Decreto Crescita, ecco le 61 misure allo studio

Con l’obiettivo dichiarato di dare una forte spinta all’economia il Governo sta studiando le misure da inserire nel prossimo Decreto Crescita. Tra i 61 interventi al vaglio del Governo una serie di misure fiscali per la crescita economica tra cui il ritorno del superammortamento e la revisione della Mini Ires.

Pubblicato il 27 Mar 2019

crescita

Sono ben 61 le misure di stimolo alla crescita economica allo studio del Governo. Quelle che passeranno il vaglio della prossima riunione del Consiglio dei Ministri, originariamente previsto per questo venerdì, ma poi slittato alla prossima settimana, andranno a costituire un Decreto Crescita che, come avevamo anticipato, si configurerà come una vera e propria manovra-bis, vista la portata degli interventi. L’intento è dare una forte spinta (uno scossone, negli auspici del Ministro Giovanni Tria) all’economia che, dopo essersi mostrata a lungo asfittica, ha iniziato a dare, da qualche mese a questa parte, preoccupanti segnali recessivi.

La bozza allo studio del Governo, dicevamo, è composta da 61 misure articolate in otto capi. Si tratta di una pura “addizione algebrica” tra le proposte che arrivano dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e quelle firmate dal Ministero dello Sviluppo Economico: è un “sommario integrato” fatto dai tecnici per vagliare le misure nella loro complessità, ma è improbabile che queste 61 misure finiscano tutte nel decreto.

Misure fiscali per la crescita economica

Il Capo I è intitolato alle “misure fiscali per la crescita economica” e ospita 18 proposte tra cui il ripristino del superammortamento, la revisione della mini-ires, l’aumento della deducibilità dell’IMU per i beni strumentali, misure per il Patent Box, le modifiche al credito d’imposta per la Ricerca e lo Sviluppo, il rientro dei cervelli.

Quanto al superammortamento si prevede la reintroduzione dal 1.4.19 fino al 31.12.19 della maggiorazione (al 130%) dell’ammortamento degli investimenti in beni strumentali fino a 2.5 milioni di euro, ad eccezione delle autovetture, degli immobili, delle attrezzature di lunga durata e dei beni immateriali.

Per la mini-Ires sono allo studio tre ipotesi: l’applicazione di un’aliquota ridotta sugli utili non distribuiti; la riduzione generalizzata dell’aliquota Ires; la riduzione della tassazione su tutti gli investimenti in beni materiali o immateriali (non in assunzioni) e la decontribuzione per le assunzioni a tempo indeterminato.

A questo proposito il ministro Luigi Di Maio ha detto da New York che “la mini Ires non sta funzionando come si prevedeva” e che “c’è un tesoretto da 2 miliardi per portare al 100% la detrazione Imu per beni strumentali per imprese e reintrodurre il super ammortamento“.

Per il Patent box si prevede l’eliminazione dell’obbligo di interpello e lo snellimento della procedura per la determinazione dell’entità del beneficio fiscale derivante da investimenti in innovazione in beni immateriali.

Per il credito d’imposta per la Ricerca e lo Sviluppo ci sarebbe la proroga dell’attuale credito (in scadenza a fine 2020) anche per il periodo 2021-2023.

Questo l’elenco completo delle misure allo studio:

  • Art. 1 (Superammortamento)
  • Art. 1-bis (Revisione mini Ires)
  • Art. 1-ter (IMU beni strumentali)
  • Art. 2 (Patent box)
  • Art. 3 (Modifiche per la Ricerca e lo Sviluppo)
  • Art. 4 (Rientro dei cervelli)
  • Art. 5 (Vendita di beni tramite piattaforme digitali)
  • Art. 6 (Applicazione delle ritenute nei regimi forfetari.)
  • Art. 7 (Incentivi per la valorizzazione edilizia)
  • Art. 8 (Sisma bonus)
  • Art. 9 (Trattamento fiscale di strumenti finanziari convertibili)
  • Art. 10 (Bonus efficienza energetica)
  • Art. 11 (Incentivi alle aggregazioni di imprese)
  • Art. 12 (Fattura elettronica San Marino)
  • Art. 13 (Misura per incrementare gli investimenti qualificati di Enti privati di previdenza obbligatoria nell’economia reale)
  • Art. 14 (Enti associativi assistenziali)
  • Art. 15 (Welfare liberi professionisti)
  • Art. 16 (Rafforzamento enti locali)
  • Art. 17 (Crediti Terzo Settore)
  • Art. 18 (Piattaforma fondi e casse)

