XR e metaverso

L’Extended Reality tra visori, smart glasses, AI e Digital Twin: trend e numeri del mercato italiano

Nonostante il fermento tecnologico globale, il mercato italiano dell’XR è ancora agli inizi, limitato da una conoscenza insufficiente delle potenzialità delle tecnologie. Ci sono però sviluppi significativi nell’hardware e nell’integrazione dell’intelligenza artificiale. I risultati della ricerca dell’Osservatorio Extended Reality & Metaverse del Politecnico di Milano.

Pubblicato il 04 Apr 2025

Immagine di Zapp2Photo da Shutterstock


Dal 2020 ad oggi quasi 500 imprese in Italia hanno avviato almeno un progetto di Extended Reality (XR), per un totale di 611 progetti realizzati. Di questi, 123 sono stati avviati nel 2024, segnando un calo del 9% rispetto al 2023, in particolare per una riduzione degli investimenti nei settori retail, finance e automotive.

Il mercato dell’Extended Reality italiano è quindi ancora agli inizi, nonostante a livello globale si registri un notevole fermento. È quanto evidenzia la ricerca dell’Osservatorio Extended Reality & Metaverse del Politecnico di Milano, degli oltre 50 differenti filoni di ricerca degli Osservatori Digital Innovation della POLIMI School of Management che affrontano tutti i temi chiave dell’Innovazione Digitale nelle imprese e nella Pubblica Amministrazione.

Prima di approfondire i risultati e le evidenze della ricerca vediamo cosa si intende per Extended Reality e quali sono le tecnologie chiave.

Che cosa si intende per Extended Reality

L’Extended Reality, o XR, è un termine onnicomprensivo che designa l’insieme delle tecnologie capaci di creare esperienze immersive, sfumando i confini tra il mondo fisico e quello digitale, vale a dire:

  • la Realtà Virtuale (VR), che immerge completamente l’utente in ambienti simulati
  • la Realtà Aumentata (AR), che sovrappone elementi digitali al mondo reale, arricchendo la percezione dell’ambiente circostante
  • la Realtà Mista (MR), che fonde i due approcci, consentendo a oggetti virtuali e reali di coesistere e interagire in tempo reale.

L’XR rappresenta quindi un continuum di esperienze immersive, differenziate principalmente dal grado di immersione offerto e dalla modalità con cui l’utente interagisce con il contenuto digitale e l’ambiente fisico.

Tecnologie chiave nell’Extended Reality

Le tecnologie chiave che abilitano l’Extended Reality includono sia dispositivi hardware che soluzioni software. Per la Realtà Virtuale, i visori VR con display ad alta risoluzione, sensori di movimento e sistemi di tracciamento sono fondamentali per un’esperienza immersiva e reattiva.

La Realtà Aumentata necessita di dispositivi come smartphone, tablet e occhiali AR, sfruttando sensori, fotocamere e display trasparenti per sovrapporre contenuti digitali al mondo reale.

La Realtà Mista richiede invece hardware più sofisticato, come cuffie MR dotate di sensori avanzati per la mappatura ambientale in tempo reale e potenti processori per gestire l’interazione complessa tra elementi reali e virtuali.

A livello software, piattaforme di sviluppo, motori grafici 3D e algoritmi di rendering sono cruciali per creare e gestire contenuti interattivi e realistici in tutte le forme di XR.

L’evoluzione delle tecnologie dell’Extended Reality

Il 2024 è stato un anno di fermento per le tecnologie di Extended Reality. Sono stati lanciati 17 nuovi dispositivi (9 visori e 8 smart glasses) con prestazioni sempre più elevate, che portano a 82 il numero dei device sul mercato.

Sono nati nuovi sistemi operativi dedicati che favoriranno lo sviluppo di un ecosistema di sviluppatori e si è assistito a una progressiva integrazione dell’Intelligenza Artificiale in ambito sia hardware sia software.

Si stanno costruendo le basi dell’Industrial Metaverse attraverso Digital Twin di nuova generazione, ossia repliche digitali di oggetti, processi o ambienti reali per interagire in un ambiente immersivo.

