Beni strumentali, maggiori incentivi in arrivo per il Sud

È in discussione in Parlamento la conversione del Decreto legge “Interventi urgenti per la coesione sociale e territoriale”. Il provvedimento sarà modificato con maggiori aliquote e massimali per il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali al Sud. Previsto anche il cumulo con altri incentivi.

Pubblicato il 01 Feb 2017

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Il credito d’imposta per le imprese – piccole, medie e grandi – che decidono di investire in beni strumentali al Sud potrebbe presto essere migliorato. Il Governo ha infatti presentato degli importanti emendamenti alla legge di conversione del DL 243/2016 “Interventi urgenti per la coesione sociale e territoriale”, in esame presso la Commissione Bilancio della Camera dei Deputati.

Questo incentivo è stato introdotto già lo scorso anno dalla Legge di Stabilità 2016 (legge 208 del 28 dicembre 2015), ma la sua applicazione non è stata proprio un successo a causa soprsttutto non cumulabilità di questo incentivo con altri aiuti, per esempio la maggiorazione degli ammortamenti.

Aliquote e massimali maggiori e cumulo degli incentivi

In primo luogo aumentano le aliquote, dando così seguito alla Decisione della Commissione C (2016) 5938 final del 23 settembre 2016. Per le grandi aziende in Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, Sardegna si passa dall’attuale 10% al 25%, per le medie dal 15% al 35% e per le piccole dal 20% al 45%.

Le due proposte di emendamento che ieri ha presentato il Governo muovono in due direzioni: aumentare l’entità del beneficio ed ampliarne il campo di applicazione.

Per il primo obiettivo l’emendamento raddoppia i massimali per le piccole e medie imprese e lascia invariati quelli per le grandi. Il testo recita “Il credito d’imposta è commisurato alla quota del costo complessivo dei beni indicati nel comma 99, nel limite massimo, per ciascun progetto di investimento, di 3 milioni di euro per le piccole imprese, di 10 milioni di euro per le medie imprese e di 15 milioni di euro per le grandi imprese. Per gli investimenti effettuati mediante contratti di locazione finanziaria, si assume il costo sostenuto dal locatore per l’acquisto dei beni; tale costo non comprende le spese di manutenzione”.

Per il secondo punto, la proposta di emendamento dice: “Il credito d’imposta è cumulabile con aiuti de minimis e con altri aiuti di Stato che abbiano ad oggetto i medesimi costi ammessi al beneficio, a condizione che tale cumulo non porti al superamento dell’intensità o dell’importo di aiuto più elevati consentiti dalle pertinenti discipline europee di riferimento”.

L’effetto combinato di queste misure dovrebbe favorire un maggior ricorso all’incentivo.

Il testo degli emendamenti è disponibile qui.

Il commento del viceministro

“Continuiamo a lavorare per sostenere in maniera intelligente e mirata il tessuto produttivo del nostro Paese, grazie anche a misure come l’aumento massimo consentito del credito d’imposta contenuto nell’emendamento al decreto legge sul Mezzogiorno approvato oggi”, ha dichiarato la viceministro allo Sviluppo economico Teresa Bellanova. “Un sostegno reale alle imprese che resistono all’onda lunga della crisi, in particolare le piccole e medie imprese, che rappresentano l’ossatura, e la chiave di volta dello sviluppo in particolare a Sud. Consapevoli che se siamo in grado di dare risposte concrete al Mezzogiorno, se riusciamo a colmare il gap con il resto del Paese non con l’assistenzialismo ma individuando i reali fattori di progresso basati sulle potenzialità reali del territorio, facciamo crescere il Mezzogiorno e crescere tutto il Paese”.

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Franco Canna
Franco Canna

Fondatore e direttore responsabile di Innovation Post. Grande appassionato di tecnologia, laureato in Economia, collabora dal 2001 con diverse testate B2B nel settore industriale scrivendo di automazione, elettronica, strumentazione, meccanica, ma anche economia e food & beverage, oltre che con organizzatori di eventi, fiere e aziende.

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