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Tecnologie per il packaging, 2025 in crescita ‘rallentata’: export solido, frenano i nuovi ordini



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I preconsuntivi MECS-Ucima segnano una crescita del mercato delle tecnologie per il packaging del 2,1% sostenuta dall’export (che vale 8,1 miliardi) e dalla domanda interna, ma l’incertezza geopolitica rallenta la domanda nell’ultimo trimestre. Il presidente Cavanna avverte sul cambio di scenario globale e invoca una strategia europea a tutela della filiera, puntando su AI e sostenibilità per difendere la competitività italiana.

Pubblicato il 12 dic 2025



Siemens packaging alimentare



Il settore italiano delle tecnologie per il packaging chiude il 2025 con un andamento di sostanziale stabilità rispetto all’anno precedente: è quanto emerge dai preconsuntivi elaborati dal MECS – Centro Studi Ucima.

Un risultato in linea con le attese, grazie al portafoglio ordini 2024 che assicurava 7,6 mesi di produzione già coperti.

I dati evidenziano un giro d’affari complessivo si attesta a 10,2 miliardi di euro, in leggero aumento (+2,1%) rispetto ai 10 miliardi registrati nel 2024.

I risultati del 2025 sono il frutto di un buon andamento sia della domanda interna che dell’export, con la domanda estera che continua a trainare il mercato.

Il 2025 delle tecnologie del packaging

I preconsuntivi Ucima ribadiscono l’eccellenza tecnologica del comparto e il suo ruolo di punta nell’export italiano, anche in un contesto di crescente incertezza.

L’export, infatti, continua a trainare il mercato, con un valore di 8,1 miliardi di euro, in lieve aumento del +1,5% rispetto all’anno precedente.

Il mercato domestico, seppur più contenuto, chiude l’anno in positivo a 2,1 miliardi di euro, con una crescita del +4,5%.

Gli impatti del contesto geopolitico sull’export

L’export continua quindi a rappresentare il principale motore del settore, contribuendo a circa il 78–80% del fatturato totale. Negli ultimi tre mesi dell’anno, tuttavia, la dinamica degli ordini ha evidenziato un rallentamento significativo.

Le imprese segnalano una domanda più prudente da parte dei clienti internazionali e un peggioramento generale del clima di investimento.

Le tensioni commerciali e i dazi introdotti da alcune grandi economie hanno aumentato la pressione competitiva sui mercati esteri, mentre la volatilità del cambio euro/dollaro ha inciso sulle marginalità e sulla pianificazione delle vendite.

Dinamiche a cui si aggiunge un quadro geopolitico ancora complesso, segnato dal protrarsi dei conflitti e dalle difficoltà delle catene di fornitura, che continua a generare cautela nelle decisioni industriali.

Tecnologie per il packaging, l’analisi di Ucima sull’andamento del 2025

Riccardo Cavanna, presidente Ucima, evidenzia come il 2025, pur confermando la solidità strutturale del settore, segni un punto di svolta in cui il calo degli ordini riflette un mutamento profondo delle dinamiche competitive globali.

“Le tensioni commerciali, la volatilità valutaria, i conflitti e le nuove forme di protezionismo stanno ridisegnando gli equilibri industriali internazionali e richiedono alle imprese scelte rapide, investimenti mirati e una maggiore capacità di presidiare i mercati strategici”, commenta.

“In questo scenario diventa centrale il ruolo dell’Unione europea”, aggiunge Cavanna, unendosi all’appello di Confindustria per politiche industriali che tutelino il made in Europe e garantiscano una concorrenza equa.

La competitività futura, conclude il presidente, “passerà dalla capacità di accelerare su digitalizzazione, sostenibilità, intelligenza artificiale e servizi avanzati”, leve indispensabili per “trasformare la volatilità attuale in una nuova fase di crescita”.

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