Investimenti, formazione e occupazione: il testo ufficiale del DDL di Bilancio

Incentivi agli investimenti (Super, iperammortamento e Nuova Sabatini), credito d’imposta per la formazione, incentivi per le assunzioni e welfare 4.0, misure per il Sud e un fondo per lo sviluppo del capitale immateriale. I testi definitivi del DDL di Bilancio 2018.

Pubblicato il 30 Ott 2017

107PalazzoChigi


Aggiornamento del 24/12/2017 – I testi finali della legge di bilancio sono disponibili in questo articolo

Approda nel pomeriggio di oggi, 31 ottobre, in Senato il testo del DDL di Bilancio contenente la manovra 2018. La sessione di bilancio durerà fino a dicembre e non si escludono (anzi, sono probabili) ulteriori modifiche, ma, dopo le numerose bozze circolate in queste settimane, possiamo finalmente leggere la manovra 2018 nel suo complesso in un testo organico e definitivo.

Super, iperammortamento e Nuova Sabatini

L’articolo 5 è dedicato a super e iperammortamento. Nessuna sorpresa rispetto a quanto vi avevamo anticipato: l’iperammortamento verrà rinnovato per un anno, con scadenza al 31/12/2018 per gli ordini e al 31/12/2019 (non più settembre, quindi, ma dicembre) per le consegne dei beni 4.0. Invariata l’aliquota del 250%. Prevista inoltre la possibilità di sostituire il bene agevolato con uno uguale o migliore.

Aggiornamento del 19/12 – Introdotte anche nuove voci nell’elenco dei software agevolati al 140%.

Terzo anno per il superammortamento, che si riduce però al 130% escludendo gli autoveicoli anche a uso esclusivo.

L’articolo 7 rifinanzia e proroga fino a “esaurimento delle risorse disponibili” la Nuova Sabatini. Arrivano in cassa 330 milioni complessivamente per il prossimo quinquennio. Aumenta la quota parte riservata agli investimenti 4.0, che dal 20% del totale passano al 30%. Sempre del 30% la maggiorazione delle aliquote per gli investimenti 4.0: il credito d’imposta è pari al 2,75% per i beni normali e al 3,575 per quelli mirati alla digitalizzazione delle attività produttive.

Formazione 4.0

Significativo ridimensionamento, rispetto alle cifre di cui si parlava inizialmente, per il credito d’imposta per le spese in formazione volte a sviluppare competenze 4.0. L’articolo 8 dice che la misura varrà per le sole spese sostenute nel 2018 (a valere quindi sul bilancio 2019) e consiste in un credito di imposta pari al 40% delle spese di formazione collegate alle tecnologie previste dal Piano Nazionale Impresa 4.0, con un massimale di 300.000 euro per azienda e con un tetto di spesa complessivo di 250 milioni, esauriti i quali si chiuderanno i rubinetti.

Con l’articolo 9 arrivano anche ulteriori fondi per sostenere gli Istituti Tecnici Superiori (ITS). Si tratta di 50 milioni per il triennio 2018-2020.

Occupazione e incentivi per le assunzioni

Il Capo V si occupa delle misure per il lavoro, la previdenza e l’inclusione sociale. L’articolo 16 contiene la chiacchierata norma sugli incentivi all’occupazione giovanile. Si tratta di un esonero del 50% dei contributi previdenziali, fino a un massimo di 3.000 euro, per le assunzioni di giovani under 30 per il triennio 2018-2020. Per il solo 2018 la misura è estesa anche ai giovani under 35. Tra le condizioni per fruire dell’incentivo, l’impresa non deve aver effettuato licenziamenti nei sei mesi precedenti.

L’incentivo, sempre nel limite dei 3.000 euro complessivi, passa al 100% per le aziende che assumano giovani che abbiano fatto almeno il 30% dell’alternanza o un tirocinio presso quella stessa azienda. Incentivo pieno anche per i giovani meridionali (si veda il paragrafo dedicato più sotto).

