Non solo Impresa 4.0, il ministro Patuanelli illustra la politica industriale del Governo

Dalla modifica degli incentivi del piano Impresa 4.0 al nuovo credito di imposta per ricerca, sviluppo, innovazione e design, ma anche supporto alle competenze, strategia per la blockchain e decarbonizzazione. Il ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli illustra davanti alla Commissione Industria, commercio, turismo del Senato le linee programmatiche per la politica industriale del suo ministero e del Governo.

Pubblicato il 26 Nov 2019

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“L’Europa è il grande malato economico del mondo, schiacciato dalla guerra dei dazi tra Stati Uniti e Cina. Questa condizione ci pone nella necessità di fare delle scelte per la protezione delle nostre capacità di esportazione dei nostri prodotti nel mondo e anche di guidare in modo corretto la transizione delle nostre imprese”. Così il ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli ha iniziato stamattina la sua audizione davanti alla X Commissione Industria, commercio, turismo del Senato, illustrando le linee programmatiche per la politica industriale del suo ministero e del Governo.

In questo contesto non è più possibile “arrivare ogni anno a dicembre senza certezze sugli incentivi che ci saranno nell’anno seguente” e “c’è necessità di impostare una transizione infrastrutturale verso opere e produzioni che siano compatibili con l’ambiente”.

La modifica del piano Impresa 4.0

La politica industriale del Governo intende “dare continuità al sostegno pubblico alla competitività del sistema produttivo”. Tuttavia, anche alla luce dell’analisi dell’efficacia delle misure, “si impone una revisione degli strumenti”, spiega Patuanelli.

Dopo un biennio di crescita sostenuta in cui il piano Impresa 4.0 ha avuto un “effetto doping sugli investimenti”, gli incentivi – dice il ministro – hanno perso il loro appeal. “Nel Tavolo Transizione 4.0 abbiamo lavorato insieme alle imprese di mettere insieme tutte le esigenze del nostro sistema produttivo: non è pensabile imporre delle scelte senza conoscere le criticità che una scelta può portarsi dietro e capire il punto di vista delle imprese”, dice il ministro.

Il piano è ormai noto: “Punteremo a una razionalizzazione delle misure con l’obiettivo di renderle più facilmente fruibili e stabili nel tempo. Le prime edizioni del piano erano finalizzate a favorire la sostituzione delle macchine, anche in chiave 4.0, con super e iperammortamento. Intendiamo proseguire su questa strada mettendo l’accento sugli aspetti green e introducendo un unico strumento che sarà il credito d’imposta. L’obiettivo è ampliare del 40% la platea delle imprese fruitrici degli incentivi e ridurre il tempo di recupero del credito, dagli attuali 7 anni medi a 5 anni. Un sistema particolarmente attrattivo per il mondo delle PMI”, sottolinea il ministro.

Cambierà anche il credito di imposta per la ricerca e sviluppo, che sarà ampliato alle attività di innovazione e design, “superando così alcune criticità emerse con l’Agenzia delle Entrate”, spiega Patuanelli.

Il Governo consoliderà inoltre il credito d’imposta per la formazione 4.0 “eliminando alcune barriere che ne hanno ostacolato la fruizione diffusa”.

Il tutto avverrà attraverso un pacchetto di emendamenti che modificherà l’impostazione attuale, a saldi invariati visto che nell’attuale Disegno di Legge di Bilancio “già mette a disposizione 7 miliardi per il rinnovo annuale del piano”.

Le competenze e il trasferimento tecnologico

Per le competenze – dice Patuanelli – occorre rafforzare gli ITS e “supportare le imprese nell’accesso alle tecnologie abilitanti”. Per questo “abbiamo messo a punto il contributo a fondo perduto del Voucher per l’Innovation Manager”. La parcellizzazione del nostro sistema produttivo “non aiuta le imprese ad accedere al sistema del trasferimento tecnologico. La figura dell’innovation manager ha proprio questo obiettivo, creare figure che vanno in azienda, verificano i loro processi e indicano gli strumenti materiali e immateriali necessari a fare il salto tecnologico necessario”.

Nel 2020 – ricorda Patuanelli – “saranno pienamente operativi gli 8 Competence Center. Intendiamo inoltre rendere più efficiente il network del trasferimento tecnologico costituito anche dai Digital Innovation Hub e dai PID delle camere di commercio”.

Blockchain e IPCEI

Nell’intervento del ministro c’è spazio anche per una riflessione sul supporto finanziario a Start up e Pmi innovative e un passaggio sulle “tecnologie di frontiera”, Blockchain in primis. Su questo punto Patuanelli ha ricordato il lavoro del gruppo di esperti che, come già accaduto con l’Intelligenza artificiale, sta elaborando un progetto di strategia nazionale. Il ministro ha poi ricordato il progetto pilota nel settore Tessile con IBM che presto “replicheremo anche con la filiera Agrifood”.

Patuanelli ha poi parlato degli IPCEI (Important Projects of Common European Interest) che, dopo aver riguardato la microelettronica, interverrà sulle batterie e su sei nuovi ambiti: Veicoli connessi verdi e autonomi, Salute intelligente, Industria a bassa emissione di carbonio, Tecnologie e sistemi ad idrogeno, Internet delle cose industriale e Sicurezza informatica. “Ricordiamo che le risorse per gli IPCEI sono di fatto investimenti che vengono scomputati dal debito e portano innovazione”, ha detto Patuanelli.

Il video dell’intervento del ministro

L’intervento del ministro Patuanelli tocca molti altri punti come il green new deal, l’efficientamento energetico, la decarbonizzazione, il tavolo Automotive, la tutela della proprietà intellettuale per affrontare il problema dell’italian sounding. Qui di seguito il video integrale dei 50 minuti dell’audizione.

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Franco Canna
Franco Canna

Fondatore e direttore responsabile di Innovation Post. Grande appassionato di tecnologia, laureato in Economia, collabora dal 2001 con diverse testate B2B nel settore industriale scrivendo di automazione, elettronica, strumentazione, meccanica, ma anche economia e food & beverage, oltre che con organizzatori di eventi, fiere e aziende.

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