Si consolidano le piattaforme (oggi si contano 135 mondi virtuali pubblici e 122 Metaverse as a service Platform – Maas) e si sta cominciando a discutere di interoperabilità tra le più grandi, come Fortnite, Roblox e Minecraft.

Il mercato italiano dell’Extended Reality

Sono però ancora poche le soluzioni adottate delle aziende nel nostro paese, dove il mercato dell’Extended Reality è ancora agli inizi, seppur la tecnologia sia disponibile da diversi anni, soprattutto a causa di una conoscenza ridotta delle potenzialità.

Dal 2020 ad oggi quasi 500 imprese in Italia hanno avviato almeno un progetto XR, per un totale di 611 progetti realizzati. Di questi, 123 sono stati avviati nel 2024, segnando un calo del 9% rispetto al 2023, in particolare per una riduzione degli investimenti nei settori retail, finance e automotive a causa della minor attenzione mediatica su questi temi.

Nel B2c le principali applicazioni nell’ultimo anno sono state nel turismo, nella sanità e nell’ambito education, anche se il retail rimane il secondo settore per numerosità complessiva. Nel B2b le soluzioni sono sviluppate soprattutto in ambito manufatturiero, ma c’è crescente interesse nella sanità e nelle utility.

Sfide e opportunità per l’Italia

Le aziende che investono in tecnologie di Extended Reality (XR) perseguono una serie di obiettivi strategici e operativi fondamentali.

L’adozione di XR è vista come un mezzo per rafforzare l’immagine e il posizionamento dell’azienda sul mercato. Offrendo esperienze all’avanguardia attraverso AR, VR e MR, le aziende possono distinguersi dai concorrenti e attrarre una clientela moderna e tecnologicamente esperta.

Nel contesto del B2C, la XR arricchisce i servizi offerti, creando esperienze più coinvolgenti e personalizzate per i clienti come, ad esempio, la possibilità di provare prodotti virtualmente prima dell’acquisto o di vivere esperienze immersive che aumentano la fedeltà del consumatore e l’engagement.

Nel settore B2B l’impiego della XR consente alle aziende di sperimentare soluzioni innovative che possono trasformare i processi aziendali.

Le tecnologie XR permettono di simulare scenari complessi per la formazione del personale, migliorando l’apprendimento e la sicurezza senza i rischi associati alle situazioni reali.

Inoltre, la XR contribuisce a ridurre tempistiche e costi, ottimizzando processi come il design e la prototipazione, che possono essere eseguiti in ambienti virtuali prima della produzione fisica, accelerando il time-to-market dei prodotti e riducendo gli sprechi di risorse.

Infine, le aziende che integrano XR nelle loro operazioni dimostrano un impegno verso l’innovazione continua, posizionandosi come leader nel loro settore e attirando talenti interessati a lavorare con le tecnologie più recenti.

Barriere tecnologiche e culturali

La ricerca dell’Osservatorio evidenzia che, in generale, l’87% delle grandi aziende dichiara di aver raggiunto in toto o in buona parte i benefici attesi. Tuttavia, la maggior parte delle grandi aziende (63%) ancora non conosce a sufficienza le tecnologie di Extended Reality: è questo il principale limite al loro sviluppo.

“Il 2024 e l’inizio del 2025 sono stati un periodo importante per l’evoluzione delle tecnologie di Extended Reality, in particolare grazie agli investimenti da parte di Big Tech e grandi realtà specializzate”, spiega Marta Valsecchi, Direttrice dell’Osservatorio Extended Reality & Metaverse.

“Nonostante gli importanti progressi tecnologici, in Italia i progetti sviluppati dalle aziende sono ancora pochi e il mercato fatica a decollare. Le ragioni sono principalmente due: la conoscenza ridotta di queste tecnologie da parte delle grandi imprese e alcuni aspetti dell’offerta ancora non pienamente rispondenti alle necessità delle aziende più evolute, come la richiesta di device più ergonomici e user-friendly“, aggiunge.

Opportunità per le imprese italiane

In Italia si contano 611 progetti di Extended Reality a partire dal 2020, di cui 377 in ambito B2c (ossia rivolti ai consumatori finali) e 234 in ambito B2b/B2e (a supporto di aziende clienti, processi interni e dipendenti).