Welfare 4.0

L’articolo 19 stanzia 100 milioni per il 2018 e altrettanti per il 2019 per la proroga da 24 a 36 mesi della Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria. La misura si applicherà soltanto per aziende con oltre 100 dipendenti e considerate di “rilevanza economica strategica”, anche se solo a livello regionale.

Il successivo articolo 20 prevede invece misure per favorire la ricollocazione dei lavoratori delle imprese in crisi. È prevista la possibilità di fruire dell’assegno di ricollocazione in anticipo rispetto alla fine del rapporto di lavoro, cioè durante la fruizione della CIGS. Premiati infine il lavoratore che si ricolloca e l’azienda che lo assume. Il primo intascherà dell’esenzione IRPEF di un massimo di 9 mensilità del TFR e il 50% della CIGS di cui non fruirà. Il datore di lavoro avrà lo sgravio del 50% dei contributi previdenziali fino a un massimo di 4.030 euro per 12 o 18 mesi a seconda che l’assunzione si a tempo determinato o indeterminato.

Cyber Security

L’articolo 35 conferma l’istituzione di una fondazione di diritto privato per lo svolgimento di compiti mirati ad accrescere il livello di protezione cibernetica e di sicurezza informatica nazionali. La Fondazione promuoverà anche “mirate attività di ricerca” sull’argomento.

Le misure per il Mezzogiorno

L’articolo 73 prevede un rifinanziamento dei fondi per il cosiddetto “bonus sud”, cioè il credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali al Sud: una misura che arriva a concedere fio al 45% del prezzo di acquisto di beni strumentali. Le risorse stanziate sono importanti – 200 milioni per il 2018 e 100 milioni per il 2019 – e provengono dal Fondo per lo Sviluppo e la Coesione programmazione 2014-2020.

L’articolo 74 porta al 100% l’esonero contributivo per i datori di lavoro che assumano a tempo indeterminato giovani under 35 o anche gli over 35 che siano disoccupati da oltre 6 mesi nelle otto regioni meridionali (Abruzzo, Molise, Campania, Calabria, Basilicata, Puglia, Sicilia e Sardegna).

L’articolo 76 istituisce un Fondo imprese Sud a sostegno della crescita dimensionale delle PMI con sede nelle otto regioni meridionali. Durerà 12 anni e avrà a disposizione inizialmente 150 milioni (sempre provenienti dal Fondo per lo Sviluppo e la Coesione). Il Fondo sarà gestito da Invitalia e vi potranno contribuire altri investitori istituzionali. Funzionerà contribuendo a finanziare il capitale di imprese nelle quali investano anche soggetti privati in misura non inferiore al 50% del totale.

Sviluppo del capitale immateriale

L’articolo 96 prevede, al fine di “perseguire obiettivi di politica economica ed industriale, connessi anche al programma Industria 4.0, nonché per accrescere la competitività e la produttività del sistema economico”, l’istituzione di un Fondo per interventi volti a favorire lo sviluppo del capitale immateriale, della competitività e della produttività.

Ai (soli) 5 milioni di euro previsti per l’anno 2018 seguiranno 250 milioni di euro a decorrere dall’anno 2019. Il fondo servirà a finanziare progetti di ricerca e innovazione da realizzare in Italia ad opera di soggetti pubblici e privati, anche esteri, nelle aree strategiche per lo sviluppo del capitale immateriale funzionali alla competitività del Paese; a favorire il trasferimento dei risultati al sistema economico produttivo.

Aggiornamento del 21/12/2017 – un emendamento approvato in commissione bilancio alla camera ha ridotto le risorse di questo fondo a a 125 milioni di euro per l’anno 2019 e a 175 milioni di euro a decorrere dall’anno 2020.

Scarica qui il testo ufficiale del disegno di legge di bilancio

Valuta la qualità di questo articolo

Franco Canna
Franco Canna

Fondatore e direttore responsabile di Innovation Post. Grande appassionato di tecnologia, laureato in Economia, collabora dal 2001 con diverse testate B2B nel settore industriale scrivendo di automazione, elettronica, strumentazione, meccanica, ma anche economia e food & beverage, oltre che con organizzatori di eventi, fiere e aziende.

email Seguimi su

Articoli correlati

Articolo 1 di 4