Investimenti privati

Il Capo II contiene ben 23 proposte di misure per il rilancio degli investimenti privati. Tra queste spiccano le modifiche alla misura Nuova Sabatini, il sostegno alla capitalizzazione e al ricambio generazionale e nuove misure per la formazione.

Le modifiche alla Sabatini prevedono “la rimozione di ogni limitazione sul valore massimo del finanziamento concedibile a ciascuna impresa”, consentendo anche alle imprese che hanno già saturato il limite massimo dei 2 milioni di euro di continuare ad accedere alle agevolazioni. Inoltre si prevede la possibilità di erogare il contributo in un’unica soluzione a fronte di finanziamenti di importo non superiore a 100.000 euro al fine di massimizzare l’effetto incentivante della misura.

Per quanto riguarda la formazione si prevedono “nuovi incentivi” tra cui una specifica misura a sostegno della formazione nei distretti industriali “per rendere i nostri giovani idonei a mantenere gli standard qualitativi della nostra manifattura spesso concentrata proprio in quei luoghi dove l’eccellenza è concentrata su specifiche linee produttive tipiche del made in Italy”.

Questo l’elenco delle misure allo studio

  • Art. 19 (Contributi ai comuni per interventi di efficientamento energetico e sviluppo territoriale sostenibile)
  • Art. 20 (Continuità, accessibilità e conoscibilità degli strumenti di sostegno alle imprese)
  • Art. 21 (Sostegno alla capitalizzazione e al ricambio generazionale)
  • Art. 22 (Misure per la semplificazione e il rafforzamento vigenti della misura Nuove imprese a tasso zero)
  • Art. 23 (Rifinanziamento del Fondo di garanzia per la prima casa)
  • Art. 24 (Misure per la semplificazione e il rafforzamento degli interventi per le aree di crisi e della misura Smart&Start Italia)
  • Art. 25 (Modifiche alla misura Nuova Sabatini)
  • Art. 26. Tempi di pagamento tra le imprese private
  • Art. 27 (Cartolarizzazioni)
  • Art. 28 (Sblocca investimenti idrici nel sud Italia)
  • Art. 29 (Dismissioni immobiliari enti territoriali)
  • Art. 30 (Semplificazioni in materia di edilizia privata)
  • Art. 31 (Agevolazioni a sostegno di progetti di ricerca e sviluppo per la riconversione dei processi produttivi nell’ambito dell’economia circolare)
  • Art. 32 (Formazione: nuovi strumenti)
  • Art. 33 (Semplificazioni per la definizione dei patti territoriali e dei contratti d’area)
  • Art. 34 (Agevolazioni per le Start – up innovative)
  • Art. 35 (Agevolazioni per la trasformazione digitale dei processi produttivi delle PMI)
  • Art. 36 (Norme in materia di semplificazione per la gestione del Fondo di garanzia per le PMI)
  • Art. 37 (Modifiche al decreto legislativo n. 112/98)
  • Art. 38 (Misure per lo sviluppo di canali alternativi di finanziamento delle imprese)
  • Art. 39 (Sostegno al social lending e al crowfunding)
  • Art. 40 (Società di investimento semplice – SIS)
  • Art. 41 (Procurement per start up e PMI innovative)

Finanza per l’impresa e pianificazione degli investimenti

Il Capo III è dedicato alla “nuova finanza per l’impresa”, mentre il Capo IV alla “programmazione e pianificazione degli investimenti”. Queste le misure allo studio:

