Competence Center, otto i progetti idonei: Torino e Milano prime in graduatoria

Pubblicato il 24 Mag 2018

torino

Appena tre giorni fa il Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda aveva disposto l’aumento delle risorse per i Competence Center da 40 a 73 milioni di euro. Nella serata di giovedì 24 maggio è arrivata anche l’ufficializzazione delle candidature pervenute (la scadenza delle domande era stata fissata al 30 aprile) e la relativa graduatoria.

La “classifica” stilata dal Ministero: Torino prima

Sono otto i progetti presentati che rientrano nella graduatoria che il Ministero dello Sviluppo Economico ha stilato, in conformità a quanto previsto nel decreto che disponeva il bando per la presentazione delle candidature. Il primo classificato è il Competence Center Manufacturing 4.0 che vede capofila il Politecnico di Torino e presente anche l’Università di Torino e una trentina di aziende del territorio, che si occuperà di una serie di attività inerenti a processi manifatturieri innovativi – compresi Additive Manufacturing, Laser-based Manufacturing, World Class Manufacturing, robotica collaborativa – considerando gli aspetti relativi allo sviluppo di nuove tecnologie, nuovi materiali, all’uso di tecnologie ICT (IoT, Big Data…), all’efficientamento energetico e allo sviluppo di nuovi modelli di business.

Secondo classificato – a pari merito però con la prima – il Competence Center lombardo “Made in Italy 4.0” capitanato dal Politecnico di Milano, al quale hanno aderito anche Università di Bergamo, Università di Brescia e Università di Pavia, oltre a 39 aziende. I partner hanno stanziato per la costituzione di questo polo un investimento di 5,103 milioni di euro di attrezzature, 13,739 milioni di euro di personale e un contributo pari a 4,176 milioni di euro di contanti.

Terzo posto per il progetto BI-Rex che vede l’Università di Bologna capofila di una “cordata” che coinvolge anche l’Università di Modena-Reggio Emilia e quelle di Ferrara e Parma, ma anche la Cattolica di Milano, il CNR e l’Istituto nazionale di Fisica Nucleare.

Quarto il progetto Artes 4.0 capitanato dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa del quale sono parte anche Scuola Normale Superiore, Università di Pisa, Università di Firenze, Università di Siena, Scuola IMT Alti Studi di Lucca, LENS (European Laboratory for Non-Linear Spectroscopy), Università Politecnica delle Marche, Università Campus Bio-Medico di Roma, Università di Sassari, Università degli Studi di Perugia, oltre a CNR, IIT, INFN e INAF.

Quinto il Competence Center “Smact” del Triveneto guidato dall’Università di Padova con altre sette università del territorio: Università degli Studi di Verona, Università Ca’ Foscari Venezia, Università degli Studi di Trento, SISSA (Scuola Superiore Internazionale di Studi Avanzati) Trieste, Libera Università di Bolzano, Università degli Studi di Udine, Università IUAV di Venezia oltre alla Fondazione Bruno Kessler Trento e all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di Padova.

Sesto in graduatoria il Competence Center del Sud guidato dalla Federico II di Napoli e del quale fa parte anche il Politecnico di Bari.

Al settimo posto si classifica il progetto Start 4.0 con capofila il CNR, che ha raccolto le redini del progetto originariamente capitanato dall’Università di Genova, poi esclusa dalla partita, ma comunque parte del partenariato insieme all’IIT e a una quarantina di altri attori tra cui Ansaldo, ABB, Leonardo, Rina e Iren.

Ottava piazza per il progetto Cyber 4.0 della Sapienza di Roma in collaborazione con altre università di Roma, con Cassino e l’Aquila, che avrà un focus sulla cyber security.

Qui di seguito la “classifica” che indica nella prima colonna il soggetto capofila del partenariato, nella seconda il punteggio acquisito e nella terza la posizione in classifica.

Soggetto capofila del partenariato e

nome del costituendo Centro di Competenza

PunteggioPosizionamento
Politecnico di Torino – Manufacturing 4.09
Politecnico di Milano – Made in Italy 4.09
Alma Mater Studiorum Università di Bologna – BI-REX8
Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa – ARTES 4.08
Università degli Studi di Padova – SMACT7
Università degli Studi di Napoli “Federico II” – Industry 4.07
Consiglio Nazionale delle Ricerche – START 4.06
Università degli Studi di Roma “La Sapienza” – Cyber 4.06

Che cosa succede adesso

In base all’articolo 11 del decreto direttoriale del 29 gennaio 2018 adesso il Ministero, avvalendosi del supporto di un Comitato tecnico, avvierà un confronto e una negoziazione con gli otto soggetti “al fine di massimizzare i risultati conseguibili mediante l’erogazione del servizio alle imprese rispetto agli obiettivi dell’intervento agevolativo”. Alla fine della procedure il Ministero procederà all’adozione del decreto di concessione contenente gli impegni a carico dei soggetti beneficiari anche in ordine agli obiettivi, tempi e modalità di realizzazione dell’attività programmata, l’indicazione delle spese e dei costi ammissibili, le condizioni di revoca o l’interruzione dei benefici e l’eventuale applicazioni di penali in caso di inadempienza e trasmette il decreto al soggetto proponente.

Se tutti gli otto progetti in graduatoria arriveranno a questa fase potranno a questo punto utilizzare il 65% dei fondi complessivi – poco meno di 6 milioni ciascuno – per finanziare la metà delle attività di start-up. I restanti 25,5 milioni serviranno invece a finanziare i progetti che ciascun Competence Center avvierà – sempre nella misura del 50% del totale per un massimo di 200.000 euro a progetto.

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Franco Canna
Franco Canna

Fondatore e direttore responsabile di Innovation Post. Grande appassionato di tecnologia, laureato in Economia, collabora dal 2001 con diverse testate B2B nel settore industriale scrivendo di automazione, elettronica, strumentazione, meccanica, ma anche economia e food & beverage, oltre che con organizzatori di eventi, fiere e aziende.

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