Dubbi sull’iperammortamento? Ecco come chiedere il parere del Ministero

Se si hanno dubbi in merito all’ambito di applicazione dell’incentivo dell’iperammortamento è possibile richiedere un parere tecnico al Ministero dello Sviluppo economico. Vediamo come.

Pubblicato il 05 Giu 2017

Il ministero dello Sviluppo Economico

La circolare congiunta MISE – Agenzia delle Entrate dello scorso 30 marzo specifica che i contribuenti che hanno dubbi di natura fiscale sulle agevolazioni previste dalla Legge di Bilancio possono inoltrare un’istanza di interpello all’Agenzia delle Entrate. Nei casi in cui invece vi siano dei dubbi tecnici in merito all’ambito di applicazione dell’incentivo dell’iperammortamento – cioè se un determinato investimento sia riconducibile o meno ai beni elencati negli allegati A e B – è possibile richiedere un parere tecnico al Ministero dello Sviluppo economico.

La richiesta di parere va inviata all’indirizzo di posta elettronica certificata della Direzione Generale per la politica industriale, la competitività e le PMI dgpicpmi.dg@pec.mise.gov.it.

Che cosa indicare nella domanda

In merito alla presentazione delle istanze, il Ministero fa presente che devono contenere necessariamente tutti i seguenti elementi:

  • dati identificativi dell’istante ed eventualmente del suo legale rappresentante, comprensivi del codice fiscale
  • circostanziata e specifica descrizione della fattispecie, da valutarsi alla luce della possibilità di rendere una risposta al quesito prospettato
  • specifiche disposizioni di cui si richiede l’interpretazione, l’applicazione o la disapplicazione
  • esposizione, in modo chiaro ed univoco, della soluzione proposta
  • indicazione del domicilio e dei recapiti anche telematici dell’istante o dell’eventuale domiciliatario presso il quale devono essere effettuate le comunicazioni dell’amministrazione e deve essere comunicata la risposta.

Risposta o silenzio assenso

L’amministrazione fornisce il parere entro 60 giorni dalla ricezione dell’istanza da parte dell’ufficio competente. Quando la risposta non è comunicata al contribuente entro il termine previsto, il silenzio equivale a condivisione, da parte dell’amministrazione, della soluzione prospettata dal contribuente.

Aggiornamento del MARZO 2018

Il periodo dei 60 giorni per il silenzio assenso è stato eliminato. Leggete la notizia qui

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Franco Canna
Franco Canna

Fondatore e direttore responsabile di Innovation Post. Grande appassionato di tecnologia, laureato in Economia, collabora dal 2001 con diverse testate B2B nel settore industriale scrivendo di automazione, elettronica, strumentazione, meccanica, ma anche economia e food & beverage, oltre che con organizzatori di eventi, fiere e aziende.

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