Capacità tecniche e gestionali, organizzazione e creatività: le competenze devono essere adeguate agli obiettivi di ogni azienda

Per fare innovazione – e saper fare innovazione – è indispensabile disporre di competenze che trasformino in vantaggi concreti il potenziale offerto dalle tecnologie. Se ne è parlato in un convegno intitolato ‘Quali competenze per la leadership industriale italiana?’ organizzato dalla Community InnoTech e The European House Ambrosetti e ospitato presso la sede del Made Competence Center Industria 4.0.

Pubblicato il 02 Mar 2023

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Per fare innovazione – e saper fare innovazione – è indispensabile disporre di competenze che trasformino in vantaggi concreti il potenziale offerto dalle tecnologie. Ma mentre le tecnologie si possono acquistare, le competenze vanno costruite e acquisite, e per questo ci vuole molto più tempo e una visione di più ampio respiro.

Quali competenze servono a un’azienda che vuole evolvere? Tante, diverse, dalle capacità tecniche, organizzative e gestionali, al problem solving, orientamento al servizio per il cliente e creatività. Ma innanzitutto le competenze devono essere adeguate agli obiettivi dell’azienda stessa.

L’Italia, in questo ambito e scenario, ha lacune clamorose da colmare: si calcola che entro il 2026 mancheranno 160 mila lavoratori e tecnici specializzati per il mondo digitale, e oltre 2 milioni di lavoratori con almeno competenze digitali di base.

Necessità e prospettive che sono state al centro del convegno intitolato ‘Quali competenze per la leadership industriale italiana?’, organizzato dalla Community InnoTech e The European House Ambrosetti, e ospitato presso la sede del Competence Center Industria 4.0 Made, al Politecnico di Milano Bovisa.

Capacità tecniche ed empatia, per distinguersi dai robot

In un’epoca in cui l’intelligenza artificiale sta già sostituendo l’essere umano per ciò che riguarda calcoli, elaborazioni, analisi, operazioni in velocità, “oltre alle competenze è altrettanto importante sviluppare e mettere a frutto le potenzialità individuali, a volte ormai l’empatia arriva a essere più importante dell’intelligenza”, fa notare Matteo Mille, chief marketing and operations officer in Microsoft Italia.

Che spiega: “per migliorare il lavoro all’interno dell’azienda, un lavoro che è già cambiato molto e cambierà ancora, abbiano creato e sviluppato Microsoft Viva, una piattaforma che nasce dall’esperienza collettiva e condivisa fatta durante gli anni della pandemia”.

In Philip Morris International, invece, “abbiamo creato un’Academy aziendale, inaugurata a giugno 2022, e con un piano di sviluppo triennale, per costruire e mettere a disposizione ciò che serve alle attività d’impresa”, rileva Elvio Rocco, director operation excellence in Philip Morris International: “ci vogliono leader e imprenditori preparati, e orientati al cambiamento. Le competenze devono essere adeguate agli obiettivi dell’azienda”.

‘Learning organization’ e continuare a imparare

Smartengineering è una realtà specializzata in attività di talent scouting e formazione, “collaboriamo con 17 università italiane”, rimarca la presidente della società, Lia Grandi, “con cui abbiamo avviato il progetto iSkill, per preparare i giovani ai mestieri del futuro”, mentre secondo Anna Carmassi, project leader di STEAMiamoci, “bisogna promuovere e valorizzare anche i talenti femminili nelle professioni tecniche e scientifiche, far crescere il numero di ragazze che seguono percorsi scolastici e formativi nelle aziende e nel mondo del digitale”.

La provocazione più divertente della giornata arriva da Rosario Rasizza, amministratore delegato di Openjobmetis, una realtà con 135 filiali in Italia e quotata in Borsa, che conta circa 800 dipendenti, fattura circa 800 milioni di euro l’anno, e con il progetto Futurando vuole “intercettare i sogni dei giovani e degli studenti per il loro futuro, e quello del Paese”.

Visto che colossi come Microsoft e Apple sono nati in un garage, Rasizza scherza e invita i genitori ad “affittare un garage, e lasciarci dentro il figlio per qualche mese: se ne viene fuori qualcosa di utile e innovativo bene, altrimenti poi gli troviamo un lavoro”.

L’investimento sulle persone e la costruzione della ‘Learning organization’ devono poi essere al centro della vita dell’impresa. È una decisione che richiede investimenti non solo economici ma anche e soprattutto personali, culturali, emotivi, perché rappresenti un cambiamento profondo della vita dei singoli e dell’organizzazione nel suo complesso.

