dove l’azienda ha portato l’ultima release della piattaforma Omnicore e presentato diverse novità di prodotto tra cui un nuovo AMR intelligente per carichi fino a 1500 kg e nuovi robot. Secondo Segura non stiamo assistendo a un semplice miglioramento incrementale della tecnologia robotica, ma all’alba di una trasformazione profonda – una vera e propria “nuova era” – che renderà i robot più versatili, facili da usare e accessibili a un numero sempre maggiore di settori.

Le sei caratteristiche dell’automazione e della robotica cognitiva

Il percorso verso la nuova generazione di robot autonomi, come delineato da Segura, si articola attorno allo sviluppo di sei caratteristiche – o capacità – fondamentali, abilitate dall’integrazione pervasiva dell’intelligenza artificiale e di tecnologie come la computer vision e gli LLM. Sono quindi i pilastri su cui si costruirà l’automazione del futuro, estendendone l’applicazione ben oltre la manifattura tradizionale.

La prima capacità è l’apprendimento. I robot del futuro supereranno la programmazione rigida per imparare dall’esperienza e dai dati raccolti sul campo. Attraverso tecniche di apprendimento per rinforzo e imitazione, una macchina potrà affinare le proprie azioni osservando un operatore umano o auto-correggendosi dopo un errore, come dimostrato ad Automatica da un robot in grado di apprendere i passaggi per assemblare una sedia. Questo riduce drasticamente i tempi di programmazione e permette di affrontare compiti complessi e variabili.

Strettamente legata all’apprendimento è la capacità di ragionamento. I robot dotati di AI potranno utilizzare le informazioni raccolte per prendere decisioni logiche e risolvere problemi in tempo reale. Non si limiteranno a eseguire una sequenza di comandi, ma analizzeranno la situazione per scegliere la strategia migliore. Ciò significa, per esempio, ottimizzare la presa di un oggetto in base alla sua forma e posizione o modificare un percorso per evitare un ostacolo imprevisto, passando da un’esecuzione meccanica a una gestione consapevole del compito.

La terza colonna portante è il sensing, ovvero la percezione avanzata dell’ambiente. L’integrazione di sensori di visione 2D e 3D, sensori di forza e altre tecnologie di rilevamento, potenziata da algoritmi di intelligenza artificiale, conferisce ai robot una comprensione dettagliata del contesto operativo. Possono identificare oggetti, ispezionare la qualità di un componente con una precisione sovrumana o percepire la prossimità di una persona, abilitando un livello di consapevolezza situazionale prima irraggiungibile.

Segue la capacità di navigare autonomamente. I robot mobili (AMR) non si muoveranno più solo lungo percorsi predefiniti, ma saranno in grado di mappare ambienti dinamici e di spostarsi in modo efficiente e sicuro anche in spazi complessi e condivisi con persone e altri veicoli. Questa abilità è fondamentale per applicazioni in settori come la logistica, l’assistenza sanitaria e l’edilizia, dove la riconfigurazione continua degli spazi è la norma.

La quinta capacità, l’interazione, è forse quella con l’impatto più visibile sulla collaborazione uomo-macchina. Grazie all’AI, i robot possono comprendere il linguaggio naturale, i gesti e le intenzioni umane, rendendo la collaborazione più intuitiva e sicura. L’operatore non avrà più bisogno di un pannello di controllo complesso, ma potrà impartire istruzioni a voce o guidare il braccio robotico con la mano. Questo abbassa la barriera all’ingresso e trasforma il robot da strumento a vero e proprio partner collaborativo (cobot).

Infine, tutte queste capacità convergono nell’azione. I robot del futuro agiranno con una precisione, una destrezza e un’adattabilità senza precedenti. Saranno in grado di manipolare oggetti delicati, eseguire assemblaggi complessi che richiedono un feedback tattile e adattare la propria forza e velocità in base al compito specifico. Si tratta del culmine del processo cognitivo: percepire, ragionare e, infine, compiere un’azione fisica intelligente e appropriata.

Verso nuovi orizzonti applicativi

L’integrazione di queste sei competenze segna il passaggio definitivo da un’automazione focalizzata sull’efficienza in compiti singoli e ripetitivi a un’automazione in grado di gestire la variabilità e la complessità.

Si aprono così le porte a settori finora poco automatizzati a causa della natura non strutturata delle loro attività. Oltre alla manifattura e alla logistica, potranno beneficiare di robot in grado di svolgere mansioni che richiedono flessibilità e capacità decisionale anche ambiti come i laboratori di ricerca, l’edilizia e l’assistenza sanitaria.

L’impegno di ABB Robotics si concentra proprio nel rendere questa visione una realtà concreta, accelerando una trasformazione che promette di ridefinire il rapporto tra uomo, macchina e lavoro.

La scelta di ABB

Questa spinta verso il futuro poggia su una mossa strategica di notevole importanza. La recente decisione del gruppo ABB di scorporare la divisione ABB Robotics obbedisce sicuramente a logiche finanziarie e di mercato, ma è anche una dichiarazione d’intenti: conferire alla nuova entità una maggiore libertà di manovra e una focalizzazione esclusiva sul proprio mercato, permettendole di accelerare gli investimenti in ricerca e sviluppo e di rispondere con più agilità alle dinamiche competitive.

E in un momento in cui l’intelligenza artificiale si afferma come il principale motore di innovazione, disporre di una struttura indipendente e dedicata appare come una condizione essenziale per capitalizzare appieno le opportunità emergenti e guidare la transizione verso paradigmi produttivi più intelligenti e flessibili.

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