React-Eu, la Commissione europea stanzia altri 11 miliardi per la ripresa

La Commissione europea ha stanziato altri 11 miliardi per React-Eu, il fondo a sostegno della ripresa economica negli Stati membri dopo la crisi provocata dalla pandemia. Le nuove risorse vanno ad aggiungersi ai quasi 40 miliardi stanziati per il 2021, con l’obiettivo di permettere ai governi nazionali di implementare, anche nel 2022, misure a sostegno delle imprese, dei lavoratori, della sanità e delle categorie sociali più fragili.

Pubblicato il 24 Nov 2021

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La Commissione europea ha messo a disposizione ulteriori risorse a sostegno della ripresa economica negli Stati membri dopo la crisi provocata dalla pandemia: 11 miliardi di euro che andranno ad incrementare le risorse già stanziate dal fondo React-Eu. per un totale che supera ora i 50 miliardi di euro

L’Italia è, ancora una volta, tra i principali beneficiari: per il 2022 la Commissione ha infatti assegnato al nostro Paese oltre 3 miliardi di euro (3.084.279.540 per l’esattezza), cifra inferiore soltanto a quella assegnata alla Spagna (3.629.542.131).

Gli 11 miliardi di euro stanziati dalla Commissione, dicevamo, vanno ad aggiungersi ai quasi 40 miliardi stanziati per il 2021 – che già sono stati allocati per il 92% – e permetteranno agli Stati membri di continuare ad adottare misure per la ripresa, aumentando la resilienza delle imprese e dell’assistenza sanitaria e il sostegno ai gruppi più vulnerabili, contribuendo al contempo alle priorità verdi e digitali per una ripresa intelligente, sostenibile e coesa.

Le risorse React-EU sono erogate in due tranche, per cogliere appieno l’evoluzione dell’impatto economico e sociale della pandemia. L’assegnazione degli stanziamenti si basa sul Pil, sulla disoccupazione e sulla disoccupazione giovanile nei singoli Paesi. Inoltre, l’assegnazione tiene conto anche dell’impatto economico della pandemia sull’economia degli Stati membri, secondo i dati statistici del 19 ottobre 2021.

React-Eu fa parte di Next Generation Eu – la più ampia strategia dell’Ue a favore di una ripresa nell’ottica della digitalizzazione, della sostenibilità e dell’inclusione sociale – ed è stato il primissimo strumento della strategia di ripresa dell’Unione ad essere adottato.

La dotazione complessiva stanziata per il fondo è quindi oggi pari a 50,6 miliardi di euro di finanziamenti (a prezzi correnti) da destinare al sostegno ai programmi della politica di coesione per il 2021 e il 2022, da utilizzare entro la fine del 2023.

Di questi, 23,3 miliardi saranno utilizzati attraverso il Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr), 12,8 miliardi attraverso il Fondo sociale europeo (Fse) e 0,5 miliardi attraverso il Fondo di aiuti europei agli indigenti.

I primi 800 milioni di euro sono stati erogati il 28 giugno 2021. La rapida approvazione delle misure ha consentito agli Stati membri di assegnare 37 miliardi di euro, per un totale di 6,1 miliardi di euro di pagamenti effettuati.

I fondi sono stati utilizzati principalmente per colmare il divario tra le misure di emergenza adottate all’inizio della crisi e il superamento a lungo termine degli effetti della crisi.

“React-Eu è uno strumento di successo per sostenere la ripresa dalla crisi del Coronavirus e intraprendere un’equa transizione verde e digitale nell’Ue. I Paesi dell’Ue hanno programmato quasi tutte le risorse React-Eu per il 2021; li esortiamo pertanto a presentare in tempi rapidi alla Commissione le modifiche dei programmi per la tranche 2022 per un assorbimento tempestivo”, commenta Elisa Ferreira, Commissaria per la Coesione e le riforme.

“Dal sostegno alle persone in cerca di occupazione in Belgio al finanziamento dell’assistenza agli anziani in Bulgaria, sin dall’inizio della crisi React-Eu ha apportato un contributo concreto alle vite dei cittadini europei. Con 11 miliardi di euro disponibili per il 2022, gli Stati membri dovrebbero continuare a sfruttare al meglio questa fonte aggiuntiva di finanziamento”, aggiunge Nicolas Schmit, Commissario per il Lavoro e i diritti sociali.

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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