L’ingresso di ABB in Made

L’evento è stato l’occasione anche per annunciare una novità che riguarda il Made: l’ingresso, tra le già numerose aziende partner, del colosso tecnologico ABB. “ABB porterà in Made tutte le proprie competenze e risorse innanzitutto nel mondo della robotica, compresa quella collaborativa e mobile”, sottolinea Paolo Rocco, docente del Politecnico di Milano e responsabile dei progetti di trasferimento tecnologico del Competence Center.

Rocco rimarca: “ogni nostra azienda partner deve ‘armonizzarsi’ con le altre, perché bisogna evitare ‘l’effetto Fiera’, per cui ogni azienda compare ai visitatori con il proprio stand, mentre in un Centro di competenza tecnologica occorre invece lavorare tutti insieme”. E Rocco osserva: un Competence Center per il trasferimento tecnologico e digitale alle imprese “ha innanzitutto tre missioni fondamentali: fare orientamento ed evangelizzazione sulle nuove tecnologie; fare formazione e aggiornamento professionale; fare nuovi progetti industriali e d’innovazione”.

Competenze e risorse umane sono quindi il secondo pilastro, oltre a quello tecnologico, su cui si basa e si costruisce l’innovazione e l’evoluzione delle imprese e di un’intera economia.

Insieme alle cosiddette Hard skill tecniche e tecnologiche, vanno sviluppate e valorizzate le Soft skill come “problem solving, comunicazione e lavoro di gruppo, flessibilità cognitiva, orientamento al servizio per il cliente finale, creatività”, rileva Francesca Spreafico, global HR business partner in ABB, oltre alla capacità di “comunicare a tutti i livelli e con tutti gli strumenti tecnologici a disposizione”.

La nuova collaborazione annunciata tra il Competence Center Made e ABB nasce “per promuovere attività di orientamento e formazione su soluzioni innovative di automazione ed elettrificazione, finalizzate alla semplicità d’uso e all’efficienza energetica, e per sviluppare attività nel mondo education, anche con sistemi di programmazione semplificata del ciclo robot e di interfacce uomo-robot avanzate”, spiegano al Made. Insieme prevedono anche lo sviluppo di nuove soluzioni di automazione robotizzata basata su architetture innovative di comunicazione abilitate dal 5G.

L’obiettivo in generale è quello di trasferire la cultura della digitalizzazione, della semplicità d’uso e della sostenibilità, finalizzata a una maturazione delle PMI, e per questo saranno organizzati scambi di competenze anche attraverso l’organizzazione di visite e workshop nei siti produttivi di ABB. La collaborazione potrà contare sul know-how e le competenze dei team ABB in ambito Robotica, Motion ed Elettrificazione.

Lavoratori smart per la smart-factory

“Made è una struttura all’interno della quale una PMI può apprendere le potenzialità delle tecnologie abilitanti della smart-factory e capire come introdurle all’interno dei propri processi produttivi per aumentare l’efficienza, la produttività e ridurre gli sprechi”, rimarca Marco Taisch, presidente di Made.

Che sottolinea: “nel fare questo, Made si appoggia ai propri partner, società tra le più importanti realtà industriali, che mettono a disposizione le loro tecnologie e conoscenze per realizzare la missione del Competence Center. Siamo orgogliosi di aggiungere tra i nostri importanti partner uno dei nomi leader del settore dell’automazione e della robotica ampliando così le competenze che possiamo mettere a disposizione delle aziende che si rivolgono a noi”.

La nuova partnership “è in piena sintonia con l’impegno che guida ABB nell’ambito della transizione digitale, energetica e sostenibile”, fa notare Gianluca Lilli, Senior vice president e commercial leader di ABB: “l’azienda, dal 2020, è riconosciuta dal MISE come uno dei Lighthouse del progetto Transizione 4.0 e, all’interno di Made, riconosce un’ulteriore opportunità per condividere progettualità e competenze specifiche che possono ispirare e sostenere concretamente il percorso delle PMI verso la smart-factory”.

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Stefano Casini

Giornalista specializzato nei settori dell'Economia, delle imprese, delle tecnologie e dell'innovazione. Dopo il master all'IFG, l'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Milano, in oltre 20 anni di attività, nell'ambito del giornalismo e della Comunicazione, ha lavorato per Panorama Economy, Il Mondo, Italia Oggi, TgCom24, Gruppo Mediolanum, Università Iulm. Attualmente collabora con Innovation Post, Corriere Innovazione, Libero, Giornale di Brescia, La Provincia di Como, casa editrice Tecniche Nuove. Contatti: stefano.stefanocasini@gmail.com

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