SPS IPC Drives diventa SPS – Smart Production Solutions

Da SPS IPC Drives (Speicher Programmierbare Steuerungen, Industrie-PC & Drives) a SPS – Smart Production Solutions. La fiera dell’automazione di Norimberga mantiene l’identità, ma cambia pelle: soluzioni, più che componenti; focus sul lato “smart” dell’automazione e, infine, un payoff in Inglese a testimoniare la crescente vocazione internazionale

Pubblicato il 18 Lug 2019

linee guida fiere

L’annuncio era stato dato lo scorso novembre a Norimberga, al termine dell’edizione 2018 della SPS IPC Drives, ma questa settimana Sylke Schulz-Metzner, Vice President di SPS, e Nadine Oswald, Senior Exhibition Manager & Brand Development Italy di SPS, sono venute in Italia a raccontare ragioni e obiettivi della trasformazione di SPS IPC Drives in SPS – Smart Production Solutions.

Innanzitutto vale la pena ricordare che la fiera SPS IPC Drives a Norimberga nasce nel 1990 con una sessantina di espositori raccolti in un padiglione. Era la fiera dell’automazione: il nome infatti fa riferimento ai PLC (Speicher Programmierbare Steuerung, SPS in tedesco), ai PC industriali e agli azionamenti. Nel 2018 la fiera ha ospitato 1631 espositori occupando l’intera superficie del quartiere fieristico di Norimberga, circa 136.000 metri quadrati, accogliendo oltre 65.000 visitatori.

Dal 1990 alla quarta rivoluzione industriale

La fiera nasce come vetrina della componentistica per l’automazione delle macchine. Una fiera che si distingue da subito dalle altre manifestazioni tedesche (del resto in Germania sanno fare sistema anche sulle fiere…) perché orientata a progettisti e personale tecnico.

Quello che è successo nel mondo negli ultimi 9 anni – l’avvio della quarta rivoluzione industriale che in queste tecnologie trova uno dei suoi fattori abilitanti – non poteva non toccare anche la fiera. Che infatti ha cambiato gradualmente pelle (ma non identità): da componenti sempre più a sistemi e soluzioni e dall’automazione pura ad automazione più digitale. Un percorso che è stato particolarmente evidente nella “versione italiana” della fiera, nata nel 2011 a Parma, che del binomio Automazione e Digitale si è fatta da subito alfiere.

L’evoluzione della fiera tedesca, oltre che sul versante dell’offerta, si è vista anche nella proposta di contenuti e nel profilo geografico dei visitatori. Chi, come chi scrive, ha visitato per la prima volta questa fiera nei primi anni Duemila, sa che SPS IPC Drives era una fiera tedesca per i Tedeschi. Convegni, comunicazioni, cartellonistica erano quasi esclusivamente in tedesco. Anche questo è cambiato e la manifestazione ha oggi un respiro fortemente internazionale: nel 2018 il 28% dei visitatori arrivava dall’estero, con l’Italia in prima fila, dopo Austria e Repubblica Ceca.

La ragione è piuttosto evidente: la Germania è sì la prima manifattura d’Europa con una grande abbondanza di costruttori di macchine ed end user interesssati alle tematiche dell’innovazione tecnologica, ma è anche il Paese con la maggiore concentrazione di offerta di tecnologie per l’automazione (e per l’IT). Basti pensare a marchi come Siemens, Bosch, Beckhoff, Sick, Phoenix Contact, Pilz, Sew Eurodrive, Endress+Hauser, Wago, Weidmüller, ma anche Kuka (oggi di proprietà cinese) e SAP. Naturale quindi che aziende di questo calibro, alle quali si aggiungono tutti gli altri grandi nomi del settore (da ABB a Mitsubishi, per fare due nomi), nessuno escluso, richiamino l’attenzione di chi vuole investire in tecnologia per migliorare i processi produttivi.

Eccoci così giunti alla scelta del nuovo nome. Una scelta che, se avete avuto la pazienza di leggere fin qui, vi sembrerà a questo punto logica. Da “SPS – Speicher Programmierbare Steuerungen, Industrie-PC & Drives” la fiera, dal 2019, diventa più semplicemente “SPS – Smart Production Solutions”. Mantiene l’identità – SPS – ma cambia pelle: soluzioni, più che componenti; focus sul lato “smart” dell’automazione (“la fiera sarà sempre più orientata alla digital transformation”, ha sottolineato Sylke Schulz-Metzner) e, infine, un payoff in Inglese.

Sylke Schulz Metzner

L’edizione 2019

L’edizione 2019, organizzata da Mesago Messe Frankfurt, si terrà come di consueto nell’ultima settimana di novembre a Norimberga, dal 26 al 28 novembre. I numeri sono previsti in crescita: 136 mila mq su cui si sistemeranno 1650 espositori, di cui 550 dall’estero, a disposizione di 67.000 visitatori attesi.

L’Italia si confermerà tra i primi “contributor” della fiera con circa 100 espositori e 1.600 visitatori attesi tra progettisti, ricercatori, top manager e direttori di produzione.

Dal punto di vista tematico ci saranno diverse iniziative speciali.

Intanto per la seconda volta si svolgerà un hackathon dell’automazione con il motto “Idee digitali per un’automazione intelligente”. I partecipanti saranno chiamati a programmare soluzioni software utili e creative per il settore dell’automazione. L’Automation Hackathon si terrà nel padiglione 10.1, in modo che anche i visitatori possano assistere all’evento. La presentazione dei risultati e la cerimonia di premiazione si svolgeranno l’ultimo giorno di fiera, giovedì 28 novembre.

Anche quest’anno ci saranno i tour guidati (anche in Inglese), che propongono ai visitatori nazionali ed esteri un giro degli stand più innovativi su quattro argomenti: Machine Learning e AI, simulazione di prodotti e macchine, Cyber Security negli ecosistemi di produzione e Cloud.

Non mancheranno i due stand collettivi tematici dedicati all’incontro tra IT e OT e al tema della misura. Si tratta delle aree “Automation meets IT”, nel padiglione 6, e del “Centro AMA per sensoristica, tecnica di misura e di collaudo” nel padiglione 4A.

Dal punto di vista dei convegni ci saranno i forum delle associazioni VDMA (padiglione 5) e ZVEI (padiglione 6), nonché altri due forum nei padiglioni 3 e 10.1.

Per visitare la fiera dall’Italia è possibile sfruttare l’opportunità dei voli diretti Ryan Air da Roma e Bergamo.

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Franco Canna
Franco Canna

Fondatore e direttore responsabile di Innovation Post. Grande appassionato di tecnologia, laureato in Economia, collabora dal 2001 con diverse testate B2B nel settore industriale scrivendo di automazione, elettronica, strumentazione, meccanica, ma anche economia e food & beverage, oltre che con organizzatori di eventi, fiere e aziende.

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