Nel B2c nel 2024 sono stati realizzati 78 nuovi progetti (-10% rispetto al 2023). A livello settoriale il turismo (24%) e il retail (24%) si confermano ai primi posti, ma continuano a crescere iniziative nell’education (12%) e nella sanità (7%).

Alcuni esempi di nuove iniziative sono: progetti XR per la teleriabilitazione dei pazienti, la terapia del dolore o l’assistenza e l’utilizzo di gemelli digitali per le lezioni in aula.

Nel B2b/B2e i nuovi progetti nel 2024 sono 45 (in calo dell’8%). Complessivamente manifatturiero (28%), sanità (16%) e utility (11%) sono i settori più attivi: i primi con progetti focalizzati prevalentemente sul supporto alla forza lavoro, mentre nel settore utility è frequente l’utilizzo dell’XR per il training degli operatori. Seguono training & consulting (10%), retail (6%), Pa (5%).

La riduzione del numero di progetti tra il 2023 e il 2024 è legata ad alcuni settori specifici, come retail e automotive. In generale, inoltre, emerge che nel B2b sono ormai chiari alcuni casi d’uso concreti e con benefici tangibili, mentre nel B2c nella gran parte dei casi le iniziative sono ancora estemporanee e sperimentali, anche a livello internazionale.

“Le imprese che hanno sviluppato progetti hanno conseguito risultati tangibili, a conferma che già oggi queste tecnologie offrono importanti opportunità in molteplici ambiti (dalla formazione al supporto alla forza lavoro sul campo, dalla prototipazione all’offerta di esperienze immersive in luoghi fisici e tanto altro ancora)”, afferma Claudio Conti, Ricercatore Senior dell’Osservatorio Extended Reality & Metaverso.

“Inoltre, a tendere, la loro evoluzione potrebbe rivoluzionare diversi settori, come l’entertainment, il turismo, la sanità e il mondo industriale, garantendo nuovi servizi applicativi e nuovi modelli di lavoro e collaborazione. Inoltre, potrebbe aprire le porte a un web3D immersivo e a nuove esperienze fisico-digitali. Proprio per questo, secondo i principali report di technology foresight, l’XR segue l’intelligenza artificiale tra i trend digitali maggiormente di impatto nei prossimi 5-10 anni”, aggiunge.

Visori e smart glasses: evoluzione e innovazione

Ad oggi si contano 82 dispositivi XR sul mercato, di cui 17 lanciati nel 2024: si tratta di 9 visori per la realtà virtuale o mista e 8 smart glasses per la realtà aumentata.

Nel 2025 sono attesi oltre 20 nuovi dispositivi. La maggior parte delle aziende ha un unico modello sul mercato, aggiornato periodicamente: quasi la metà è stata lanciata da aziende specializzate in XR (come Pico o Vuzix), il 38% da aziende di elettronica (come Lenovo, Epson). Le Big Tech come Apple o Meta hanno solo il 13% dei device in commercio, ma detengono le quote maggiori in termini di volumi di vendita a livello globale (oltre il 75%).

I nuovi dispositivi XR hanno prestazioni significativamente più elevate dei modelli precedenti. Vision Pro di Apple, Quest 3S di Meta, gli Smart glasses di Meta e Ray-Ban e, in prospettiva, il Project Moohan di Google e Samsung sono tutti supportati da chipset sempre più avanzati e ottimizzati per l’XR.

Tutti i nuovi dispositivi hanno risoluzione più alta del display, maggiore potenza di calcolo, utilizzo di eye e hand tracking e ottimizzazione del passthrough (la tecnologia che consente di visualizzare l’ambiente reale attraverso le telecamere del visore, sovrapponendo elementi digitali).

Attualmente solo pochi device supportano l’AI nativamente (appena 3 tra quelli lanciati negli ultimi anni), ma il trend è in forte crescita: tra i dispositivi annunciati al Consumer Electronics Show 2025, ben 7 su 9 la includono di serie.

Verso un ecosistema integrato e interoperabile

Un ruolo importante è giocato dalle piattaforme di Extended Reality, sia mondi virtuali pubblici, come Roblox e Fortnite, sia Metaverse as a Service – MAAS, come Nvidia Omniverse.