  • Art. 42 (ELTIF)
  • Art. 43 (Sostegno alle imprese – BPI)
  • Art. 44 (Alitalia)
  • Art. 45 (Semplificazione ed efficientamento dei processi di programmazione, vigilanza ed attuazione degli interventi finanziati dal Fondo per lo sviluppo e la coesione territoriale e del Fondo di rotazione)
  • Art. 46 (Piano grandi investimenti nelle Zone economiche Speciali)

Made in Italy e internazionalizzazione

Il Capo V è dedicato alla tutela del Made in Italy con tre proposte di articoli. Il Capo VI è invece dedicato alle misure per promuovere l’internazionalizzazione delle imprese e l’attrazione degli investimenti

La misura dedicata alla tutela dei marchi storici di interesse nazionale, l’intervento mira “anche a disincentivare iniziative che prevedano la chiusura dei relativi stabilimenti produttivi con eventuale delocalizzazione all’estero, salvaguardando posti di lavoro”. Viene introdotta inoltre un obbligo per l’impresa che annuncia la cessazione o delocalizzazione di effettuare una comunicazione in tal senso al Ministero dello sviluppo economico, nonché di cercare un acquirente dello stabilimento. In caso di non esito favorevole della procedura o decadenza del marchio storico, il marchio è amministrato dallo Stato per essere assegnato al titolare delle attività sostitutive finalizzate alla salvaguardia dei livelli occupazionale e alla prosecuzione dell’attività produttiva sul territorio nazionale.

Queste le misure presenti in questi due capitoli:

  • Art. 47 (Introduzione della definizione di marchio storico di interesse nazionale e istituzione del registro speciale dei marchi storici di interesse nazionale. Misure per la salvaguardia dei livelli occupazionali e per il contrasto alla delocalizzazione di imprese titolari di marchi storici di interesse nazionale)
  • Art. 48 (Contrasto all’Italian sounding)
  • Art. 49 (Incentivi al deposito di brevetti e marchi)
  • Art. 50 (Riordino del sistema nazionale di promozione strategica del Made in Italy e per l’attrazione degli investimenti)
  • Art. 51 (Estensione dell’operatività dei fondi per l’internazionalizzazione).

Energia

Il capo VII prevede interventi in materia di energia mentre il capo VIII “ulteriori interventi per semplificazione e promozione del sistema produttivo”. Queste le misure

  • Art. 52 (Misure per lo sviluppo della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili)
  • Art. 53 (Misure per favorire lo sviluppo del settore della distribuzione del gas naturale e dell’energia elettrica)
  • Art. 54 (Misure per la promozione dell’energia termica e il miglioramento dell’efficienza energetica)
  • Art. 55 (Misure per l’incremento degli investimenti nel settore della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili)
  • Art. 56 (Armonizzazione della disciplina della decurtazione degli incentivi per lo sviluppo dell’energia elettrica prodotta da impianti alimentati da fonti rinnovabili (dm controlli)
  • Art. 57 (Misure per il sostegno della mobilità elettrica)
  • Art. 58 (Obblighi di trasparenza delle erogazioni pubbliche)
  • Art. 59 (Controlli degli strumenti di misura in servizio e sulla vigilanza sugli strumenti di misura conformi alla normativa nazionale ed europea)
  • Art. 60 (Misure di sostegno al reddito per chiusura della strada SS 3 bis Tiberina E45)
  • Art. 61 (Interventi di produzione di energia termica da fonti rinnovabili e di incremento dell’efficienza energetica di piccole dimensioni Conto termico)

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Franco Canna
Franco Canna

Fondatore e direttore responsabile di Innovation Post. Grande appassionato di tecnologia, laureato in Economia, collabora dal 2001 con diverse testate B2B nel settore industriale scrivendo di automazione, elettronica, strumentazione, meccanica, ma anche economia e food & beverage, oltre che con organizzatori di eventi, fiere e aziende.

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