Nel corso del 2024 i mondi pubblici raggiungono le 135 unità (+5 rispetto al 2023) e le MAAS arrivano a quota 122 (+3 rispetto all’anno precedente).

Parallelamente, però, si consolidano le iniziative esistenti: nell’ultimo anno 43 mondi virtuali sono usciti dalla fase di developing/testing e nessuna piattaforma ha cessato l’attività. Inoltre, le piattaforme più grandi hanno incrementato il numero di utenti attivi.

Un aspetto fondamentale per il futuro è l’interoperabilità tra le diverse piattaforme. In questa direzione si sta muovendo Epic Games che ha annunciato la volontà di rendere interoperabile la propria piattaforma (Fortnite) con gli altri due mondi virtuali più conosciuti e utilizzati (Minecraft e Roblox) e creare un ecosistema in cui i giocatori possano muoversi liberamente, mantenendo coerenza e continuità nelle loro esperienze.

Un altro trend riguarda l’integrazione dell’Intelligenza Artificiale che aprirà nuove possibilità nella generazione di mondi virtuali sempre più interattivi. Ne è un esempio Genie 2 di Google che permette di generare ambienti di gaming 3D con semplici input visivi o testuali, riducendo i tempi di sviluppo.

Il ruolo dell’AI e del Digital Twin

L‘Intelligenza Artificiale e il Digital Twin sono infatti tra le tecnologie che si prospetta contribuiranno maggiormente all’evoluzione dell’Extended Reality

L’AI apporta capacità di analisi predittiva, interazione intelligente e personalizzazione all’interno degli ambienti XR. Può animare personaggi virtuali in modo più realistico, ottimizzare le prestazioni dei sistemi in tempo reale e adattare l’esperienza utente in base ai comportamenti e alle preferenze individuali.

Il Digital Twin, una replica virtuale dinamica di un oggetto o sistema fisico, si integra con l’XR per visualizzare dati complessi in modo intuitivo e interattivo.

Attraverso interfacce AR o VR, gli utenti possono esplorare il Digital Twin, analizzare simulazioni e persino interagire virtualmente con la sua controparte fisica, aprendo nuove frontiere per la manutenzione predittiva, la progettazione collaborativa e la formazione immersiva in svariati settori industriali.

Trend attuali e prospettive future

Proprio verso questa direzione si sta muovendo l’Extended Reality, spiega la ricerca dell’Osservatorio.

“Un trend emergente che si interseca con l’XR è l’evoluzione verso i Digital Twin di nuova generazione, repliche digitali di oggetti, processi o ambienti reali con cui gli utenti possono interagire in un ambiente immersivo e che possono essere connesse al mondo fisico attraverso l’IoT e potenziate tramite l’AI, ad esempio per la realizzazione di simulazioni dinamiche e complesse”, spiega Riccardo Mangiaracina, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Extended Reality & Metaverse.

“Si stanno, dunque, delineando le basi per l’Industrial Metaverse, in cui l’integrazione e la connessione fisico-digitale consentiranno lo sviluppo di applicazioni evolute di monitoraggio, progettazione, prototipazione e formazione con risparmi di costi e tempi”, aggiunge.

Gli ambiti di applicazione dei Digital Twin di nuova generazione sono molteplici:

  • nel Retail, la creazione di gemelli digitali dei punti vendita per migliorare il layout e analizzare i flussi dei clienti (come fatto, ad esempio, da Walmart)
  • nella PA, la creazione di repliche virtuali delle città per simulare il traffico e migliorare la viabilità (es. città di Singapore)
  • nell’industria, la riproduzione di stabilimenti e la simulazione delle linee di produzione per testare modifiche nelle catene di montaggio senza fermare la produzione reale (es. Gruppo Renault).

Inoltre, l’Intelligenza Artificiale sta spingendo l’innovazione nei servizi. In particolare, si sta assistendo all’integrazione dell’AI negli strumenti per la creazione di contenuti.

Questo avviene sia per i content creator più esperti, che hanno la possibilità di automatizzare diverse fasi del processo creativo, come ad esempio la generazione di scenari o l’animazione di personaggi, sia per quelli inesperti che, grazie a strumenti come il Text-to-Space, hanno la possibilità di creare contenuti complessi.

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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